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Paribeni, Roberto: Ricerche nel luogo dell'antica Adulis: (colonia Eritrea)
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9136#0280
come si è detto, lungo il lato sud. Dei trovamenti ri-
corderò nella prima camera (lett. Gj:
Un coperchietto di anfora in terracotta con iscritto
un n.
Un fondo di piatto a vernice nero-violacea con una
grande croce segnata da fasci di linee bizzarramente
ondulate.
Lo spazio tra queste camere e il lato N della
grande ara è occupato da molti tratti di muri quasi
tutti rasi fino alle ultime pietre e di irregolare co-
struzione, che non scendono sotto il livello dell'ara, nè
lo superano di molto. Evidentemente furono costruiti,
quando dell'ara non facevasi più alcun conto, perchè
alcuni le si addossano, sconciandone le linee architet-
Fig. 20. — Croce e catena d'oro (2:r).
Orlo di vasetto a superficie rosso-lucida con croce
impressa.
Monetine di bronzo, due delle quali del regno
axumita, le altre irriconoscibili.
Una grande pentola di terra grezza e mal cotta
a fondo tondeggiante in frammenti.
Frammenti di macina di pietra simile all'esemplare
di fig. 26.
Molti frammenti di una grande anfora cordonata.
L'altra camera (lett. F) diede molti cocci cordonati,
un frammento di rozza bacinella in pietra e dei fram-
menti o meglio schegge di alabastro, una delle quali
con solchi a rilievi forse aveva fatto parte di una fo-
glia d'acanto o altra foglia in uso nell'ornato d'archi-
tettura.
toniche. D'altra parte, pare che fossero abbandonati,
quando erano abitate le camere or ora descritte. Il pic-
colo ambiente L di pessima costruzione aperto da due
lati, forse a suo tempo provvisti di porte in legno,
pare abbia servito da officina di ferraio. Vi si rin-
venne infatti una grande abbondanza di scoria di ferro
senza forma. I due piccoli bacini rettangolari costruiti
rozzamente con pietre accanto al muro dell'ara, non
disdicono a un'officina di fabbro.
Presso l'esterno del muro meridionale della ca-
mera H si rinvennero in frammenti tre anfore cor-
donate deposte orizzontalmente; mancavano del collo
che era stato tagliato a bella posta, e nell'apertura
avevano un pezzo di arenaria. Naturalmente non poteva
trattarsi clic di tombe puerili, e difatti tra la terra
corderò nella prima camera (lett. Gj:
Un coperchietto di anfora in terracotta con iscritto
un n.
Un fondo di piatto a vernice nero-violacea con una
grande croce segnata da fasci di linee bizzarramente
ondulate.
Lo spazio tra queste camere e il lato N della
grande ara è occupato da molti tratti di muri quasi
tutti rasi fino alle ultime pietre e di irregolare co-
struzione, che non scendono sotto il livello dell'ara, nè
lo superano di molto. Evidentemente furono costruiti,
quando dell'ara non facevasi più alcun conto, perchè
alcuni le si addossano, sconciandone le linee architet-
Fig. 20. — Croce e catena d'oro (2:r).
Orlo di vasetto a superficie rosso-lucida con croce
impressa.
Monetine di bronzo, due delle quali del regno
axumita, le altre irriconoscibili.
Una grande pentola di terra grezza e mal cotta
a fondo tondeggiante in frammenti.
Frammenti di macina di pietra simile all'esemplare
di fig. 26.
Molti frammenti di una grande anfora cordonata.
L'altra camera (lett. F) diede molti cocci cordonati,
un frammento di rozza bacinella in pietra e dei fram-
menti o meglio schegge di alabastro, una delle quali
con solchi a rilievi forse aveva fatto parte di una fo-
glia d'acanto o altra foglia in uso nell'ornato d'archi-
tettura.
toniche. D'altra parte, pare che fossero abbandonati,
quando erano abitate le camere or ora descritte. Il pic-
colo ambiente L di pessima costruzione aperto da due
lati, forse a suo tempo provvisti di porte in legno,
pare abbia servito da officina di ferraio. Vi si rin-
venne infatti una grande abbondanza di scoria di ferro
senza forma. I due piccoli bacini rettangolari costruiti
rozzamente con pietre accanto al muro dell'ara, non
disdicono a un'officina di fabbro.
Presso l'esterno del muro meridionale della ca-
mera H si rinvennero in frammenti tre anfore cor-
donate deposte orizzontalmente; mancavano del collo
che era stato tagliato a bella posta, e nell'apertura
avevano un pezzo di arenaria. Naturalmente non poteva
trattarsi clic di tombe puerili, e difatti tra la terra