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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 19.1908

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Mosso, Angelo: Ceramica neolitica di Phaestos e vasi dell'epoca minoica primitiva
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https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0121

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205

E VASI DELL'EPOCA MINOICA PRIMITIVA

206

Per orientarci sull'età di questa ceramica ripro-
duco due vasi trovati dal prof. Halbherr nella tholos di
Haghia Triada, che dopo l'età neolitica è ora uno dei do
cumenti più antichi che abbiamo nell' isola di Creta,
e farò in seguito un raffronto cronologico più esatto.

La hV. 43 A è un boccale di terra biancastra tro-
vato intatto. Intorno al collo sono due linee rosse e

Fio. 43 A.

fra di esse una serie di punti. Lungo il becco scorrono
sul bordo due altre linee, la piii esterna delle quali

Fio. 43 B.

seghettata. Sul manico e sul ventre girano alcuni
tratti del medesimo colore.

La coppa 43 B presenta un disegno più compli-
cato dei precedenti. È pure di terra biancastra fine,
ben cotta e decorata con linee rosse intrecciate che
imitano un canestro. Le due linee superiori che gi-
rano parallele al bordo lasciano uno spazio libero che

venne decorato con triangoli. Tale particolare accenna
ad una tecnica più evoluta che non sia quella dei
vasi che studiammo prima. La parte sottostante per
la varietà e l'intreccio dei differenti motivi, attesta
pure i progressi compiuti dalla ceramica, imitando con
arte più realista l'intreccio dei vimini in un paniere.

Un boccale simile ai precedenti venne trovato dal-
l' eforo Xanthoudides a Cumasa presso Gortina fig. 44.
Nell'Italia meridionale boccali con decorazione identica
sono comuni nell'età neolitica e per brevità non faccio
citazioni. Per mostrare la sua età e le relazioni col-
l'arte delle Cicladi, vi metto vicino la suppellettile
che stava nelle medesime tombe. Il boccale è di
terra biancastra fine ben cotta; intorno al collo fu
fatta una grande lista rossa e sul beccuccio per ver-
sare una serie di linee di cui alcune orizzontali ed
altre verticali. Sul ventre, come nei boccali, precedenti
vi sono triangoli di linee che si intrecciano formando
quattro spiccili. Insieme si trovarono due pugnali di
argento AB ed uno più piccolo di rame C. Una figura
femminile di marmo colle braccia conserte simile alle
statuette delle Cicladi e poi una serie di vasetti per
libazione che si chiamano Kernoi e sono fatti di
pietra e di ceramica. Il pezzo superiore D consta di
una base cilindrica col piede; sul piattello furono
messi tre vasetti sferici, ciascuno con due anse ed
un coperchio; e i tre vasetti col piede furono cotti
insieme in modo che formano un solo pezzo. Sono
fatti di terra nera senza tornio.

La decorazione consiste in una semplice spina di
pesce intorno al collo; ogni coperchietto ha due fori
che attraversano il bordo per fissarli. Simili vasi tro-
vansi nelle tombe del periodo cicladico a Phylakopi
ed altrove, come nella iholos di Haghia Triada dove
ne vennero in luce parecchi. Non sappiamo a cosa
servissero questi vasi nei riti funebri: ma forme si-
mili le troviamo da per tutto in Italia ed in Europa.
Come esempio ricorderò quelli che esistono nel Museo
Ponti all'isola Virginia sul lago di Varese.

I vasetti quadri di steatite, dei quali presento due
esemplari trovati a Cumasa, sono pure importanti
per la loro forma e decorazione. Si crede siano vasetti
per uso sacro di libazione; e qui vediamo per la prima
volta comparire dei cerchi perfettamente regolari come
decorazione con fascie orizzontali e verticali fatte a
tratti.
 
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