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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 18.1907

DOI Artikel:
Savignoni, Luigi; De Sanctis, Gaetano; Paribeni, Roberto: Nuovi studii e scoperte in Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9136#0136

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NUOVI STUDI! E SCOPERTE IN GORTYNA

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da due stipiti tagliati con semplice aggetto senza sa-
goma. L'altezza di questi e della porta (senza l'archi-
trave, che è perduto) è di rn. 0 95; la larghezza dei
primi è di m.0,16, della seconda sì in hassoche in alto
di m.0,49. E in complesso il piccolo edificio è lungo

analoghi di cremazione già nell'epoca micenea ('). E
qualcosa di simile al nostro monumento doveva essere,
se si ha da credere a Pausania, la sontuosa costruzione
che gli Argivi innalzarono nel mezzo della loro agora
e nel sito stesso ove fecero il rogo sul quale fu arso

Fio. 28. — Lo Heroon dopo lo scavo, veduto dall'angolo nord.

m. 3,58, largo 2,16 (senza calcolare l'aggetto della
cornice). La pietra adoperata è una pietra locale po-
rosa, la stessa della quale fu fatto il tempio di Apollo.

Insomma noi abhiamo qui, per esprimerci con
termini romani, un uslrinum trasformato in buslum.
Come analogia possono citarsi alcune tombe dell'età
romana scoperte nel Vercellese, che erano, secondo la
dedizione, delle fosse cinte da muri a secco e conte-
nenti i resti del rogo ivi acceso insieme con le ossa
e le offerte votive (l). Nel mondo greco si hanno dei casi

(>) Veggasi Bruzza, Iscrizioni Vercellesi, p. LI. Si ricor-
dino anche i Busta Gallica (Liv. XXII, 14, 11; cfr. V, 48) che
erano media in urbe.

il cadavere di Pirro. La differenza sta in ciò, che in
quel caso Yustrinum divenne semplicemente un ceno-
tafio, poiché, come dissi sopra, le ossa di lui furono
sepolte nel santuario di Demeter; e quindi si fecero
per lui in Argo due monumenti e non uno, come è
nel caso nostro (2).

(') V. gli esempi ri ferii i da me nei Monumenti antichi,
XIV, p. 533 e p. G53.

(2) Paus. II, 21, 5: tò ds oi/.odóluì]/j.a XevxoB Xiflov, xaxù
uéaov fluitaia tfjg ùyooSg, oi XQÓnttuov ini TIvqqm xwHTitunóxri,
xadà Xéyovaiv ol Hoyttoi, xavSéfXog dè irruVSct roB ve/qoV,
livfjua xai rovxo òV evqoi rtg, èv u> ré te ìi'A'Art, 'ó<soi; ó IIvQ§og
ixÉynrjXO èg xàg fxd/ag, x«ì ol iXécpuviés sioiv ÈnEiQyaofiévoi.
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