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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 18.1907

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Orsi, Paolo: Anathemata di una città siculo-greca: a Terravecchia di Grammichele (Catania)
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https://doi.org/10.11588/diglit.9136#0068

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ANATHBMATA DI UNA CITTA SICULO-GRECA

A TERRA VECCHI A DI GRAMMIC HEL E (CATANIA)

PRELIMINARI.

Duo miei scritti pubblicati quasi a dieci anni di
distanza l'uno dall'altro (') hanno posto in evidenza
come in quel tratto degli Herei che fiancheggia la
vallata del Caltagirone, e che fa capo alla città
omonima, sorgevano in posizioni propizie e forti per
natura, grosse e ben munite borgate di Siculi, le quali
nel sec. VI accolsero su larga scala i prodotti del-
l'arte e della civiltà greca. Questi, infiltrandosi dap-
prima lentamente, e poi imponendosi, prepararono la
ellenizzazione dei Siculi, la quale, se non nella lingua,
e non sappiamo se e quanto nella religione, era, in
tutto il resto, un fatto avanzato e quasi compiuto nel
sec. IV a. C. Per ragione di esattezza non ho chia-
mato nè sicule, nè siceliote, nè greco-sicule, ma si-
culo-greche codeste città, in talune delle quali, come
a Caltagirone {Notizie 1904, p. 132 e seg.) ed a
Monte S. Mauro (ibid. 1903, p. 432; 1904, p. 373),
appariscono nel VI e V secolo veri elementi etnici
greci, che, o si sovrappongono o vivono pacificamente
accanto all'elemento siculo-indigeno.

Sulle irte colline di Terravecchia o di Pojo del-
l'Aquja a settentrione di Grammichele, e nella ter-

(') Di una città greca a Terravecchia presso Grammi-
chele in Monumenti Antichi dei Lincei, voi. VII, 1897; Siculi
e Greci a Caltagirone (in Notizie scavi, 1904. p. 65).

Monumenti Antichi — Voi.. XVIII

razza sottostante di Madonna del Piano, che si stende
sino al Molino della Badia, abbondavano fino a pochi
lustri addietro i documenti archeologici di questo strano
contrasto e di questa miscela di elementi siculi e
greco-arcaici, pertinenti ad una città clic, in via di
ipotesi chiamai, con altri, Echetla, ma il cui nome
è tutt'altro che sicuro. La necropoli sicnla di Molino
della Badia (') spettava al popolo abitante quolle amene
contrade, che in momenti di pericolo si raccoglieva
sulle vette dei colli sovrastanti. È una necropoli ini-
ziata intorno al mille e durata fin verso 1* Vili secolo,
e quasi completamente immune da infiltrazioni di ar-
ticoli greci ; essa segna quindi il periodo di completa
autonomia così politica come industriale di quelli in-
digeni.

Ma col volgere del VII secolo, e più decisamente
colVI cambia la situazione; sull'altura di Pojo Aquja
sorgeva un santuario, non possiamo dire se in legno,
o forse anche un temenos ancor più primitivo, aperto,
dove l'antica divinità della terra e delle frugi, quella
che sarà poi la Demeter dei Greci, era venerata con
forme plastiche dovute a mano ed ispirazione greca ;
lo attestano le masse di terrecotte del VI-'/sV sec.
colà raccolte dentro certe fosse e grotte artificiali,
scavate nei banchi sabbiosi, simili in qualche modo

(') Orsi, Necropoli al Molino della Badia presso Gram-
michele in Bull, paletn. ital., 1905, p. 96 e seg.

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