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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 19.1908

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Paribeni, Roberto: Il sarcofago dipinto di Haghia Triada
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https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0035

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IL SARCOFAGO DIPINTO DI HAGHIA TRIADA

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nostro sarcofago, come quello del sigillo di Knossos,
hanno il collo diritto con la testa piccola nervosa
piegata aderente al collo, sì da prendere una posi-
zione quasi verticale, a quel modo che è adottato di
preferenza dall'arte egizia, mentre l'arte della Meso-
potamia preferisce porre quasi orizzontale il muso dei
suoi animali (').

L'attacco dei cavalli al carro è uguale sia nei carri
egizi e asiatici che nei nostri; il timone porta un giogo
terminato a foggia di due sellini, ai quali sono attac-
cate le cinghie pettorali; le tirelle mancano. Le te-
stiere pare non portino attaccato il morso, e con que-
sto si accorda il fatto, che, per quanto io so, non
sono stati trovati morsi dell'età micenea. In Egitto
fin dalla XVIII dinastia appaiono cavalli tenuti col
morso o con la semplice cavezza (2).

Le redini sono segnate molto chiaramente con quat-
tro linee rosse.

Il carro, leggero e piccolo, ha ruote della forma
più semplice a quattro raggi, come nelle posteriori
stele di Micene: i carri egizi e assiri ne presentano
spesso più di quattro (3); il carro di riera descritto
da Omero ne ha otto (4). L'armatura superiore sembra
aver avuto solo un'intelaiatura di legno rivestita assai
probabilmente di pelle. Nel carro dell'altro lato mi-
nore si vedono egregiamente le parti lignee dei bordi
(àvtvZ) e di un'asta mediana colorita in gialletto,
tra le quali sono dei tratti bianchi con macchie e pun-
teggiature nere. Ora, appunto con quella disposizione
irregolare a macchie, e con quei colori le pitture egi-
zie sogliono denotare gli scudi di pelle (fig. 1(5) (5).
Anche il carro egizio di Firenze (per quanto per la
estrema leggerezza non possa considerarsi che come
un modello) ha solo l'intelaiatura di legno, e le pa-
reti potevano essere di pelle (6).

Le persone tratte sul carro al colorito bianco delle
carni si rivelano per donne: indossano delle lunghe

(') Per gli esempì vedere le grandi raccolte o i primi due
volumi ànWHist. de l'art di Perrot e Chipiez.

(*) V. per i morsi ad es. Lepsius, Denkmàler, V, tavv. 92,
93; per le cavezze Amelineau, in Annales du Musée Guimet,
XIX tav. 81.

(3) Wilkinson Bircli, Manners and Customs, I, p. 233;
Studniczka. Der Rennwagen in Jahrbuch d. lnst., 1907, p. 149.
(<) E. 723.

(s) Wilkinson Birch, Manners and Customs, I, p. 198.
(6) Kosellini, Monumenti civili, tav. CXXII.

vesti simili per forma e adornamenti ad altre già de-
scritte nei lati maggiori (figura del citaredo, della
portatrice di situle ecc.). Nella più esterna la veste
è color rosa con orli turchini alle maniche e al collo
e fascia verticale turchina; nell'altra la veste è tur-
china con linee brune e orli gialli. La figura esterna
mostra un braccialetto al polso sinistro: ambedue
hanno in capo un berretto piatto senza falda con giro
superiore più ampio dell'inferiore. Le figure di guer-
rieri del vaso di H. Triada, portano un berretto piatto
probabilmente di cuoio, e il Savignoni cita a confronto
copricapi di altri guerrieri e cacciatori hethei, sardi

(Da Erman. Aegypten li, p. 724).

e italici Ma, trattandosi qui di due donne, cre-
derei, che il loro berretto si debba raccostare piuttosto
al copricapo della figura femminile, che regge le sa-
cre asce nelle forme da fondere di Sitia (2).

Le linee rosse che segnano le redini si arrestano
alla figura interna, che è la più vicina ai cavalli; ma
credo più probabile, per analogia con quel che vediamo
nella rappresentazione del lato seguente, che esse siano
tenute non da questa, ma dall'altra figura, che pro-
tende infatti la mano sinistra col pugno chiuso. Ed è
naturale, che nella malsicura biga antica aperta die-
tro, colui che regge le redini, e può da esse esser
sostenuto, ceda il posto anteriore più sicuro all'altra
persona. La figura esterna è dunque la figura secon-
daria, perchè sia in Egitto (3) che in Asia (4) e nella

(') Mon. Line., XIII, p. Ili; cfr. anche XIV, p. 623,
tìg. 96.

(a) Xantlmdidis in 'Etp. Xqx., 1900, p. 25, tavv. III-IV;
vedi anche Myres in Brit. Sch. Ann., IX, p. 371.
(») Erman, Aegypten, 11-651, 721.

(4) Cfr. i rilievi assiri e persiani col re a caccia o a pas-
seggio. Perrot Chipiez, Hist. de VArt, II, p. II, p. 463, fig. 211;
p. 695, fig. 351, tav. 10; V, p. 848. fig. 496, etc.
 
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