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Taramelli, Antonio: Il nuraghe palmavera presso alghero
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0135
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ii, nuraghe palma vera presso alghero
230
piano granifero e popolato di numerosi centri prei- Come altri nuraghi, il n. Palmavera non lasciava
storici. Questo sentiero, di cui il n. Palmavera sor- scorgere che una piccola parte di un cono, sorgente
vegliava lo sbocco dal lato del mare, era vigilato dal da un grandioso cumulo di pietre sconvolte, legate
versante opposto dai vari nuraghi di Martincando, di con terriccio compatto ed avvolto da una intricata
Casa Sea, di Las Piccas, posti all'uscita di tutti i vegetazione di palmizi nani, specialmente abbondanti
sentieri che dipartendosi dalla nostra strada, sull'alto in quella regione, che essi appunto ha preso il nome,
del monte, percorrono i vari valloni delle pendici Questa massa di materiale rappresentava la rovina non
occidentali del M. Doglia. solo di una semplice torre nuragica, ma di altri edifici
Anche di fronte al nuraghe Palmavera, tra i vari aggiunti, come pure tutto attorno a questa rovina cen-
mammelloni di Punta del Giglio, si scorgono i resti trale e sino ad una distanza abbastanza grande attorno
Fig. 1. — Il Nuraghe visto dalla fronte ovest.
del n. Nurattolo ; così pure dall'alto del nuraghe Pal-
mavera, prima che esso fosse scapitozzato, dovevasi
scorgere l'imponente nuraghe di S. Imbenia, sul golfo
di Porto Conte e per mezzo di questo avere notizia
di quanto avveniva all' ingresso di quel mirabile e
sicuro specchio d'acqua che è il porto delle Ninfe,
protetto dai venti di libeccio dalla Punta del Giglio
e dalla furia del maestrale, dalla pittoresca ed inacces-
sibile parete di Capo Caccia.
La posizione dominante e nel tempo stesso ripa-
rata del nuraghe, non meno che la grandiosità dei
suoi resti, e la relativa opportunità di accedervi dalla
strada provinciale, rendevano quell'edificio degno della
maggiore attenzione, così che parvermi opportuna la
scelta in mezzo ai numerosi nuraghi della regione
per eseguirvi uno scavo.
a questo, specialmente verso il basso del pendio e verso
la via provinciale e al di là di essa, si scorgevano
piccoli cumuli di pietre, anch'essi avvolti di ce-
spugli.
Una visita superficiale che si potè dedicare a
questi cumuli di pietre, molto numerosi, lasciò la
certezza che trattavasi di resti di piccoli edifici a
pianta circolare, costrutti nella tecnica del maggiore
edificio nuragico e a quello contemporanei; a monte
di questo gruppo di capanne, sia a difesa dallo smot-
tamento delle terre che le acque piovane portavano
giù dalla pendice imminente del colle, sia anche
come difesa contro l'assalto, esisteva un robusto muro
di cinta, dello spessore di circa m. 2,50, abbastanza
conservato in quasi tutto il suo percorso, sotto le
erbe ed i cespugli fitti di lentisco.
ii, nuraghe palma vera presso alghero
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piano granifero e popolato di numerosi centri prei- Come altri nuraghi, il n. Palmavera non lasciava
storici. Questo sentiero, di cui il n. Palmavera sor- scorgere che una piccola parte di un cono, sorgente
vegliava lo sbocco dal lato del mare, era vigilato dal da un grandioso cumulo di pietre sconvolte, legate
versante opposto dai vari nuraghi di Martincando, di con terriccio compatto ed avvolto da una intricata
Casa Sea, di Las Piccas, posti all'uscita di tutti i vegetazione di palmizi nani, specialmente abbondanti
sentieri che dipartendosi dalla nostra strada, sull'alto in quella regione, che essi appunto ha preso il nome,
del monte, percorrono i vari valloni delle pendici Questa massa di materiale rappresentava la rovina non
occidentali del M. Doglia. solo di una semplice torre nuragica, ma di altri edifici
Anche di fronte al nuraghe Palmavera, tra i vari aggiunti, come pure tutto attorno a questa rovina cen-
mammelloni di Punta del Giglio, si scorgono i resti trale e sino ad una distanza abbastanza grande attorno
Fig. 1. — Il Nuraghe visto dalla fronte ovest.
del n. Nurattolo ; così pure dall'alto del nuraghe Pal-
mavera, prima che esso fosse scapitozzato, dovevasi
scorgere l'imponente nuraghe di S. Imbenia, sul golfo
di Porto Conte e per mezzo di questo avere notizia
di quanto avveniva all' ingresso di quel mirabile e
sicuro specchio d'acqua che è il porto delle Ninfe,
protetto dai venti di libeccio dalla Punta del Giglio
e dalla furia del maestrale, dalla pittoresca ed inacces-
sibile parete di Capo Caccia.
La posizione dominante e nel tempo stesso ripa-
rata del nuraghe, non meno che la grandiosità dei
suoi resti, e la relativa opportunità di accedervi dalla
strada provinciale, rendevano quell'edificio degno della
maggiore attenzione, così che parvermi opportuna la
scelta in mezzo ai numerosi nuraghi della regione
per eseguirvi uno scavo.
a questo, specialmente verso il basso del pendio e verso
la via provinciale e al di là di essa, si scorgevano
piccoli cumuli di pietre, anch'essi avvolti di ce-
spugli.
Una visita superficiale che si potè dedicare a
questi cumuli di pietre, molto numerosi, lasciò la
certezza che trattavasi di resti di piccoli edifici a
pianta circolare, costrutti nella tecnica del maggiore
edificio nuragico e a quello contemporanei; a monte
di questo gruppo di capanne, sia a difesa dallo smot-
tamento delle terre che le acque piovane portavano
giù dalla pendice imminente del colle, sia anche
come difesa contro l'assalto, esisteva un robusto muro
di cinta, dello spessore di circa m. 2,50, abbastanza
conservato in quasi tutto il suo percorso, sotto le
erbe ed i cespugli fitti di lentisco.