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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 18.1907

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Paribeni, Roberto: Ricerche nel luogo dell'antica Adulis: (colonia Eritrea)
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https://doi.org/10.11588/diglit.9136#0270

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4g7 ricerche nel luo

lonne di cui quattro a E sono ancora in posto. Altre
colonne dovevano sorgere sull'alto dell'ara, e se ne
trovarono infatti i blocchi caduti ad un livello più alto
che quello del piede del muro. (Vedi la tav. IX, n. 2,
dove è riprodotto il muro settentrionale durante lo
scavo con i bloccbi delle colonne nel luogo dove furono
trovati. Il piede del muro corrispondente alle basi
delle colonne ancora ritte ad est è alla fine della
quinta risega, di cui la nostra figura non dà che l'orlo

Fig. 10. — Cilindro caldeo.

(da Perrot-Chipiez, Hist. de l'Art, II, p. 080).

superiore. I tronchi di colonna, come si vede, sono
molto al disopra di essa, e non possono esser caduti
che dall'alto, v. anche le figg. 13 e 14).

Da nessuna parte si poterono osservare tracce si-
cure di scala o d'altro accesso; forse, come diremo,
una rampa era dinanzi al lato orientale (cfr. p. 470).

Fig. 11. — Moneta di Sagalassos (Pisidia).

Prima di ricercare, se santuari di questa singolare
forma siano noti in altri luoghi del mondo antico, è
opportuno stabilire a qual tempo dovrà ascriversi la
costruzione dell'ara Solis Adulitaua. Gli oggetti rin-
venuti a livello dell'edificio non sono antichissimi;
tutto lo strato dal piano attuale fino ai piedi del muro
è caratterizzato dalla grande abbondanza dei fram-
menti fittili di grandi vasi cordonati del tipo di fig. 58,
provenienti dal commercio alessandrino che debbono

rimandarsi all'età romana o alla tarda tolemaica (cfr.
pag. 550).

È un'altra prova della non grande antichità del-
l'ara la diede il travamento di una moneta a ridosso

dell'antica addlis 4(;g

del muro di S, poco sotto al piano dell' edifìcio. È
un aureo pesante gr. 2,65, di bella coniazione, con
forte rilievo, e che può descriversi così:

Testa di profilo a d. con berretto a calotta for-
nito di paraorecchie e lemnischi svolazzanti, ed in-
torno due spighe :

Leggenda ENAVBlC w BACIÀEVC

i$ Testa simile ugualmente rivolta e adornata,
pure circondata da due spighe

ASluMITid ^BICIAÀXV

Moltissime ragioni : la ricchezza del peso, la bel-
lezza del tipo, la purezza dell'oro, la correttezza della
leggenda, la persistenza di alcuni segni alfabetici an-
tichi, per es. la E a barre orizzontali, e finalmente il
segno pagano della lunula o- ci persuadono esser
questa la più antica delle monete axumite da noi rin-
venute. Ma per quanto antica voglia supporsi, il solo
fatto della leggenda greca deve farci pensare a un
tempo in cui la lingua greca era non solo giunta su
queste coste del mar Kosso (fatto che non può essersi
verificato prima della dominazione macedone in Egitto),
ma era divenuta lingua preponderante. Non andremo
quindi lontani dal vero, se alla moneta attribuiremo la
stessa età che si può assegnare ai frammenti di an-
fore cordonate che con essa si trovarono.

Come abbiamo detto, non mancammo di far saggi
nell' interno dell'edificio, per quanto lo permetteva il
lastricato di una chiesetta cristiana che vi fu poi fab-
bricata sopra (cfr. pag. 501). Eilevammo da essi, che
le mura di così bello aspetto all'esterno non hanno
faccia all' interno, e che sono semplicemente destinate
a reggere il terrapieno che esse rinserrano. Ad evitare
poi che detto terrapieno venisse ad esercitare una
pressione troppo forte sui fianchi, esso è intersecato
da almeno quattro grandi muraglioni rozzamente co-
struiti a grosse pietre e fango, paralleli ai muri esterni.
Tali muraglioni limitavano presso la fronte orientale
tre spazi rettangolari, da cui si ricavarono poi le
parti essenziali della chiesetta cristiana. Era di molto
interesse conoscere, quale materiale fosse compreso in
tale terrapieno. Gli strati superiori diedero i soliti
frammenti di ceramica cordonata, frammenti di vasetti
di vetro, frammenti di lastre di alabastro lisce. Nella
cameretta a sinistra dell'abside della chiesa a circa
 
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