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NUOVI STUD11 E SCOPERTE IN GORTYNA

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« raetrio II e Gortyna (239-229), di cui vedi il fac-
« simile nell'Amer. Journal, N. S., L, p. 188. Invece
« presenta notevoli somiglianze con la lettera dei
« Tebani ai Polirenii {Moti. Ani., XI, p. 489) e con i
« trattati del Pythion, che sembrano appartenere tutti
« alla fine del sec. Ili o alla prima metà del II.
« Questa va dunque ritenuta anche l'età approssima-
ti tiva della nostra iscrizione.

« Una singolarità della nostra lista è che vi ricor-
« rono undici nomi di cosmi. Una lista così numerosa
« fin qui non si aveva. 11 numero massimo di cosmi
« dato dalle epigrafi era fin qui di dieci (Hierapytna,
« Mas. II., III. p. 618 = Collitz-Blass, III, n. 5045), e

guita in quei medesimi tempi. L'eroe di Gortyna sarà
stato un personaggio storico come Brasida e Pirro
dei quali ho ricordato sopra le simili onoranze, op-
pure un personaggio mitico, al pari degli altri che
ho pure rammentati? E in tal caso le ossa e le ceneri
rinvenute sarebbero altrettanto autentiche quanto quelle
p. es. di Teseo, che pure in tempi storici furono translate
da Sciro nell'agora di Atene? A questa domanda non
saprei dare una risposta decisiva per la mancanza di
ogni memoria scritta ; tuttavia sembra più probabile la
prima ipotesi, non tanto per le tre analogie primamente
riferite, quanto perchè il complesso della costruzione ha
tutta l'aria di un vero e proprio buslum, com'era detto

« conciò s'accordava il testo di Strato., X, 484: ccq%ovtcc<;
« óè ósxce aiQovvTai. Ma forse nella nostra lista è stato
« compreso tra i cosmi il xóffftcov fivà(.itov. — Che uno
« dei cosmi portasse il nome di laQOQyóg era già noto
« {Mas. Hai, IH, p.695 segg.= Collitz,5029). — Per
« ciò che concerne i nomi, si vedano appresso a p. 346 al
« n. 61 le mie osservazioni su 'Egraìog ed Afxvatog, al
« n. 59 sul genitivo 'JgiGrocpóa). — Nsp,ovrjiog (= Nov-
« (irjvtog) ricorre una iscrizione di Latos, (Halbherr,
« Mus. II., Ili, p. 648= Collitz, 5079) ; vs(im>rjua per
* rovfirjvfa si ha nella epigrafe di Dreros, presso Halb-
« herr, Mus. IL,III, p. 657 segg. = Collitz, III, 4952, D,
« vv. 19-20 e nel trattato tra Gortyna e Knossos
« (Halbherr, Mori. Ani., I, p. 47, lin. 17, 26, 28
« = Collitz, 5015). —'Avtavxiog è per 'AvxàXxióg;
« pel passaggio di A in v nel dialetto cretese v. al
« n. 23 nella p. 321 ».

Dalle osservazioni che precedono sulla iscrizione
si può dunque concludere con certezza che questo He-
roon fu fatto nei tempi ellenistici, e questo concorda
tanto con la qualità dei frammenti ceramici trovati
lì dentro, quanto col carattere dell'architettura sia di
esso sia della facciata del tempio, che dicemmo ese-

dai Romani il seppellimento compiuto sul luogo stesso
nel quale il morto fosse stato cremato ('). Per questo
importa esaminare nei suoi particolari la costruzione
stessa.

Dalle risultanze, che ho già riferite, dello scavo e
dalle osservazioni, che si possono fare tuttora, sugli
avanzi discoperti del monumento di Gortyna si desume
che la formazione di questo procedette nel modo se-
guente. Prima si preparò un piccolo rialto rettangolare
di terra spianata, sostenuto all'intorno da una spalliera
di sassi rozzi, e sovr'esso si accese il rogo col cada-
vere ; poi si lasciarono e si composero su quel rialto
stesso le reliquie della combustione unitamente ai fram-
menti dei vasi e degli altri oggetti votivi spezzati e
messi sul rogo; e poi sullo strato formato da tutte
queste cose si venne accumulando una buona quantità
di terra mista a piccoli sassi nel tempo stesso che si
ricingeva questa massa con un murello a secco fatto
di ciottoli e di sassi rozzi, dei quali però quelli esterni
sono squadrati alla meglio. Attorno a questo nucleo

(') Festus ap. Paul. Diac, p. 26, Lind. « Bustum proprie
dicitur locus, in quo mortuus est combustus et sepultus ». Cfr.
Mau, in Pauly-Wissowa, Real-Eacyclopaedìe s. v.
 
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