Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
318

PRESSO MANFREDONIA

314

Anche quello di Pliaestos che descrissi nel mio libro
su Creta ('), ha dimensioni molto maggiori.

Esaminando le mattonelle mi fecero l'impressione
che abbiano subito una temperatura quale può sola-
mente ottenersi colla fiamma avvivata dal mantice.
Questo è un altro particolare che serve a farci cono-
scere la tecnica per l'estrazione del metallo dal mi-
nerale ferroso. Le profonde alterazioni dovute alla
temperatura, le quali, osservansi solo da un lato, fanno
distinguere tali pezzi di ceramica dai grossi pithoi,
alcuni dei quali sono spessi fino a cm. 4, ma sono
cotti bene da entrambe le parti.

§ 2.

/ metodi primitivi per l'estrazione del ferro.

Nell'interno dell'Africa funzionano attualmente
forni per l'estrazione del ferro, che servono a spie-
gare come fossero questi di Coppa Nevigata. Sono
forni quadrati, larghi m. 0,40 e lunghi m. 0,25, alti
m. 0,65, con due aperture pei tubi dei mantici. Si
mescola a strati alterni il minerale di ferro col car-
bone e si mantiene dentro alle fiamme una corrente
d'aria molto forte, estraendo dopo qualche chilo-
gramma di ferro spugnoso che si raccoglie eliminando
le scorie. Il Lubbock riferisce la descrizione del Kol-
ben, sul modo col quale attualmente gli Ottentoti
fondono il minerale di ferro (2). « In un terreno ele-
vato fanno una buca abbastanza larga per contenere
una buona quantità di minerale di ferro. A circa
cm. 45 più in basso ne scavano un'altra un poco più
piccola. Questo è il recipiente del ferro fuso, che vi
scorre per uno stretto canale praticato da una cavità
all'altra. Prima di mettere il minerale nella buca in
cui deve succedere la separazione del ferro per mezzo
della fusione, essi vi accendono del fuoco fino alla
bocca, per riscaldare perfettamente la terra circo-
stante. Quando suppongono che la terra sia abba-
stanza riscaldata, riempiono la buca di minerale quasi
fino all'orlo, e fanno quindi al di sotto un gran fuoco,
che alimentano sempre finché il ferro sia fuso, e sia
passato tutto nel recipiente ».

(') Escursioni nel Mediterraneo p. 120 04.
(2) Lubbock, / tempi preistorici, \>. 811.

I forni di Coppa Nevigata, è probabile fossero,
presso a poco simili. Il minerale di ferro veniva me-
scolato col carbone; si alimentava dentro il fornello
una forte corrente d'aria, e le scorie fuse uscivano dalle
aperture della graticola.

Un altro particolare ci permette di comprendere
l'uso dei pezzi trovati. La graticola rappresentata
dalla tìg. 11, oltre ai fori verticali di mm. 40 che
ne attraversano lo spessore, contiene altre aperture
in senso orizzontale. La tìg. 12 AB, tav. V, mostra
due pezzi nei quali esiste nella parte superiore, metà
di questi canali, che hanno il diametro da mm. 25
a 28. In essi vediamo ancora le traccie lasciate dal
cilindro che scorreva a dolce sfregamento, e possiamo
supporre fosse un ramo verde che serviva per solle-
vare la graticola quando era calda, ed estrarne la
massa di ferro fuso, per ricominciare, volendolo, un'altra
operazione. Simili canali che attraversano la graticola
non avrebbero alcun significato per un altro forno.

Un pezzo di ceramica tìg. 13, tav. V, credo servisse
a chiudere superiormente il forno. Esso ha il diame-
tro interno di m. 0,20, è alto m. 0,14 e le parti
sono spesse m. 0,035 ; ne abbiamo solo una quinta parte
con due aperture nei lati rotti, onde le aperture
erano distanti cm. 8 dal bordo superiore, e larghe
mm. 30. Il bordo superiore è tondo, quello inferiore
piatto, così che il pezzo può star dritto. Quando era
ancor molle questo pezzo di argilla venne schiacciato
e si formò una sporgenza all'esterno che serve come
di base.

Avendo trovato questo pezzo in mezzo agli altri
e non sapendo a che cosa potesse servire, imagino
che fosse come un piccolo fumaiolo del l'orno, e che
nelle cinque aperture penetrasse da qualcuna il tubo
del mantice per far giungere la corrente d'aria den-
tro il forno. Negli scavi di Butmir, dell'epoca neo-
litica si trovarono alcuni pezzi simili che servivano
per fare il tiraggio mantenendo una corrente d'aria
dentro il fornello.

§ 3.

Analisi chimica delle scorie.

Mescolando il minerale di ferro col carbone e te-
nendo viva la fiamma per mezzo del mantice, l'ossido
di carbonio che si genera, riduce l'ossido di ferro in
ferro metallico ; un'altra parte del ferro si combina
 
Annotationen