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VILLAGGI PREISTORICI

DI CALDARE E CANNATELLO PRESSO GIRGENTI

i.

1. — La necropoli di Caldare.

A nord della stazione di Caldare si alza una col-
lina diretta da ponente a levante, dove si prolunga
verso un monte ricco di miniere di solfo, e dall'altra
parte finisce nel piano. Chi passa sulla ferrovia da
Girgenti, o vi giunge da Arragona, vede sul vertice
della collina, che forma tre elevazioni, le aperture
circolari delle tombe nelle rupi biancheggianti, che
sorgono frammezzo agli olivi ed ai carrubi. Sono
tombe aggruppate come la fig. 1, o solitarie al sommo
di una roccia come la fig. 2, che sta nella collina di
mezzo, sotto i rami di un olivo che la protegge. Con-
fesso che nella storia dei sepolcri non ho trovato
nulla di più grandioso e di più commovente, quanto
questa necropoli, donde si vede lontano il mare. Da
queste tombe spira la poesia dei popoli primitivi, e
la psicologia loro è piena di un sentimento delicato che
vibra ancora nell'anima moderna. Ai piedi delle roccie
crescono gli asfodeli, le iridi e le campanule che col-
l'azzurro dei loro fiori accrescono la solennità funerea
della necropoli.

La religione della morte è una inspirazione pri-
mordiale che si mantenne immutata attraverso le ge-
nerazioni dall'età della pietra fino a noi. La perce-
zione della realtà di una tomba, esercitava allora,

come adesso, un fascino irresistibile ; e l'affetto, la
venerazione degli estinti, prova la superiorità della
nostra razza fino dalle epoche preistoriche.

Sapendo che nessuno aveva descritto tali tombe,
mi accinsi a studiarle. Alcuni sepolcri stanno così in
alto che certo per arrivarvi si dovevano adoperare le
scale, oppure si scendeva dal vertice legandosi colle
corde per deporre i cadaveri nelle tombe. La roccia
che vedesi nella fig. 1, dove sono tre aperture delle
tombe, venne scavata anche dal lato posteriore verso il
nord e verso ponente. Di tali tombe no misurai
una trentina e per brevità segno solo il profilo di
alcune. La fig. 3 rappresenta una sezione vista dal-
l'interno della tomba che trovasi nel centro della
fig. 1, dentro la roccia di calcare solfifero. L'aper-
tura è circolare, col diametro di 52 cm. : alla di-
stanza di 20 cm. si allarga e forma una cavità che
ha il fondo inclinato di circa 20 cm. verso sinistra.
La vòlta, elissoidale, chiude una cavità alta 70 cm.,
profonda m. 1,20, larga m. 1,40. Il fondo non era
inclinato per dare scolo ai liquidi che genera la pu-
trefazione dei cadaveri, perchè non vi è un'apertura per
lo scolo ; la finestra è più alta del fondo e si sarebbe
accumulata la materia liquida, non essendo il calcare
una sostanza porosa capace di assorbimento. Siccome
nel maggior numero dei sepolcri il piano trovasi incli-
nato, dobbiamo ammettere che fosse una usanza per
mettere probabilmente i cadaveri in una posizione
 
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