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295

IL NURAGHE PALMAVKRA PRESSO ALGHERO 296

Fio. 20. — Sedile in tufo, rinvenuto nel recinto B.

pareti spesse ma a finissima ingabbiatura ; interessante tura lucentissima a spatola. Lunga m. 0,16 e larga
è il frammento di tazza che ha alla superficie esterna m. 0,09, con le traccio di un lungo uso all'estremità
un ornato in rilievo, imitante un nastro ricurvo, trat- puntuta o beccuccio, è per noi assai interessante, per-
tenuto da due borchie, ornato che sembra anch'esso chè non solo serve a determinare il carattere nura-
inspirato da motivi metallici (tav. V, 3). gico di altre lampadine consimili rinvenute in varie

Nell'angolo del cortile, presso la porta maggiore località dell'isola, come ad esempio quella proveniente
d'ingresso venne rinvenuto un cilindro in tufo, dai dalla Nurra, della collezione Dessi di Sassari, ma
lati leggermente rientranti, dalla base piana e la su- spiega la forma di altre lampadine in bronzo, pure
perfide leggermente convessa, di m. 0,28 di altezza, a pianta cuoriforme, che si rinvennero nell'isola, come
con un diametro delle faccie di m. 0,25 fig. 41. Lo le lampadine della collezione Gouin ('), e quella im-
interpreto come uno sgabello ('), o banchettino mo- portantissima della collezione del Museo di Cagliari,
bile, abbastanza leggiero, e atto per chi doveva assi- la quale ha nell'interno la figurina umana accovac-
dersi presso al focolare. ciata(2); di forma presso a poco identica dev'essere

stata quella in steatite trovata nel nuraghe Piscu di
Snelli, secondo quanto descrisse lo Spano (3); del mag-
giore interesse sono le analogie grandissime tra la
forma di questa lampada sarda e quella delle lam-
pade di Creta minossioa, come ad esempio le lampade
rinvenute dal Pernier nei magazzeni sotto al Megaron
del palazzo di Phaestos (4), e quelle di Petra, di
Sitia, rinvenute con materiale miceneo dal Bosan-
quet (5).

Proficua fu anche la esplorazione della cella C,
che, come dicemmo è praticata nell'interno della torre
Affinchè l'eventuale visitatore del nuraghe Palma- sporgente all'angolo sud-est dell'imponente edificio e
vera, situato in posizione amenissima ed abbastanza con le due feritoie ampie e dalla larga strombatura,
facile a raggiungersi, potesse accertarsi dei dati rac- vigilava i due ingressi al recinto. La vita vi durò
colti dalla nostra ricerca, fu lasciato lungo le pareti molto a lung°> perchè trovammo traccie di focolari
del cortile evidenti traccie dei focolari, e della loro P1U bassi> P°sti sul fondo della roccia, sulla quale
posizione rispettiva al terreno primitivo dell'antico posava l'edificio e focolari ad un livello superiore,
recinto ed alle soglie delle porte che conducevano sia S0P!'a l'andito che conduce dalla colletta C ed il re-
all'interno del corpo aggiunto frontale, come all'esterno cmto Bi e altri al livello della base della feritoia,
dell'edificio, e furono lasciati anche alcuni cocci di Questa successione di strati dimostrava la lunghezza
stoviglie, che del resto erano estremamente abbon- delIa vita del nuraghe, che forse servì anche di rifugio
danti nel recinto, come in altre parti dell'edificio. quando la vita della famiglia preistorica era cessata, co-
Nella scaletta che dalla porticina aperta sopra sicché avremmo in ciò un elemento perturbatore, per
l'ingresso principale del recinto conduce all'alto del rispetto al criterio cronologico e tipologico, se non
corpo aggiunto, proprio sul pianerottolo inferiore si fosae troppo agevole distinguere il materiale indigeno
eLbe la bella lampadina in terracotta, data a (tav. VI, 1) da quello di importazione punica o di fattura ro-
di forma regolare, a cuore, con fondo piatto ed _

orli alquanto elevati verso la punta, con breve ma-
nico a lingua alla base, e coperta da una ingabbia- £ |Pina^la- {bronzisti, p.l2,fig.4

a ' * b O Pinza, op. cit, p. 194, fig. 105; Bull. Arch. Sardo,

_ 2* serie (Pais) 1884, p. 19.

(3) G. Spano, Memorie sui nuraghi, p. 198. figg. 4, 10.
(') L'oggetto è troppo piccolo per avere un'altra interpre- (4) Pernier, Il palazzo di Phaestos, p. 482, fig. 88.

fazione; gli sgabelli dei pastori sardi, dei quali si servono per (*) Bosanquet, Annual of Britisch School. Athen, Vili,

mungere le mucche sono piccoli, bassi, come questo nostro. p. 285, fig. 4.
 
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