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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 18.1907

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Taramelli, Antonio; Nissardi, Filippo: L' altipiano della Giara di Gesturi in Sardegna: ed i suoi monumenti preistorici
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https://doi.org/10.11588/diglit.9136#0063

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ED I SUOI MONUMENTI PREISTORICI

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raghi ('). Sono a me pure evidenti le affinità tra il
tipo della costruzione nuragica, ed i Sesi di Pantelleria,
i Talayots delle Baleari, i sepolcri a cupola della
penisola Iberica, come anche i rapporti coi monumenti
megalitici dell'Africa nord-ovest, attribuiti alla schiatta
libica berberica, come per altro lato, con le costruzioni
delle tlioloi premicenee e micenee. Giova anche ricono-
scere che è molto ingegnosa la genealogia tipologica
proposta dal Pinza (2), secondo la quale, per giungere
al tipo del nuraghe, si muove dalla cella con volta
ad aggetto, sotto il cumulo di terra e di sassi ; per
passare poi a quella fornita di nicchie, con basamento
esterno per contenere le terre, come i tumuli di Mil-
lares, di Bencarron, dell'Algarve; dalle quali si sa-
rebbe saliti ad un tipo in cui il tumulo è ridotto al
riempimento fra la costruzione della cella ed il para-
mento esterno ed infine ad una vera e propria torri-
cella, di cui il Talayot Balearese sarebbe l'esemplare.

Ma la somiglianza tra questi vari tipi ed i nu-
raghi sono somiglianze esterne e formali, accanto alle
quali sono differenze moltissime e sostanziali. Così
nelle tombe a tumulo dell'Andalusia le camere, anche
a volte aggettate, sono piccole ; quando si ardisce di
farle più grandi si ricorre al pilastro centrale, come
è anche nel sepolcro a volta pianeggiante, a tipo dol-
menico di Antaquera; ma è sempre la concezione del
dolmen, nascosto nel tumulo, con una via d'accesso,
mantenuta libera per tornare a successive deposizioni.
Così nei Sesi di Pantelleria sono praticate varie e pic-
cole celle sotto un tumulo, esternamente fasciato da un
paramento più accurato, ma dalle pareti molto inclinate.
Nei monumenti megalitici della Libia, nei Basino, e
nei Cuchet della Tunisia e dell'Algeria, si ravvisano
delle camerette di tipo prevalentemente dolmenico, più
spesso disposte sotto a tumuli di terra ; qualche volta
intorno al tumulo che copre la cella è un basamento ci-
lindrico, sopra il quale si eleva un rivestimento conico ;
solo in alcuni esemplari di età più tarda, come nelle
tombe dei re Numidi di Medrasen, di Kbur Roùmia (3),
i monumenti di questo tipo, tarde sopravvivenze, si ele-

(l) G. Pinza, op. cit., col. 239 ; Dott. A. Mayr, Die Vor-
geschichtlichen Denkmàlern von Sardinien ( Glolus, Bd.
LXXXVI, 8 Aug. 1904, p. 133.

(*) G. Pinza, op. cit., col. 131 e seg.

(3j Archiv. fur Anthropologie, 1867, p. 312, ffgg. 78, 79.

Monumenti Antichi — Voi.. XVIH

vano a notevole altezza ('). Quindi se è possibile
ammettere che da un prototipo di cella tombale abbia
potuto svolgersi il nuraghe, sarebbe pure anche pos-
sibile che quando questo prototipo fu trapiantato in
Sardegna vi sia stato modificato e con la costruzione di
una cella più alta, con l'accurata esecuzione della volta
interna, concatenata con il paramento, delle scale,
dei contrafforti siasi adattato a sostituire la capanna
di frasche e di paglia e come questa sia rimasta
tutta e sempre fuori terra, situato nelle località più
opportune per la vita con accesso visibile ed atto ad
essere continuamente frequentato. Ma io non credo che
tale adattamento sia ammissibile. Ben diversa io ritengo
debba essere stata l'evoluzione la quale determinò in
Sardegna il nuraghe. Esso nasce direttamente dalla
capanna di frasche e di fango, dalla capanna di pali
rotonda, tipica delle popolazioni primitive, rotonda
perchè ha per centro il focolare, con alta copertura,
forata nel centro, con volta ottenuta dal graduale re-
stringersi del frascame. Da questo motivo fondamentale
ha nascita il nuraghe, che ne è la trasformazione diretta
ed è prova di ardimento costruttivo, oltre che della
coesione disciplinata della famiglia che lo ha costrutto.
A questo stadio architettonico la gente di Sardegna
giunse prima, giunse forse sola fra le genti del Me-
diterraneo, mentre invece presso le genti preistoriche
della Grecia, di Creta, e della Sicilia, si continuarono
le costruzioni delle capanne modeste, sino a quando
arriva la bella costruzione del megaron, con pianta
rettangolare, inspirata a criteri diversi, ed anche da
influenze dall'oriente. Ma, come osservai altra volta (2),
per quell'attaccamento alle forme tradizionali che è
carattere del rito funerario, la grande tomba dell'anacte
di Grecia e di Creta riproduce la forma della capanna,
come la riproduce anche il nuraghe, come la ripro-
ducono, in modo più o meno fedele, le piccole cellette
tombali o sotterranee, sottoposte a tumuli od a cumuli.

In tal modo si possono con la maggiore chiarezza
spiegare i rapporti tra i nuraghi e le tholoi premicenee
e micenee; è verissimo che la tecnica della costruzione
della cupola è la stessa, che le porte d'ingresso sono
in entrambi i tipi alleggerite dalla feritoia di scarico

(') Delamare, Esploration de VAlgerie, tavv. 49, CLXI, 11,
CLXIII9, 10, 13, cfr. Stefhane Gsell, Lea monuments antiques de
l'Algerie, Paris, 1901, voi. I, p. 64, p. 67, tav. V, VII; pp. 20-21.

(s) Bollettino Bibliografico Sardo, 1904, fase. 32.

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