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NUOVE ANTICHITÀ DI GELA

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forma del vaso e la sua decorazione accessoria indi-
cano la pienezza dello stile rosso-severo, in tutto il
resto, nella testa, nell'occhio, nei panneggi, vi ha
una impronta decisamente arcaica. 1 motivi dei due
efebi ci richiamano ad Eufronios ed a Duris, quindi
è da ritenere che il nostro artista vada assegnato al
pieno fiore della pittura rossa severa, tra gli anni
incirca 490 e 475 ; anche le forme grafiche, nitide e
precise, designano questo momento.

Addentrarci più oltre nella determinazione della
personalità artistica di Gales, sottilizzare sul suo stile
e la sua maniera, non panni sia in questo momento
consigliabile, attesa anche la scadente conservazione
del vaso. È da augurarsi che una prossima scoperta
ci metta in grado di ampliare sopra basi sicure la
conoscenza di Gales. Certamente, per quel tanto che
egli ci si afferma sin qui, egli non è un pittore ori-
ginale, un creatore di tipi nuovi; noi lo vediamo at-
tingere, anzi copiare da Eufronios, da Duris, da Brygos
i tipi degli efebi e del suonatore; anche per la ima-
gine del poeta nulla egli ha messo di suo, all'infuori
dell'iscrizione ; egli ha composto la scena con elementi
tolti di qua e di là. Se come creatore è negativo,
come yqaipsvg non è che non abbia dei pregi. Le sue
figure sono corrette e movimentate, almeno per quel
tanto che dava l'arte del suo tempo. Ma soprattutto
evocando il nome e la figura di un grande poeta, egli
ha trovato modo di raccomandare se stesso e l'opera
propria.

V.

Lekythos rossa
con nuovo « Lieblingsnaine ».

Poche parole ho da dire a corredo dell'accurato
e fedele disegno che riproduce la parte figurale di
una bellissima lekythos della seconda fase dello stile
v. severo (fig. 12). Essa è alta mm. 338; il corpo
tutto nero è quasi cilindrico nella parte racchiusa
fra le due fascio a meandro, o meglio, nella metà
inferiore di essa forma una quasi impercettibile svraffig.
Sulle spalle sotto un breve collarino di fitte foglio-
line la consueta decorazione a vilucchi che legano
palmette e bocci di loto. Sul ventre fra due fascie a
meandri e croci si libra dolcemente in aria una Nike,

vestita di peplos dorico e di mantello, con cuffia in
testa, da cui sporge la massa della chioma frontale
a punteggiatura plastica di Pógtqi'xoi ; nelle braccia
protese ed aporte tiene delicatamente fra indice e
pollice una fettuccia o nastrino rosso punteggiato, che
deporrà sul capo del fortunato cui ha arriso il trionfo.
Circa il soggetto di questa cotanto nobile imagine
muliebre, la cui testa ricorda il tipo e le forme del
periodo dei precursori, io mi richiamo alla superba
lekythos del Borgo (Gela, p. 175, tav. VI), con una
Nike specificata dalla leggenda appostavi, ed alla
discussione da me fatta a proposito di essa e delle
figure analoghe ('). Perchè è veramente accentuata la
tendenza a dare in questi vasi funebri l'agile ed alata
figura di Eos o della dea trionfante nella lotta ; la
quale però è sempre disarmata, ond'è che fra tante
ipotesi (cfr. nota) la si potrebbe anche ritenere espres-
sione simbolica del Fato trionfante, dell'epilogo glorioso
delle lotte sostenute nella terrestre carriera, sebbene
io sappia che assai di rado intercede rapporto, o se
pure generico e tenuissimo, fra il soggetto dei vasi
ed i morti che essi accompagnano nella tomba.

Ma il vaso non avrebbe pregio eccezionale, ove se
ne tolga la simpatica bellezza del soggetto pur ovvio,
se non fosse accompagnato da una iscrizione verticale
a letterine pavonazze, davanti la Nike, la quale
dice:

PVSAIOS KAK3S

Dal punto di vista paleografico va subito notata
la promiscuità delle due forme del sigma a tre ed a
quattro tratti, ed in quest'ultima colle estremità di-
vergenti. Se è vero che il sigma a quattro tratti co-

(') Dopo la pubblicazione del mio volume la questione è
stata ripresa dal Brueckner nelle Athen. Mittheil., 1907, p. 102
e segg., il quale, a proposito della abbondanza di tali figura-
zioni, nota cha il solo Museo Naz. di Atene possiede oltre 35
lekythoi con siffatti soggetti. Partendo da una acuta osserva-
zione del Mayer (Athen. Mittheil, 1891, p. 311 e segg.), che
tali vasi si fabbricavano a pariglia, si ha la certezza che
qualche volta sia raffigurato Eos in connessione a Cefalo del
vaso gemello. Ma nella maggioranza dei casi, sopra tutto
quando la donzella regge una corona od una tenia, non par
dubbio siasi espressa la Nike, ancor che manchi la relativa
indicazione epigrafica. E VA. inclina a credere, per via di osser-
vazioni, alcune buone, altre discutibili, che molti di cotali vasi
con Eos appartengano alla categoria dei doni nuziali e preci-
samente delle « Morgengaben » presentate nelle 'Enavkia (o. c.
p. 104); e che anche in quelli colla Nike « feiert Sie keinen
anderen Agon als den hochzeitlichen ».
 
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