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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 18.1907

DOI Artikel:
Savignoni, Luigi; De Sanctis, Gaetano; Paribeni, Roberto: Nuovi studii e scoperte in Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9136#0194

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361

NUOVI STUD1I E SCOPERTE IN GORTYNA

362

presentano frasi simili ad alcune che si possono leg-
gere nei nostri. Questa analogia ci permette alcuni
supplementi così

lin. 2 snl iài> xo~\vòtv idtiav
frase che si ritrova in fine ai decreti di Aptera e di
Erauncs (') e che si riferisce ai doni e agli inviti
fatti agli ambasciatori.

A linea 3 si legge con assoluta certezza anche sul
calco leqòv xàg 0tX(povGag. Ora Pausania ricorda
una ninfa Thelpusa figlia del fiume Ladoue, dalla
quale aveva preso nome la città di Thelpusa in Ar-
cadia (2), e se i testi di Pausania danuo Thelpusa, le
due iscrizioni trovate nel luogo della città hanno am-
bedue &t'X(fovffa e nóXig &sX(fov(Saìuìv (3). Nessun
dubbio quindi, che nella nostra iscrizione si tratti
proprio di quella ninfa.

A lin. 4 si potrebbe in via d'esempio supplire
tò óè cevaÀcoiia óó/itv Tb~[v Taui'av, riferendosi 0 alle
spese per il ricevimento degli ambasciatori o a quelle
per l'incisione dell'epigrafe forse nelle pareti dello
teqóv di Thelfusa, o su quelle d'un tempio d'Apollo
che potrebbe essere ricordato a lin. 19.

Con la linea 5 comincerebbe il secondo decreto
che fa subito menzione della nóXig Aqxàóoav ; i resti
di lettere che precedono, non permettono di pensare
a una formula come \Jóo'ìs roìg xód/ioig xcà xcT\ nóXsi
Aqxaócov ; il decreto è concepito del resto in una
forma quasi epistolare, leggendosi chiaramente a
lin. 6 vfiàv uosajìsvtccTg.

Le linee 7-11 parlano di rinnovazione di trattati
(lin. 8 àvavsM[aaai)ca~] (4) o qualche cosa di simile,
lin. 10 àvavsmxaì) con città dei cui nomi non resta
nulla.

Le linee seguenti si riferiscono agli onori e ai
doni decretati agli ambasciatori, e possono in parte
integrarsi :

lin. 11 xcà STtYpeivédai

óè xcà xobg nqsG^sif^ràg
%uv t^s noXiwv txaieqàv

ini rùv xoiv~\ctv fff^rQav.....

óaq% oppure óqa^uàg nsvxì]xovia.

La frase rùv rjs noXCwv sxaveq&v di linea 13

(') Collitz, L c. n. 5181-5182.

(2) Vili, 25. 2.

(3) Ath. Mitth., 1878, p. 177 e JeXrtov 'Aqx. 1890, p. 147.
{*) In forma simile sono molti dei decreti del gruppo di

Teos citato.

Monumenti Antichi — Voi. XVIII.

deve riscontrare pel senso con quelle dei decreti di
Erannos, Biannos, Arcades (') come ad es. inaivéaai óè
xcà voì'g nqsa^svràg... óià iàv èvóaulav rtsnoi^cfx)cu
cYsiaag à}iq>otsqàv xàv nolimr. Le due linee 14 e 15
accennano agli inviti a desinare e ai doni in danaro

Le ultime linee sembrano riferirsi alla incisione
del decreto. L' AnóXXoo... di linea 19 potrebbe rife-
rirsi al Dio e a un suo tempio, o essere un semplice
nome proprio.

Linguisticamente interessante è lo xpaguyna di
lin. 17. La forma è totalmente nuova, ma si può spie-
gare come formata per una falsa etimologia sulle voci
del futuro e dell'aoristo sigmatico di xpuqfew che come
gli altri verbi in ifw prende non di rado nel dialetto
cretese la £ in cambio del semplice a (3). Anzi, come
mi ha segnalato l'amico dott. Nacinovic, il Solmsen (4)
aveva ricostruita la forma xpàcfiyfia per poter spiegare
lo xpd(pifificc dato da un'iscrizione di Lebena (Halb-
herr, in Mus. Itali, III, p. 729, col. b, lin. 8), sicché
possiamo esser lieti, che la intuizione del Solmsen
riceva una conferma dalla nostra iscrizione.

Il nóXig Aqxàómv di lin. 5 è forse quanto di più
notevole offre l'iscrizione. La grafia del nome di questa
città è oscillante nei testi antichi. Stefano Bizantino
riporta senza pronunciarsi le grafie seguito da due dei
suoi fonti: « Aoxàósg nóXig Kqijzrjg, wg BsvCoav év
KqrjTixoìg, ot noXXxai ó/xofcog Aqxàóeg. Ji]/n)]TQiog óè
ovx Aqxaóag tijv nóXiv àXV 'Aqxaóiav (frjo'h' ».

Il nome Arcadia è dato anche da Esichio (cfr. la
restituzione del passo proposta dallo Schneider, e ac-
cettata dallo Svoronos nel libro di quest'ultimo, Nu-
mism. de la Créte ancienne, p. 25) e da due autori
latini, Plinio (Nat. Hist. XXXI, 4, 53) e Seneca (Nat.
Quaest. III, 11,4). Polibio però (IV, 53, 6) e i do-
cumenti epigrafici danno la preferenza alla forma 'Aq-
xàóeg (5). Probabilmente pertanto, come già supposero

(') Del gruppo già citato dei decreti di Teos. Collitz Blass.
1. c. n. 5181, lin. 45; 5183 lin. 35; 5185 lin. 42.

(2) Doni in danaro agli ambasciatori sono ricordati nel
trattato tra Hierapytna e Magnesia, Collitz 1. c. 5042 lin. 15.

(3) P. es. 'PcKpl^ayai (Mon. Line, I, p. 43, lin. 8); i^ag-
xiictfiev (Mus. It., III, p. G08, 1. 30); l'ay^apévou; {Mus. II.
Ili, p. 672, 1. 5); lI!(tcpi>!;c<luEi>og (Collitz, Dialektinschr. 5168);
èu(fciviìiuu>aav e /«(n'fatrffrft (Bull. Corr. IIeli., XIV, p. 618,
col. b, lin. 7).

(4) In Rheinisch.es Museum, 1901, p. 467.

(5) Collitz, Dialektinschr. 5178, 5185; Halbherr, in Mus.
Rai, I, 1890, p. 611; Mon. Line, I, p. 37.

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