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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 19.1908

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Paribeni, Roberto: Il sarcofago dipinto di Haghia Triada
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https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0026

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39

! IL SARCOFAGO DIPINTO DI HAGHIA TRIADA

40

la Mesopotamia ('). La cetra e la lira però non sem-
brano di origine egiziana: l'arte musicale egizia di cui
nulla conosciamo per difetto di qualunque testimonianza
scritta su di essa (2), usava strumenti molto perfetti,
quali una specie di arpa che conta nei monumenti fino
a ventidue corde di lunghezza disuguale, e un altro
strumento simile al liuto, in cui le corde possono es-
sere artificialmente accorciate con la pressione delle
dita (3). Siamo adunque a notevole distanza dalla cetra

Fig. 10. — Un beduino (?) citaredo.
(Da Ermann, Aegypten i, p. 344).

o dalla lira con poche corde tutte eguali di lunghezza
e ciascuna a suono fisso.

La prima volta che la cetra appare nei monumenti
egizi, è in un rilievo di Beni Hassan del tempo di
User-tesen II (XII dinastia) e quegli che la porta e la
suona, riprodotto nella nostra figura 10, non è un egi-
ziano, ma un nomade immigrante, un Beduino del Sinai
probabilmente (4). Dalla XVIII dinastia in poi la
lira si presenta più frequentemente anche in mano ad

(■) Tra i più antichi esempi v. l'arpa di un rilievo caldeo
pubblicato da De Sarzec e Heuzey, Decouvertes en Chaldée,
tav. 23,

(*) L'ipotesi che Pitagora abbia potuto apprendere in
Egitto le motivazioni matematiche sulla teoria degli intervalli,
è probabile, ma del tutto gratuita: v. Fétis, ffist. générale de
la musique, III, p. 95; Kiemann, Storia della musica, p. 13.

(3) Wilkinson Birch, Manners and Customs, I, p. 481.

(♦) Max Mtiller, Asien und Europa nach aeg. Denkm. ;
p 141, nota 3, e p. 296.

Egizi, e mostra da cinque fino a diciotto corde ('). Non
so, se il il citaredo di Keros ci autorizzi a ritenere, che
questo tipo di strumento si sia diffuso nell'Egeo prima
che in Egitto, uè può dirsi onde esso abbia tratto
origine. Ricordo però un altro suonatore o suonatrice
di lira minoico (s) e non credo privo d'interesse
notare, che in un rilievo egizio abbiamo forse un'or-
chestra di dame cretesi che suonano la cetra a due e
a quattro mani. Non è raro, nelle rappresentazioni di
feste e di banchetti egizi vedere delle tronpes di gio-
colieri e di suonatori esotici. Nel nostro rilievo, che
viene da una tomba di El-Amarna del tempo di

Pig. 11. — Una suonatrice egizia di cetra.

(Da Wilkinson, Birch I, p. 477).

Amen-Hetep IV, cinque suonatrici in gruppo tengono
l'una una specie di liuto, le altre delle lire (3). Il
loro costume, molto diverso da quello delle donne
egizie, le riavvicina alle donne cretesi. Hanno esse
infatti una veste a molti volani, e in capo un alto
modio come quello delle statuine di porcellana di
Knossos o delle supplicanti di un sigillo di Haghia

(') Fétis, Ilist. générale de la musique, I, p- 278 ; Erman,
Aegypten, I, p. 344; Wilkinson Birch, Manncrs and Customs,
I, pp. 439, 441 470, 476, ecc. Spesso chi suona la lira, la
tiene orizzontalmente; non manca però qualche monumento, in
cui è tenuta verticalmente all'uso greco, v. ad es. fìg. 11; Wil-
kinson Birch, 1. e, I, p. 411; Virey, Tombeau de Rafeser-
kasenb, in Mém. de la Miss. Frane, du Caire, V, p. 574,
tav. II.

(•) Dawkins, in Brit. School Annual, X, p. 217; cfr.
Mosso, Escursioni nel Mediterraneo, p. 225.

(3) Amelineau, Sepulture et funerailles, in Ann. du Mus.
Guimet, XXIX, tav. 101.
 
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