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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 19.1908

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Mosso, Angelo: Ceramica neolitica di Phaestos e vasi dell'epoca minoica primitiva
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https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0120

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CERAMICA NEOLITICA DI PHAESTOS

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corazione con graffiti pieni di sostanze bianche che
proviene come tipo dall'età neolitica, fa conoscere i
rapporti di Creta colle Cicladi, perchè, come osserva
Evans, tali pissidi si trovarono ad Amorgos, Milos e
Paros.

L'importante è di notare che in questa ceramica
minoica primitiva, non vi sono spirali. Alcuni vasi
pubblicati dall' Evans hanno nel ventre come unica
decorazione un rettangolo con due linee diagonali
altri tre linee che si incrociano sul fondo e salgono
sulle pareti cilindriche e basss del vaso. Vennero in
luce nello stesso deposito, pezzi molto ossidati di
rame, o di bronzo, un nucleo di ossidiana, coltelli
di ossidiana ed una piccola lastra d'oro, pezzi di
porcellana di un color azzurro, o verde pallido, che
rassomigliano alla ceramica delle prime dinastie
egiziane, forse della sesta, secondo l'Evans. Un vaso
di pietra che trovossi in questo deposito, fu ricono-
sciuto dal prof. Petrie come un vaso di sienite im-
portato dall'Egitto, che appartiene al periodo delle
prime quattro dinastie.

N. 3. E un boccale più grande trovato a Paleka-
stro di Sitia, col ventre globoso e la base piatta e
larga ; manca il manico e la parte superiore scanalata
per versare il liquido. La decorazione è fatta con
linee bruno-nerastre. Sono fasci di 9 a 10 linee cia-
scuno, che si raccolgono in punta verso il fondo.
Intorno al collo girano quattro linee dello stesso co-
lore e sopra e sotto vennero segnati punti e tratti come
nella fig. 43 A. Intorno all'orlo superiore eranvi altre
lineo parallele alla concavità che serve per versare.

N. 4. Un boccaletto simile al precedente viene
da Gournia (n. 2736), alto 0,13; sul ventre globoso
si stendono linee rosse che dal manico si irradiano
sulla superfìcie del vaso. Davanti la linea superiore
scende attraversando il ventre del vaso fino a rag-
giungere la base ; così pure fa la linea superiore del
lato opposto, onde rimangono due spazi vuoti di forma
triangolare : in alto uno piccolo, ed uno maggiore in
basso. Quattro linee parallele che vedonsi a sinistra
presso la base limitano tale spazio. Nel campo trian-
golare maggiore una figura pure fatta a spicchi di
forma triangolare riempie una parte del campo (').

(') Vedi per questi particolari la figura nella Memoria
Harriet Boyd, Gournia, tav. XXV". University of Pensilvania.
Transactions of the Depart. of Archeologi/, col. I, part III, 1905.

Sul manico vedonsi tre anelli rossi, e intorno al collo
altre linee rosse girano orizzontalmente.

N. 5. Parte superiore di un boccale trovato a
Vassiliki presso Gournia, decorato con linee rosse e
brune che formano sei spicchi sul ventre. Le linee
si intrecciano ad angolo acuto. Intorno al collo la
solita decorazione di cerchi orizzontali bruni. Altezza
0,095; manca metà del vaso, il manico ed il labbro
superiore.

N. 6. Vaso trovato a Kato Zakro, che aveva due
manichi sul ventre ed un pieduccio circolare per
base (n. 3584), alto 0,20. Il collo si alza vertical-
mente con forma cilindrica come nei tipi comuni del-
l'epoca neolitica; il ventre schiacciato come fatto da
due segmenti conici sovrapposti. La decorazione è di
puro disegno neolitico. Sono triangoli con un lato
corto per base e due più lunghi, dentro ai quali si
fece un reticolato di linee con un color nero. Nel
segmento inferiore una spina di pesce gira intorno al
vaso. Una linea orizzontale abbraccia il collo del vaso.

Il vaso 7 viene da S. Onofrio (Phaestos); n. 830:
è alto 0,205, di terra gialla ben cotta e fine, decorato
con linee rosse tracciate con mano sicura intorno al
collo, sul manico e sul ventre globoso. Il disegno
tende anche qui a fare spicchi con linee che si in-
trecciano in alto, e gruppi di linee grosse e piccole
messe a fasci che scendono verticalmente dal collo
alla base. Questo vaso di conservazione perfetta venne
pubblicato dal Mariani (') insieme con un altro del
quale diede pure la figura. A quel tempo questa ce-
ramica era poco nota e il Mariani la chiamò di fab-
brica cipriotta.

N. 8. Vaso trovato a S. Giovanni di Hierapetra,
simile alla fig. 6; è alto m 0,143 e corrisponde al
n. 3793 del Catalogo. In questo e nel N. 6, l'argilla
è un poco più rossa dei precedenti. La decorazione è
di stile neolitica e rappresenta un reticolato di linee
rosse che intrecciandosi formano due triangoli, uno
da una parte e l'altro nel lato opposto nel ventre
del vaso. Due manici messi orizzontalmente sono pure
decorati. Il collo fu ricoperto con una tinta rossa più
scura che forma un anello nella parte superiore del
vaso. Il piede in parte rotto formava un anello co-
nico col vertice in alto.

(') Monumenti antichi, VI, fig. 23, tav. X, p. 343.
 
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