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Ili

NUOVE ANTICHITÀ DI GELA

112

Qui, come nel vaso vulcente di cui subito mi in-
trattengo, e che fa quasi « pendant » al nostro, non
è nè un Dioniso, nè un semplice citaredo salutato
ed eccitato da due giovani; qui è il poeta della le-
tizia simposiaca e della bella gioventù, a cui ben si
addice l'epigramma di Teocrito (16) a proposito del
simulacro di A. in Teos:

rtQOff&sìg Sè yjóvi toìg veotg adsxo
sqsTg àtQf-xéag okov ròv avóqcc.

A tale epigramma si era già richiamato lo Jahn
(op. cit, p. 724) a proposito della coppa di Vulci del
Museo Britannico (E. 18), non mai pubblicata, per
quanto io sappia, nel lato per noi interessante, allo
infuori che in un disegno non al tutto attendibile
dello Jahn stesso (op. cit., tav. III). Credo pertanto
opportuno di produrre qui una buona riproduzione foto-
grafica, ottenuta mercè la cortesia del sig. H. B. Wal-
ters, conservatore delle antichità greche e romane di
quel grande Museo (fig. 11).

E tanto più tale genuina riproduzione tornerà op-
portuna, in quanto, se la tazza è stata più volte de-
scritta e citata, parecchie divergenze corrono fra gli
apografi e le interpretazioni delle iscrizioni, presen-
tatici anche da autorevoli ceramografi (')• Riassu-
mendo dallo Smith, e lasciando la figurazione opposta
con Eracle e le Amazzoni, da questo lato vedesi Ana-
creonte davanti a due giovani danzanti. Il poeta è
rappresentato adulto e barbuto, ma ancor fresco di
fattezze, e si direbbe assai più giovane che non ap-
parisca nel vaso di Gela; di ciò è bene tener conto,
perchè a sin. della sua imagine vedesi la scritta re-
trograda: *0>1A>I, la quale si collega indubbiamente
con l'ANAKPEON sul lato d. della figura. Non v'è
quindi dubbio non venga qui acclamato 'Avaxqtwv

(') C. Smith, Catalogne of the vases in the Brith. Afuseum,
voi. Ili, pp. 53-54. dova è raccolta anche tutta la precedente
letteratura. Quanto all'iscrizione HVCDES lo Sin. legge Nv(/j.)q>eg;
laddove il Klein, Lieblingsinschriften2, p. 60, legge: NV0ES
XiìON (?) KAKDS, mentre nelle Meistersignaturen' p. 123, ha
dato la lezione NVCDE5 KAl'OS, nome che poi effettivamente
non appare nella lista dei suoi xaXoi. Il sig. Walters da me
pregato di fare la revisione attenta del vaso, conferma essere
del tutto arbitraria la reintegrazione #^ON. 1° aggiungo che
qui non è altra integrazione possibile, che quella di xkAON,
come nel nostro vaso gelese, per xakóf, da riferire a Nvq>S(.

xcdóg, il che non deve far meraviglia, dopo la lista
di personaggi politici da me sopra citata, tutti accom-
pagnati dal xaXóg. Dall'altro lato abbiamo invece il
Nvcpsc (xaX)óv. Il poeta adunque, ancor giovane e
fresco, coronato di vite, è qui effigiato nudo, col man-
tello sull'omero, la bocca socchiusa in atto di cantare,
mentre colle mani suona la chelys. Alla sua d. due
giovani danzanti nudi, avvolta la clamide alle spalle
ed ai fianchi; il primo tiene nella d. protesa un
oggetto perduto, molto probabilmente una tazza. Dopo
questa revisione, che notevolmente corregge l'edizione
dello Jahn, il vaso guadagna in interesse ed in esat-
tezza obbiettiva.

Sulla guida di questo vaso, l'unico, prima che
venisse fuori il nostro gelese, accompagnato del nome
del poeta, si volle che altre due anfore attiche del
M. Br. (E. 266, 267) e due così dette nolane dello
stesso M. Br. (E. 314, 315) recassero la stessa rap-
presentazione di A. lincine e cantore; infatto si ha

10 stesso schema di figura, che, salvo variante di ve-
stire, si richiama al tipo fondamentale M. Br. E. 18.
Per quanto il tipo pittorico della testa si accordi col
tipo plastico, e soprattutto colla testa berlinese, che

11 Kekule ha voluto ricondurre ad un buon originale
del secolo V (op. cit.), noi non possiamo accogliere
altro che in via al tutto congetturale tale avvicinamento.

Escluso, come fin da principio ho rilevato, il ca-
rattere di vera e propria rappresentazione ritrattistica
del poeta, resta fermo che ambedue i vasi ci esprimono
il poeta in estasi musicale (canto e suono) ; i due efebi
ebbri in ambo i vasi viemmeglio coloriscono la si-
tuazione, emanante dalla poesia anacreontea, nella con-
giunzione dell'elemento erotico con quello dionisiaco.
Estasi musicale ad accompagnamento di belli efebi
eccitati dal vino e dalla musica bene si addicono alle
tendenze erotiche ed enofile del poeta; forse anche
nel vaso gelese il costume dionisiaco che egli porta
vale ad accentuare una delle tendenze della sua poesia
e del suo carattere etico.

Nel vaso vulcente A. viene acclamato xaXóg; è
un nuovo nome storico da aggiungere alla lista dei
« Lieblingsnamen » ; egli non è rappresentato nè gio-
vane àytvsiog, nè vecchio canuto; appare adulto di
giusta età. La poesia gaia e lasciva che sgorga dalla
facile vena del poeta, e che ha infiammato principi,
popolo e cortigiani, si è ripercossa anche nelle officine
 
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