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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 18.1907

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Mosso, Angelo: Villaggi preistorici di Caldare e Cannatello presso Girtenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.9136#0359

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il quale era più basso di trentacinque centimetri del
pavimento della capanna quadrata : e sotto questo pa-
vimento eranvi due anse di ceramica nera, e altri
cocci. Si ebbe così la prova che la capanna quadrata
fu costruita molto tempo dopo che la gente erasi sta-
bilita sul vertice di questa collinetta, e vi si era fer-
mata così a lungo da lasciarvi detriti alti circa un
metro. La trincea della flg. 25, larga m. 1,60, l'ho pro-
lungata per sei metri in direzione parallela al lato
settentrionale della capanna.

Alla profondità di m. 1,50 trovai un manico di
argilla rossa ben cotta con quattro linee brune trasver-
sali, e poco discosto un altro pezzo di ceramica che
per la decorazione colle linee rosse e la qualità del-
l'argilla si deve pure classificare nel 1° periodo siculo.
Questi frammenti bastano per dare una data agli
strati profondi : e di questo parlerò in seguito quando
avrò descritto la ceramica grezza e i vasi quivi
trovati. Che accanto alla capanna vi fosse un grande
focolare che serviva di cucina, lo conferma il ritrova-
mento del fondo di un vaso bucherellato che serviva
probabilmente da scolatoio. Non ho potuto determi-
nare la forma, ma quattro buchi sono bene evidenti.
La capanna probabilmente era chiusa nei fianchi,
perchè non vi penetrasse il fumo e per proteggerne l'in-
terno dalle intemperie. Fino ad ora non eransi trovate
capanne quadre così bene conservate. A primo aspetto
si può credere che l'essere quadrata questa capanna
voglia dire che essa è meno antica di quelle rotonde
od ovali, che sono più comuni ; invece dobbiamo sup-
porre che servisse ad uno scopo speciale, perchè essa
sta in mezzo a capanne rotonde; e di ciò parleremo
in seguito quando, avrò descritto le altre capanne che
la circondano. Vasi interi non ne trovammo a posto,
onde può ammettersi che tale capanna sia stata sac-
cheggiata e rovistata dopo che cessò di servire ad
abitazione.

Bicordo che la forma delle capanne non serve
per classificarle in ordine cronologico, perchè nella
Valle della Vibrata troviamo i medesimi fondi di
capanne che dall'età neolitica giungono all'età del
ferro ('). Porse la casa quadrata più antica che ora
si conosca è quella descritta dal Dawkins a Magasà
in Creta. Kisale all' età neolitica, e dentro di essa

(') Colini, in Bullettino paletti, ital,, XXIV, 1908, p. 204-

vennero in luce diciannove accette di pietra (') tutte
vicine. Altre diciassette trovaronsi nello stesso luogo.
Il prof. Orsi descrisse i muri delle abitazioni di Pan-
telleria, dove sembra che in epoche remotissime si
fabbricassero case di forma quadrata (J).

2. — Capanna quadrata neolitica
presso il Pulo a Molfetta.

Per conoscere meglio la ceramica neolitica descritta
dal Mayer (3) tentai un nuovo scavo nello stesso ter-
reno che egli aveva già studiato a Molfetta. Nel
campo dei Fratelli Spadavecchia presso il Pulo, trovai
il fondo di una capanna quadrata, che vedesi nella
fig. 26. La terra del campo che la copriva è alta solo
m. 0,35.

Il lato più breve diretto da settentrione a mezzo-
giorno, il quale comincia ai piedi della persona che
ha fotografato, è di tre metri ; i lati più lunghi sono
quattro metri. Uno sprofondamento del terreno rese
meno piana la superficie del pavimento come appare
dalle due depressioni che vedonsi nella metà destra
della figura. Sul margine della capanna appare una
interruzione, ma il pezzo che non si vede sta nel piano
sottostante. Trovai pure bene conservati alcuni pezzi
di argilla che rivestivano intorno la capanna formando
uno zoccolo alto circa 50 cm. nel quale sono molto
nettamente conservate le impronte dei grossi rami e
dei tronchi che chiudevano intorno la capanna. Nello
scavo vennero in luce due pezzi di rivestimento che
stavano negli angoli colle impronte dei pali messi ad
angolo retto. Dal lato interno vedonsi le impronte
delle dita che lavoravano l'argilla negli angoli della
capanna mentre era molle. L'incendio del legname
che formava le pareti e il tetto, produsse tale calore
che l'argilla del pavimento e quella che formava lo
zoccolo attorno la capanna si indurirono e presero il
colore rosso dei mattoni.

Le particolarità della struttura di questi rivesti-
menti saranno pubblicate in un mio prossimo scritto.

(1) Dawkins, Excavations at Palaikastro, IV. 1894; British
School at Athens, voi. XI, tav. XIII.

(2) P. Orsi, Pantelleria. Monumenti antichi, IX, p. 458.
La letteratura recente fu raccolta dal Colini (*).

(a) 51. Mayer, Le stazioni prestoriche di Molfetta, Bari, 1904.

O Bulìeltino di paletn. ital., XXXIII, p. 148.
 
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