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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 19.1908

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Taramelli, Antonio: Il nuraghe palmavera presso alghero
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https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0170

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299

IL NURAGHE PALMAVERA PRESSO ALGHERO

300

prettamente neolitica, simile alle brocchette di carat-
tere egeo del tipo di Camares, frequenti a Paleo-
castro di Sitia, in Creta ('), alle quali potremmo anche
connettere le forme affini agli asìcos della necropoli
sicula; in questo modo noi siamo in grado di rissare
una data remota anche per questa elegante forma di
vaso miragico.

La ceramica grossolana della cella era rappresen-
tata dai frammenti di un grosso vaso, certo un pithos
per provvista di liquidi, forse d'acqua, e da altri vasi
muniti di grosse, lunghissime anse a gomito; l'esempio
sopra ricordato di piccolo vaso, con ansa grande, ci di-
spensa dall'esagerare la grandezza del vaso in propor-
zione di quella dell'ansa.

Anche la celletta superiore all'andito d'ingresso b,
alla quale si accedeva dalla scaletta interna, deve
essere rimasta accessibile anche in età punica e ro-
mana; ma il fondo della cella dette numerose ossa di
animali e specialmente valve di conchiglie e gusci
di ostriche; ebbi un macinello di diorite, tondeg-
giante, con traccie di sfregamento copiose, e cocci di
vasi, per lo più ordinari, ma con fine ingubbiatura;
anche l'andito d'ingresso, che si rinvenne pieno di
terra di filtrazione ci dette numerosi avanzi di cera-
mica, appartenente sia a grossi vasi, che a piccole
tazze o bottini.

La porta secondaria d'uscita fu trovata chiusa e
molto diligentemente sbarrata da un muro costrutto
diligentemente con grosse pietre. Può ritenersi che
sotto la estrema minaccia di pericoli che forse con-
dussero a spegnere la vita di questo nucleo di gente,
si soppresse una apertura ; lo schiantamento del pie-
dritto destro della porta principale, non è forse da
attribuirsi ai vandalici cercatori di tesori che in
ogni tempo sconvolsero le vecchie moli nuragiche,
ma potrebbe invece essere l'effetto di un assalto estre-
mamente violento, che portò alla conquista del recinto
od alla dispersione della gente che vi aveva passato
la sua vita.

Anche attorno all'edificio, nelle trincee fatte per
isolarlo, si ebbero alcuni avanzi; ricordo specialmente
un ago in bronzo ritorto, un anello in rame, a filo
ripiegato sopra di sè ; vari frammenti di vasi a piede

(') Dawkings, Eecavations at Palaikastro, in Ann. of the
British School al Athens, IX, 323. fìgg. 21, 22.

ed una metà di lampada in terracotta grigia a forma
di cucchiaio profondo, munita di piccola ansetta, si-
mile a quella rinvenuta nella cella A : raccolsi anche
vari frammenti di accette di pietra scura, levigata e
consunta dall'uso. Interessante anche un frammento
di bottino tondeggiante, dall'orlo espanso, con ansa
ponticello, breve ma robusta, (tav. V, 1), e che ac-
costandosi ad esemplari dati dalle necropoli di An-
ghelu Ruju, ricorda un vaso dato dal Pinza, rinve-
nuto a Sas Luzzanas di Bulvaris, ora nella collezione
Gouin ('), ed anche i bottini del villaggio di Canna-
tello, presso Girgenti (2), illustrato già dai Rizzo ed ora
esplorato, con risultati importanti dal prof. A. Mosso
e dal prof. Salinas (:!).

4.

Osservazioni generali e conclusioni.

Gli elementi raccolti nello scavo del nuraghe Pal-
mavera e che ho qui esposti, se non tolgono l'oscu-
rità che è lamentata dagli studiosi intorno alle que-
stioni preistoriche sarde, contribuiscono però alquanto
a chiarire la tenebra fonda (4).

Anzitutto l'edificio del nuraghe, sia nella sua parte
originale che nella parte aggiunta, dimostra evidente-
mente di essere stato costrutto allo scopo di essere
abitato e difeso; le porte, custodito e dominate da
feritoie, da sbarramenti e da nicchie, gli accessi ai
piani superiori resi difficili per la loro ubicazione
elevata sopra al piano terreno, la disposizione dello
scale, tutto parla chiaramente di uno scopo difensivo
per cui l'edificio venne costrutto sino dall'origine e
non adattato in seguito di tempo. Anche la ubica-
zione del nuraghe lungo una via naturale tra i due
golfi di Porto Conte e d'Alghero, a guardia di un
sentiero verso il piano della Nurra, in mezzo ad un

(') Pinza, Monumenti primitivi della Sardegna, p. 270.
fig. 144.

(*.) Bull di paletn. Hai., anno XXIII. p. 110, lav. V, 11.

(3) A. Mosso, Villaggi preistorici di Caldare e Canna-
tello, presso Girgenti. Monumenti ant., voi. XVIII, 1008.

(4) M. Hoernes, Ueber die Urgeschichtlichen Denkmàler
Sardiniens {Monatsbl, d. Wissensch. Club in ìVien. anno XIV
e V. Dnhn, Ueber die Archeol. Durchforschung llaliens, ecc.
p. 42, anno 71.
 
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