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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 18.1907

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Mosso, Angelo: Villaggi preistorici di Caldare e Cannatello presso Girtenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.9136#0351

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sione ed tona forza considerevole per mantenere le
estremità in tale posizione. Onde io credo che fossero
imballati e cuciti dentro a striscie di cuoio o di tela;
e che pure in Sicilia si imballassero a questo modo
i cadaveri per dare alla massa del corpo una forma
più maneggevole.

Tale raffronto è utile, perchè nella pianura del Po
non essendovi la pietra per scavare le tombe, come
in Sicilia, si conservò inalterata questa parte del rito
funebre, e tutti nell'età neolitica furono sepolti a
questo modo, di maniera che nessuno scheletro è
disteso.

Fino ad ora in Creta non si è trovato, che io
sappia, tale modo di seppellire i cadaveri accoccolati:
ma che venisse pure dall'Egeo il rito primitivo di
mettere i defunti rannicchiati in tombe molto ristrette
risulta dagli scavi recenti che F. Furtwaugler e H. Bulle
fecero ad Orchomenos in Grecia (') Quivi oltre alle
grandi tholoi si scoprirono celle quadrate di epoca pre-
micenea, cogli scheletri rannicchiati, chiusi in imo
spazio ristrettissimo, colle ginocchia che toccano il
mento.

Questo rito si mantenne anche in epoca meno an-
tica di quella delle tombe piccolissime rappresentate
nelle figg. 1 e 2 : infatti a Pantalica l'Orsi in pa-
recchie tombe intatte trovò nel centro tutte le ossa
ammucchiate in una piccola area attorno al cranio. Non
credo possa spiegarsi che un cadavere rimanga accoc-
colato nel centro di una tomba, se non fosse stato
ravvolto e legato dentro un panno, o cucito dentro
un sacco di pelle.

Esaminando le tombe di Caldare si resta maravi-
gliati che sia così stretto il cunicolo di accesso, pro-
babilmente ciò deriva dalla tradizione delle tombe di
Creta. Quivi il corridoio che conduce ad una tomba
è tanto angusto che non vi passa un uomo, come de-
scrisse l'Halbherr nelle tombe di Erganos. I cadaveri
si introducevano scoperchiando la tholos, perchè il
dromos, o corridoio, aveva un significato solo rituale.
L'Halbherr studiò tale struttura delle tombe cretesi,
ed io rimando il lettore a quanto egli scrisse (~). Le

(') H. Bulle, Orchomenos Abhandl. der philosophisch-phi-
lologischen Klasse d. K. Bayerischen Ak. d. Wis. Munchen,
1907, XXIV Band.

(2) The Cretan Necropolis. Journal of the archeological
Institute of America, V, 1901, n. 8, p. 277.

tombe di Erganos nelle quali non si è trovato alcuna
traccia di metalli, risalgono ad un'epoca talmente re-
mota che la loro rassomiglianza colle tombe sicule ci
fa pensare alle relazioni che passarono fra i due paesi
nell'epoca neolitica.

Il corridoio, o dromos, appare esso pure nell'età
neolitica nelle tombe di Creta, ed il vedere simili
tombe nell'Attica, prova che si tratta di forme comuni
nel bacino del Mediterraneo prima dell'età micenea.
Le piccole tombe dell'età neolitica di Erganos diven-
tarono il modello della grande tomba a cupola di
Micene conosciuta col nome di « tesoro di Atreo » e
nella camera laterale di questa tomba possiamo ricono-
scere un particolare architettonico che appare eziandio
nelle tombe di Caldare ed in altre della Sicilia dove
nella cella vi è una seconda cavità nelle pareti per
mettere un altro cadavere. Anche il pozzetto che pre-
cede la tomba, tanto comune nelle tombe sicule e che
durò fino ad epoca tarda, lo troviamo a Creta accanto
alle tholoi e nell'isola di Cipro in epoche remotis-
sime (').

Il prof. Salinas lo descrisse nelle grotte sicule di
Pianosa (2). Nella necropoli sicula del Plemmirio l'Orsi
trovò un pozzetto simile col quale si accede ad una
anticella elittica molto angusta, e da questa per un
secondo portello nella camera circolare molto bassa.
Qualche volta, come nel sepolcro 1 B, si penetra di-
rettamente dal pozzo in una piccola camera a forno.
Le tombe cretesi col pozzo furono trovate a Courtes dal
Taramelli (3).

Uno dei ricordi più vivi che mi lasciarono le tombe
sicule è quella che trovasi a mano sinistra sulla strada
poco lontano dal luogo dove vennero in luce a Ma-
trensa gli splendidi campioni della ceramica neolitica.
Qui nella medesima tomba scavata nella roccia si
trovano tutti gli elementi che appaiono ad epoca an-
teriore nelle tombe minoiche, cioè il pozzo, il fine-
strino d'accesso, la vòlta a forno, il loculo laterale
ed il sedile nelle pareti.

Nè deve maravigliarci che le tombe minoiche si
trovino identiche in Sicilia, perchè anche nella Sar-
degna vi sone tombe fatte allo stesso modo ('')■ Si

(') Dttmmler, Alh. Mitth., XI, p. 209, Beil. 2.

(2) Bullettino paleln. ital, XVII, 1891, p. 115, tav. I.

(3) American Journal of Archeologi], 1901, p. 296.

(4) Pinza, Monumenti antichi Lincei, XI, p. -10.
 
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