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una pentola a corpo globoso e fondo non spianato, di
impasto ordinano, non depurato, mal cotto, a superficie
nerastra, con due anse; nell'interno era qualche osso
d'uccello. Altre due pentole simili in frammenti erano
presso la porta di nord, e presso di esse una monetina
di bronzo irriconoscibile. Una lama di ferro a testa
quadrata simile a un nostro rasoio, alcuni frammenti
di vetro, mezzo cucchiaino di bronzo e alcuni fila-
menti di corallo.

Nella camera B si ritrovò un anellino di conchiglia
a semplice fascetta, dei frammenti informi di vasi di
vetro e di bronzo, un'anfora cordonata quasi intera con
fondo tagliato abbastanza regolarmente e ampia aper-
tura rettangolare praticata artificialmente in una pa-
rete. E difficile dire a quale uso potesse aver servito;
nell'interno si rinvenne solo della terra. Sparsi ovunque,
ma principalmente presso la porta, furono ritrovati nu-
merosissimi filamenti di corallo, di colore pallido o
biancastro, come suole avvenire a questa materia,
quando sia stata per lungo tempo sotto terra.

La camera C diede, oltre ai soliti cocci grezzi e
cordonati, un vasetto di terra ordinaria non verniciata,
in forma di aryballos a palla; frammenti di un
grande guscio di nautilus ritagliato artificialmente
in modo da presentare quasi la forma di un cuc-
chiaio o di una coppa, due frammenti di vasetti a
superficie rosso-lucida, simile a quella dei vasi aretini
con incisa la croce, ma tanto stilizzata che prende
quasi la forma di giglio araldico (cfr. fig. 60 in basso
a destra) ; due dischi di gesso per tappare le anfore
con croce equilatera a braccia slargate dipintavi sopra
in color rosso, alcune monete di bronzo irriconoscibili.

Nella camera D si trovò un vasetto globoso a bec-
cuccio molto frammentato, di buona argilla rossa
con croce impressa.

Dall'ambiente H si ebbero, oltre il solito Gocciarne,
due punte di freccia in ferro simili all'altra di ca-
mera N (p. 517), parte di un tappo d'anfora in gesso
della cui marca impressa a rilievo resta una E, e
parte di un altro simile anepigrafo, aderente al rela-
tivo coperchietto discoidale di coccio, che è ricavato
dalla pancia di un'anfora cordonata.

Nelle adiacenze di questo gruppo si rinvennero:
in F un frammento di coppa di terra verniciata
nero-violacea con una croce rozzamente graffita;

in E molti sottili filamenti di corallo biancastro,

e una pentola frammentata di terra rossa ordinaria a
ventre tondeggiante, senza anse, e con fondo non
piano ;

in K frammenti di vasi a superficie rossa lu-
cente con croci, e tre frammentini (parte del collo
di un'ansa e d'una parete) probabilmente appartenenti
a una delle così dette ampolle di S. Menna, di cui
esemplari non mancavano in Adulis (cfr. p. 537);

in G un tappo d'anfora in gesso ben conservato
con marca in rilievo rappresentante un'ancora tra le
lettere TTA (fig. 39), una lucernetta di terracotta
grezza del tipo romano comune, una minuscola anfo-
retta a punta (alt. m. 0,09), un grande bacino cir-

Fig. 39. — Tappo d'anfora in gesso (l:2).

colare di basalte poroso ampio e poco profondo, in due
pezzi, simile a un nostro piattone da bagno.

Gruppo settentrionale (casa Q, X, I, N, M, T
e passaggi adiacenti L, X', S ; casa TI Z, R, Y) :

in Q a circa un metro di profondità dal piano
di campagna, ossia ad un'altezza di circa m. 1,50
sopra al livello della porta, una moneta d'oro col nome
del re axumita HZANA. Poco sotto il livello della
porta, a m. 2.50 sotto il piano di campagna, una coppa
di terra rossa ordinaria con ansa appiattita e una
grande e profonda ligula di ferro frammentata;

in X negli strati più superficiali : un boccaletto
di terra cotta rozza con largo labbro rotondo, pancia
piriforme, anse a nastro, alto m. 0,55 ; una sottile
verghetta di bronzo cilindrica lunga m. 0,11 da una
parte tornita con cordoncini rilevati, dall'altra finiente
con un piccolo ingrossamento a ghianda, forse un pic-
colo agitatore per rimestare medicine o profumi o
forse anche l'utensile adoperato per annerirsi gli occbi
 
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