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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 18.1907

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Savignoni, Luigi; De Sanctis, Gaetano; Paribeni, Roberto: Nuovi studii e scoperte in Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9136#0153

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279

NUOVI STUD1I E SCOPERTE IN GORTYNA

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totale della chiesa misurata sul muro d'ingresso era di
m. 19,27, compreso lo spessore dei muri longitudinali
esterni (di m. 0,73 per ciascuno). La lunghezza della
navata sinistra (quella della destra non potè essere mi-
surata per intero: noto ciò perchè le mie misure diffe-
riscono leggermente da quelle dello Halbherr, Metri,
cit., p. 174) era di m. 26,16. 11 muro d'ingresso aveva
uno spessore di m. 0,77, mentre gli altri muri esterni
(prescindendo dall'abside e dal muro del nartece) non
misuravano che m. 0,72.

La basilica aveva tre ingressi, uno per ciascuna
delle tre navate : il principale in mezzo, largo m. 3,38,
gli altri laterali, larghi circa m. 1,70. La simmetria
anche qui non era perfettissima, perchè dall' ingresso
centrale distava il destro di m. 4,815, il sinistro di
m. 4,60, e dai muri esterni il primo di m. 1,605,
l'altro di m. 1,40. La basilica era preceduta da un
nartece rettangolare profondo circa m. 4,35, circon-
dato da muri dello spessore di m. 0,70. Il nartece
aveva quattro ingressi, due laterali, posti nel mezzo
delle sue pareti laterali, di m. 1,72 circa di lar-
ghezza, e due frontali di m. 1,65. Questi ultimi erano
però disposti assai irregolarmente; il destro, a m. 1,60
circa dall'angolo interno, veniva a corrispondere pre-
cisamente all'ingresso della navata destra; ma non
v'era alcuna porta in corrispondenza con quella della
navata centrale, e la porta sinistra non era simme-
trica con la porta destra del nartece, nè infilava con
quella della navata sin. perchè distava circa m. 2,60
dall'angolo interno. A questo riguardo è da notare che
anche in altre basiliche le porte del nartece non sono
sempre in corrispondenza con quelle delle navate.
P. es. il nartece della grande basilica di Morsott in
Algeria ha due aperture che corrispondono ai pilastri
i quali separano le tre porte della navata centrale (')
e la basilica di Henchir-el-Atech pure in Algeria (2)
aveva un nartece senza nessun ingresso frontale, ma
con due ingressi laterali, mentre nel corpo della ba-
silica s'entrava per tre aperture frontali. Le irrego-
larità dell' ingresso del nartece di S. Demetrio a Tes-

teyrie, La déviation de Vaxe des églises est-elle symbolique ?
nei Mém. de Vacad. des inscriptionis et belles lettres, XXXVII
(1906) p. 2.

(') Gsell, Monumenls antiques de l'Algérie, II, p. 232.
(2) Gsell, ibid., p. 171.

salonica (') non sono per nulla inferiori a quelle della
nostra basilica. Del resto nel nostro nartece una almeno
delle due porte frontali, quella di sinistra, mostra d'es-
sere stata chiusa posteriormente con un muro.

Poco rimane da notare intorno al piano della ba-
silica. Alla distanza di circa m. 13,40 dalla parete
d'ingresso, dunque poco oltre la metà delle pareti
longitudinali, si aprivano due porte laterali conducenti
nelle navate, larghe rispettivamente di m. 1,72 a
destra e di 1,60 a sinistra. Più oltre, a m. 5,155
dalla porta nella navata sinistra sporgeva dal muro
longitudinale una specie di pilastro di 0,705 X 0,77,
a cui forse ne corrispondeva un altro simile nel muro
interno della navata, e separava così dal resto della
navata un ambiente quasi quadrangolare. Un pilastro
corrispondente, all' incirca delle stesse dimensioni, si
notò anche dalla parte della navata destra; senonchè
qui pare che, forse posteriormente, il pilastro fosse con-
tinuato con un muro, in modo da costituire un vero
e proprio diaframma tra la navata e l'ambiente qua-
drangolare. Visto però che in origine a sinistra e,
come pare, anche a destra, v'erano pilastri, non muri
di separazione, forse nei due ambienti quadrangolari
dobbiamo riconoscere le due ali di una crociera, ana-
loga a quella di S. Maria Maggiore in Roma. Le cro-
ciere sono, è vero, in massima parte di origine me-
dioevale, ma non ne mancano esempì più antichi come
quello appunto che ho citato. Va ricordato a questo
proposito che a S. Maria Maggiore rassomiglia il piano
della nostra basilica anche per la minore apertura
dell'abside in confronto con la navata centrale, feno-
meno pur questo che non è frequentissimo, sebbene
non manchi d'esempi. Per citarne un esempio africano
ed uno siriaco, ricorderò la basilica di Costantina
(Gsell, II, p. 193) e quella di Kalb-Luseh già richia-
mata dallo Halbherr (Holtzinger, p. 113, fig. 148).
La maggior singolarità della nostra basilica, le na-
vate separate cioè non da semplici colonne o pilastri,
ma da una parete di blocchi sormontati da colonnine
o pilastrini, non manca neppur essa di esempì. Uno
caratteristico, quello della basilica di Hidra, si può
vedere riprodotto in Kraus, Geschichte cler christli-
chen Kunst, p. 276, figg. 215 e 215*. E si può an-

(') Holtzinger, Die altchristliche und byzantinische Bau-
kunst, p. 107, in Durm, Handbuch der Archilektur, II, 3, l2.
 
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