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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 19.1908

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Taramelli, Antonio: Alghero: nuovi scavi nella necropoli preistorica a grotte artificiali di Anghelu Ruju
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https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0234

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399

ALGHERO. NUOVI SCAVI NULLA NECROPOLI PREISTORICA

400

Le indagini e gli scavi della seconda campagna,
durati molte settimane, furono condotti dal sig. Nis-
sardi, Ispettore del Museo di Cagliari, e dallo scrivente;
al predetto sig. Nissardi sono particolarmente dovuti il
piano della necropoli e delle tombe e le riproduzioni
che illustrano il presente studio; alcuni dei disegni e
degli schizzi, sono opera del sig. Loddo, addetto al
Museo (').

ivi dal professor Domenico Lovisato e dal mio pa-
dre prof. Torquato, apparve che il rialzo non è altro
che un'antica duna dell'epoca quaternaria, indurita
solo superficialmente e ridotta ad una tenera arenaria
calcare, o panchina sabbiosa, di facile lavorazione,
mentre al di sotto di questa specie di crosta, si pre-
senta solo un terreno sabbioso, quasi incoerente, come
tutto attorno al rialzo; cosicché, come il terreno adatto

Gli scavi della precedente campagna avevano asso-
dato che il leggiero rialzo di Anghelu Euju, sorgente
di qualche metro sopra la pianura ondulata algherese,
sulla sponda sinistra del Kio Filibertu, formava come
una piccola isoletta di roccia tenera in mezzo al piano
sabbioso. All'indagine geologica, che venne praticata

(") Debbo esprimere qui i miei ringraziamenti più sentiti
all'antico proprietario cav. Peretti, come al sig. cornili. Matteo
Guillot, R. Ispettore dei Monumenti, due benemeriti di queste
ricerche. Grazie devono essere rese anche ai sigg. Vittorio Sella
ed avv. E. Mosca, i quali concessero ospitalità nella loro bella
tenuta dei Piani di Sotgiu, ed aiuti di ogni genere, specialmente
necessarii in una regione lontana da ogni centro abitato. At-
tualmente i detti Signori sono divenuti proprietarii del terreno

alla necropoli è limitato nel senso della superficie,
così anche nel senso della profondità è ristretto allo
spessore della crosta calcare, in modo che le tombe
scavate più profondamente, hanno il fondo malsicuro
e sono le più esposte allo sfacelo e le più pericolose
alla ricerca.

dov'è la necropoli, così che era da aspettarsi che almeno le
principali tombe fossero conservate integralmente e mantenute
accessibili. È però desolante notare che, durante l'assenza dei
proprietarii, i cavatori di pietra abbiano tratto profitto della
roccia del colle, demolendo numerose tombe. Due sole furono
per cura dei proprietarii tutelate, ma ormai la necropoli non
esiste più che nel rilievo tracciato dal signor Nissardi e in
queste pagine illustrative.
 
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