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Mosso, Angelo: Ceramica neolitica di Phaestos e vasi dell'epoca minoica primitiva
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0100
163
Ceramica neolitica di phaestos
164
Alla profondità di 5 m. trovai un pezzo col ma- il collo di un'anfora visto dalla superficie interna
nico a nastro messo verticalmente (fig. 17 A) presso dove appaiono i colpi lucenti della stecca,
il bordo di un vaso a pareti cilindriche. La superficie Gli altri frammenti della fig. 18 sono pezzi di
venne decorata con fossette rettangolari, nelle quali vasi globosi ; D ed E hanno l'orlo sotto il quale
vedesi la sostanza bianca. Un altro pezzo (17 B) di comincia subito il ventre del vaso. Sono forme
terra nera appartiene ad un vaso simile più piccolo. piuttosto schiacciate che sferiche, e l'ultimo pezzo
E la stessa decorazione con incisioni più piccole pure a destra sembra il ventre di un vaso fatto con
bianche, per gesso o calce. Questo è un altro tipo due coni sovrapposti per la base. Altri due pezzi li
decorativo che vedremo comunissimo nella ceramica riprodussi a colore e sono le figg. 16 e 17 della ta-
neolitica dell'Italia. vola I. La fig. 16 è il pezzo del collo di un vaso di
B C
A DE
Fig. 18.
Manici di grandi vasi, ossa combuste e spaccate. terra fine bene lavorata di color bigio-bruno. Ha due
La parte ossea del cranio dove inserivasi un corno, buchi che non sappiamo se siano fatti per ricongiungere
che non seppi decidere, se era di una capra selvatica questo pezzo ad un altro. Ma è probabile che siano
o stambecco di Creta (capra aegagrus) oppure di una buchi per semplice decorazione, come i precedenti
grossa capra comune. della fig. 4, tav. I ; solo che questi perforano comple-
Un pezzo interessante è la fig. 15 della tavola I, tamente le pareti del vaso. La parete superiore della
trovato pure nel quinto metro. Sull'argilla di color figura rappresenta il collo svasato in forma di imbuto,
bianco-cinerognolo venne data una tinta gialla uni- Riproduco colla figura 17, tav. I, un pezzo di
forme come fondo e sul vaso tracciaronsi grandi stri- ceramica gialla, con linee brune, sembra che il dise-
scie brune. gnatore prima abbia segnato due linee parallele di-
Dei sesto metro presento sette frammenti di vasi stanti 2 centim. e mezzo, poi abbia tracciate le linee
neri, stralucidi che appartengono a coppe grandi e oblique e dopo altre tre linee colla stessa tinta bruna
piccole e vasi conici col fondo piatto (fig. 18). Nel fra le due linee esterne.
pezzo A si vede il fondo di un vaso conico di terra II terreno neolitico esaminato dall' Evans (') a
nera lavorata a lucido con molta cura; sul pezzo _.
B è un manico che probabilmente sollevavasi sul- (1) A Eyans, Thg palacg of fa Amml of thg
l'orlo di una coppa, formando un semicerchio; in C v'è Briiish Sckool at Athens, voi. X, 1903, 1904, p. 19.
Ceramica neolitica di phaestos
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Alla profondità di 5 m. trovai un pezzo col ma- il collo di un'anfora visto dalla superficie interna
nico a nastro messo verticalmente (fig. 17 A) presso dove appaiono i colpi lucenti della stecca,
il bordo di un vaso a pareti cilindriche. La superficie Gli altri frammenti della fig. 18 sono pezzi di
venne decorata con fossette rettangolari, nelle quali vasi globosi ; D ed E hanno l'orlo sotto il quale
vedesi la sostanza bianca. Un altro pezzo (17 B) di comincia subito il ventre del vaso. Sono forme
terra nera appartiene ad un vaso simile più piccolo. piuttosto schiacciate che sferiche, e l'ultimo pezzo
E la stessa decorazione con incisioni più piccole pure a destra sembra il ventre di un vaso fatto con
bianche, per gesso o calce. Questo è un altro tipo due coni sovrapposti per la base. Altri due pezzi li
decorativo che vedremo comunissimo nella ceramica riprodussi a colore e sono le figg. 16 e 17 della ta-
neolitica dell'Italia. vola I. La fig. 16 è il pezzo del collo di un vaso di
B C
A DE
Fig. 18.
Manici di grandi vasi, ossa combuste e spaccate. terra fine bene lavorata di color bigio-bruno. Ha due
La parte ossea del cranio dove inserivasi un corno, buchi che non sappiamo se siano fatti per ricongiungere
che non seppi decidere, se era di una capra selvatica questo pezzo ad un altro. Ma è probabile che siano
o stambecco di Creta (capra aegagrus) oppure di una buchi per semplice decorazione, come i precedenti
grossa capra comune. della fig. 4, tav. I ; solo che questi perforano comple-
Un pezzo interessante è la fig. 15 della tavola I, tamente le pareti del vaso. La parete superiore della
trovato pure nel quinto metro. Sull'argilla di color figura rappresenta il collo svasato in forma di imbuto,
bianco-cinerognolo venne data una tinta gialla uni- Riproduco colla figura 17, tav. I, un pezzo di
forme come fondo e sul vaso tracciaronsi grandi stri- ceramica gialla, con linee brune, sembra che il dise-
scie brune. gnatore prima abbia segnato due linee parallele di-
Dei sesto metro presento sette frammenti di vasi stanti 2 centim. e mezzo, poi abbia tracciate le linee
neri, stralucidi che appartengono a coppe grandi e oblique e dopo altre tre linee colla stessa tinta bruna
piccole e vasi conici col fondo piatto (fig. 18). Nel fra le due linee esterne.
pezzo A si vede il fondo di un vaso conico di terra II terreno neolitico esaminato dall' Evans (') a
nera lavorata a lucido con molta cura; sul pezzo _.
B è un manico che probabilmente sollevavasi sul- (1) A Eyans, Thg palacg of fa Amml of thg
l'orlo di una coppa, formando un semicerchio; in C v'è Briiish Sckool at Athens, voi. X, 1903, 1904, p. 19.