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343

NUOVI STUDII K SCOPERTE IN GORTYNA

344

56. Mitropolis, casa di Giovanni Jqaiìàxrjg. Pie-
tra grigia. Alt. 0,37, largii. 0,25 ; alt. delle lett. 0,015.
Copia.

m. 0,18, larga. 0,37; alt. delle lett. 0,015. Copia e
calco.

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f 'Arenavaavo | Maqcoviari] firj(yl) \ MaQTÙp rj-
5 | 7is'iA7tTrj irói\\xx(ori rjìpf | ic&v irf f.

Alla triplice ripetizione della indizione non saprei
trovare altra ragione se non quella di riempire lo spazio.

57. Avéysia BatfiXixrj. Frammento di blocco in
pietra locale sullo stipite della porta di casa di Giorgio
IxarxsXdxrjg. Alt. hi. 0,14, largii. 0,39; alt. delle lett.
0,05. Copia.

n PXO N EP Ey
-EDONYMOZ

58. 'Avwyi-ia BadiXixy. Pezzo di pietra nell'archi-
trave della porta di casa di Nicola Sgxxxiavàxyg. Alt.
m, 0,23, largh. in linea retta 1,03; alt. delle lett.
0,06. Lettere apicate. Copia.

(p i A a

Forse tre nomi: 4>i'Xa | (PiXog, Jìog. Per <I>(?>og,
v. sopra, n. 49.

59. 'Avmyeia BaGiXixij. Casa di Nicola Xsqtxàxi-jg.
Blocco in pietra il cui margine è probabilmente con-
servato a destra, segato inferiormente, scheggiato dagli
altri due lati in modo che superiormente sembra man-
care una sola linea e a sinistra poche lettere. Alt.

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5 xièa rw . ||.....x^X&rijuag jùg yvr\[aixóg •

n^ctvàofjg Aoi(fTO(pó(o àq[yvqiov (psoei xxX.

navàorjg sembra essere il xa/m'ag. La somma ver-
sata alla città dal manomesso avrebbe dovuto essere
notata dopo xaxs'ftaXe vìa nóXi. Ma è certo che qui
era tralasciata, poiché la lunghezza delle linee è sicura.
Quindi doveva seguire al nome del xafn'ag ed alla frase
àoyvgiov (péqsi. Per le forinole usuali nelle manumis-
sioni cf. Halbherr, Mas. Hai., Ili, 692 segg. {Dial-
Insehr.,111 5009) e 698 (5008). Il principio della
prima di queste iscrizioni credo vada letto : [JnV\ 'Av-
ricpàxa tSì KvSawog \ .adxùi 2wcfiog sXevOéga àno\-
\_X~\ayadèrtici xaxéfiaXs rea jióXi\_à~\oyv\_Q. ■&~\TQiàxovxa
xctt nérxs 7iaqi\_ór~\xti\_g tw] ànoXaydaarxog (!). Nelle
linee seguenti i supplementi giusti sono stati trovati
in buona parte dal Blass. Avverto che 1' Arxiijàxag
della prima linea non può essere nè il primo dei
cosmi, come riteneva lo Halbherr che suppliva xwv
dir 'Arxiqàxa(i) xio KvSarxog, nè il manumissore.
Non il manumissore, perchè il costui nome, come mo-
strano, sia il senso, sia la pietra stessa, seguiva ad
àTToXayadarxo; ; e del resto la nuova revisione dello
Halbherr non lascia dubbio che il padre del manu-
missore si chiama Ja^àq^g non Kvòag. Non il primo
dei cosmi, perchè questi è il noóxoq^og (= nquì-
xóxoff/xog) (-) [_B~]aQvOéri]g, come il nome è stato

(') Debbo ringraziare il prof. Halbherr di avermi favorito
di questa epigrafe un suo nuovo apografo.

(2)Iltitolo di TiQWTÓy.oafxos non ricorre che in una iscrizione
di età preromana, il trattato fra Praesos e gli Staliti (Mariani,
Mon. Aut., VI p. 299 segg. = Dial.-Inschr., Ili, 5120). Ma già
in età assai più antica il collegio dei cosmi ha un capo per-
manente, designato col nome di axaoxciyérc<g. Su ciò v. la mia
nota « The startus in the Cretan inscriptions » neWAnier.
Journal of Archaeol., V (1901), p. 319 segg.
 
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