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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 19.1908

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Mosso, Angelo: Ceramica neolitica di Phaestos e vasi dell'epoca minoica primitiva
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https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0095

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canale tondo incavato in corrispondenza del collo. Il
moncone della spalla è liscio, senza braccia, come
succede negli idoli neolitici di Cnossos che descrissi
nella Memoria sopra citata. Questa statuetta che rap-
presenta il tronco di una figura femminile è alta
58 mm. e di terra fine, ma non cotta. La base ovale
ha il diametro antero-posteriore di 30 mm. e poco
diverso doveva essere il trasversale che non può mi-
surarsi, perchè la statuetta è spaccata e manca il lato
sinistro. 11 seno è bene sviluppato e la mammella
destra è fatta come una mezza sfera. L'addome sporge
protuberante e sotto di esso il monte di Venere fu
segnato da una linea profondamente incisa in forma
di triangolo.

Il Palliardi (') descrisse una testa dell'età neoli-
tica trovata poco lontano da Vienna, con un collo
molto lungo, il quale ci fa comprendere come fossero
le teste che si applicavano a questi idoli. L'enorme
sviluppo delle natiche di questa figura femminile mi
diede occasione di scrivere un capitolo sulle donne
grasse (2) dove ho raccolto le figure simili dell'età
neolitica, e ritornerò su questo argomento in un pros-
simo libro: Origini della civiltà Europea. L'aver
trovato idoli simili nella parte occidentale del Medi-
terraneo ed in Egitto, è una prova delle relazioni che
esistettero in quell'epoca fra le varie regioni dell'Eu-
ropa e dell'Africa.

Vicino a quest'idolo si trovò un pezzo di ferro ma-
gnetico che pesa mezzo chilogrammo. Che fosse un
oggetto di culto lo si può dedurre dal fatto che non
fu mai adoperato come martello, sebbene per la sua
forma potesse servire a quest'uso. Quando tentai di
staccarne una scheggia collo scalpello per farne l'ana-
lisi, si ruppe in parecchi pezzi. Porse questo pezzo di
ferro del quale diedi la fotografia (3) accenna all'o-
rigine del culto per le pietre nelle epoche minoiche
posteriori. Qui si vedrebbe, come già nell'epoca neoli-
tica si esplicasse tale sentimento religioso che prese
dopo la forma del culto betelico, del quale sonovi
pure traccie nella Bibbia. Non conosco campioni di
ferro che siano più antichi. L'ossido di ferro magne-

(') Palliardi, Die neolitischen Ansiedelungen, in Akad. d.
Wissenschaften Wien, I, Bd., n. 4, 1897, p. 237.
(") Memoria citata p. 378.

(') A. Mosso, Escursioni nel Mediterraneo, p. 12.

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tico accenna a relazioni con altri paesi, perchè tale
minerale non lo si trova in Creta (').

Che il posto dove si rinvenne il pezzo di ferro col-
l'idoletto femminile fosse un luogo sacro, lo si può ar-
guire anche dalla vicinanza di alcuni piattini che po-
tevano servire per offerte, o qualche rito ; ma che erano
troppo piccoli per avere un uso pratico.

11 piattello della fig. 9 A ha il diametro di 55 mm.
e la profondità di soli 8 a 9 mm. colle pareti spesse
5 mm. Un altro piattello simile (fig. 9 B) ha il
diametro di 10 ad 11 cm. e profondo 12 e 13 mm.,
spesso 6 mm., di argilla rossa sul bordo e nera verso
il centro con due fori presso il bordo che servivano
probabilmente per appenderlo. Il piattello più grande
(fig. 10) ha il diametro di 13 cm. È probabile si
facessero offerte alla divinità in tali piccolissimi re-
cipienti. Anche ad Hissarlik, nella prima città, ab-
bondano le coppe ed i vasi tanto piccoli che erano
certo oggetti di culto. A tale conclusione sono con-
dotto per aver eziandio trovato in questo luogo una con-
chiglia di pectunculus la quale venne consumata nella
parte convessa perchè stesse meglio in piano (fig. 11).
Le conchiglie di peclunculus si trovano in tale ab-
bondanza nel terreno neolitico di Phaestos, che dove-
vano avere un significato speciale. Altrimenti non si
comprenderebbe come di tante conchiglie bellissime
che raccolgonsi sulla spiaggia del mare, portassero a
casa solo queste di pectunculus ; certo il colore roseo
dà a queste conchiglie, coi suoi strati concentrici at-
torno alla cerniera, un aspetto piacevole a vedersi:
ma questa eleganza non basta.

Una volta si credeva che tali conchiglie si por-
tassero come collane perchè in alcune (come vedesi
nella fig. 12) esiste un'apertura: ma anche racco-
gliendo le conchiglie sulla spiaggia del mare, se ne
trovano molte che hanno questo buco il quale è fatto
dal logorio prodotto dallo sfregamento sui ciottoli e
sull'arena della parte più sporgente. Nella fig. 12
riproduco una serie di queste conchiglie, alcune fo-

(') L'analisi fatta dal Laboratorio chimico dell'arsenale di
Torino diede:

Ossido di ferro magnetico .... 96,581

Silice ed allumina.......3,169

Ossido di manganese......0,150

E VASI DELL'EPOCA MINOICA PRIMITIVA
 
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