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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 19.1908

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Mosso, Angelo: Stazione preistorica di coppa nevigata presso Manfredonia
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https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0213

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383

STAZIONE PREISTORICA DI COPPA NEVICATA

384

questo ('), e ne diede la figura il signor G. Dal
Piaz

Tale mio scritto passò inosservato, perchè non sa-
persi quale significato avessero queste rotelle di fe-
mori umani.

Porse come successe per l'osso astragalo del piede
che prese un carattere sacro, anche la testa del femore
aveva un significato religioso, perchè so trattavasi solo
di aver dei chicchi ossei per collane era assai più
comodo prendere la rotula, la quale trovasi sul gi-
nocchio ed esiste già preparata nello scheletro.
Nella Bibbia si giura sul femore (3) : ma non è ben
chiaro che cosa si intenda per femore, perchè nell'Esodo
1, 5, si dico : « Lo anime che sono uscite dal femore
di Giacobbe » ; così puro nei Giudici 8, 3, ed in
altri luoghi. Porse gli Israeliti presero questi concetti
dagli Egiziani, che nei loro monumenti si servono di
una coscia per rappresentare l'organo della vita e del
vigore.

Esaminando però attentamente le collezioni palet-
nologicho, ne trovai uno nella suppellettile proveniente
dalla grotta preistorica di Pertosa nel Museo Nazio-
nale di Napoli, e due nel Seminario di Molfetta pro-
venienti dagli scavi del Pillo, ed ora ne vennero in
luco quattro nella stazione di Coppa Nevigata.

Qualunque sia il significato che dobbiamo dare
a queste collane, la cosa ora diviene più importante,
perchè vediamo diffondersi la stessa usanza dalla Si-
cilia sino ai fondi di capanno dell'Italia settentrionale;
e per aver trovata una di tali rotelle alla distanza
di circa un metro dal terreno vergine veniamo ad
orientarci nella cronologia, riportando questa usanza
ai tompi più remoti presso l'età neolitica.

L'interpretazione delle collane fatte con femori
umani, deve essere la più benevola e non si debbono
considerare queste ossa corno il tiionfo di cannibali
sui nomici. Non era gente guerriera, nè feroce, perchè
sono troppo scarse le armi che si trovarono fino ad
ora nella stazione. Dobbiamo tener conto che nell'età

(') 0. Monti: Fusajola fatta col capo di femore umano tra-
passata da un foro circolare trovata nella grotta Sas Bragadi
dei Masarci, nel Bellunese.

(*) G. Dal Piaz, Conlrihusioni alla Paletnologia del Bel-
lunese, » Bnllett. paletnol. ital. », anno XXV, 1809, p. 21G.

(3) Genesi, 24, 2, 9; 47, 29. Notizie scavi di antichità,
1884, 96 e 173.

neolitica e fino al principio di quella del bronzo, il
culto dei morti ebbe un influenza predominante nelle
manifestazioni della famiglia e della società: un
esempio tipico ci è dato dalle tombe a tumulo, o dol-
mens, e da tutta l'architettura megalitica funebre.

Trattai nel mio libro Origini della civiltà me-
diterranea quest'argomento, mostrando che in Creta
ed in Egitto nel primo apparire doi metalli si por-
tavano come ciondoli di collane le imagini dei cadaveri
fasciati. E un usanza talmente contraria alle nostre
abitudini l'ammettere si potesse prendere una por-
zione del femore ad una persona cara e portarla come
ricordo che dobbiamo imaginare una società con
costumi ed una religione dei trapassati completamente
diversa dalla nostra. Non voglio affrontare questo
argomento che mi porterebbe troppo lontano, ricordo *
però la doppia sepoltura, lo scarnimento dei ca-
daveri, la colorazione in rosso degli scheletri, le quali
pratiche furono comuni presso tutti i popoli nell'epoca
neolitica.

§ 4.

Vertebre di pesci usate come collane od amuleti.

In una Nota precedente « sulle vertebre di pesci
che servirono come ornamento o come amuleti » (')
dimostrai, come le vertebre di luccio che trovaronsi
nei fondi di capanne, nelle palafitte e nelle terremare
esistano pure in grande numero a Cnossos e Phaestos
insieme con quelle di pescecane. La moda era talmente
radicata elio fino dall'epoca minoica le vertebre di
luccio e di pescecane furono imitate in oro ed in
pietra.

Considerai questo vertebre di luccio e di pescecane
come un nuovo argomento il quale dimostra le relazioni
che passarono fra la gente che abitò i fondi di ca-
panne, le palafitto e lo terremaro colla civiltà del-
l'Egeo. Risulterà da una prossima mia pubblicazione
sulla necropoli neolitica del Pulo presso Molfetta, che
prima ancora che si conoscessero i metalli esisteva al
Pulo l'usanza di adoperare le vertebre di luccio come
ornamento. Donde siasi diffusa tale usanza nell' Egeo
non lo sappiamo. Fino ad oggi possiamo solo affer-
mare che nelle età minoiche più remote (come lo

(') R. Accademia delle scienze di Torino, maggio 1907.
 
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