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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 18.1907

DOI Artikel:
Savignoni, Luigi; De Sanctis, Gaetano; Paribeni, Roberto: Nuovi studii e scoperte in Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9136#0122

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NUOVI STUDII E SCOPERTE IN GORTYNA

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complete e più concludenti per il nostro tema si ri-
scontrano, meglio che là, nelle altre parti che ho già
ricordate degli edificii di Phaestos e di Cnossos. Quelle
sale infatti presentano una visibile corrispondenza con
la cella del Pythion, non solo per la maggiore am-
piezza del fronte a paragone dei lati, ma anche per
le proporzioni stabilite tra questi e quello; sicché la

ci prova che questo è in Creta ancor più antico dell'epoca
rappresentataci dalle costruzioni predette di Phaestos
e di Cnossos, e che già in costruzioni anteriori ad
esse si possono trovare esempi di luoghi sacri confor-
mati a quel tipo che determinò anche la forma del
Pythion primitivo di Gortyna.

D'altra parte, se discendiamo nei tempi storici,

Fig. 22. — Schizzo della pianta del tempio di Asclepios a Lebena.

forma dell'area chiusa dai quattro muri è in ambedue
i casi assai somigliante.

Ma di più vi è, per il nostro soggetto, un altro
esempio particolarmente significativo. Il sacello appar-
tenente al palazzo più antico, che fu poi scoperto
sotto il palazzo ora ricordato di Phaestos, è fatto pre-
cisamente secondo questo medesimo tipo ('). Il che

(') Pender, op. cit., XIV, p. 405 segg. figg., 37-38. Dimen-
sioni m. 3,65 X 2,CO; alle pareti sono addossate delle banchine.
Cfr. il sacello di Cnossos più recente (ultimo periodo del pa-
lazzo) in Annual, Vili, p. 95 e segg., fig, 55; questo ha una
pianta quadrata, ma essa è suddivisa trasversalmente in tre
ripiani di diverse altezze che fanno ripensare alle triplici di-
visioni dei varii riparti sopra ricordati di Cnossos e di l'haestos.

Monumenti Antichi — Vol. XVIII.

noi vediamo che codesta forma di edificio sacro non
è isolata nel Pythion di Gortyna, ma la si ritrova a
Phaestos stessa nei vestigi di un tempio ellenico
scoperti nella china meridionale della terza acropoli
ed inoltre nel tempio di Asclepios a Lebena recente-
mente scavato dalla Missione Italiana e ancora inedito,
del quale posso presentare intanto uno schizzo della
pianta (fig. 22). Ambedue spettano, nello stato attuale
dei loro avanzi, a tempi non molto antichi, tuttavia
furono rifatti, come sembra, sugli antichi modelli, e in
ogni modo conservarono la forma che ormai possiamo
dire familiare a Creta. Il tempio di Phaestos ha, oltre
la cella, anche il pronao chiuso, ossia è in tutto si-

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