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431

mente sulla superfìcie lovigatissima del vaso (fig. 61, g)
decorazione che secondo l'Abercromby è caratteristica
dell'età neolitica delle regioni Britanniche ('). Nò
mancarono frammenti di vasi ornati da segmenti cur-
vilinei paralleli o di linee semplici o di zone con
tacche trasversali (fig. 61, ],n), fiancheggiate talora
da punti (fig. 61,2), e che ricordano gli esemplari del
Capo S. Elia (2) e quelli delle grotte funerarie di
Palmella, nel Portogallo (:ì).

La finezza e l'abbondanza dei motivi decorativi
della ceramica raccolta in questa tomba, unitamente
alla finezza di alcuni oggetti, quali le treccie, la cu-
stodia di osso per la cote, come le grandiose dispo-
sizioni della pianta, fanno supporre l'importanza della

Fig. 19. — Pianta della tomba XIV.

famiglia che vi depose i suoi defunti e rimpiangere
che la suppellettile ci sia pervenuta in stato così mi-
sero e frammentario.

Sep. XIV. Questa tomba di cui si trovò l'in-
gresso intatto, era però stata violata dalla vòlta di
una delle celle. Ha il pozzetto semielittico chiuso con
lastra (fig. 19) ed una piccola anticella rettangolare
bassa ed angusta, a ; segue poi la cella b, di m. 2,20
X 1,90 da cui, sempre nello stesso allineamento, si
va ad un'altra celletta elittica, dalla vòlta sfondata,
c, di m. 1,75 X 0,97. Sul lato destro, più stretto, si
apre la celletta più riposta e più importante del se-

(') Abercromby, A proposed chronological adrangemen of
the drinking cup (Proceed. of the Soc. of Antiq. of Scotland,
1904, p. 323, fig. 157.

(3j Pinza, op. cit., tav. I, 14.

(3) Santos Rocha, As arcainhas de Seixo (Portugalia,
p. 13 seg., figg. 5, 8).

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polcro, d, di m. 2,35 X 1,70, che a destra dell'in-
gresso ha una specie di letticciolo funebre, di 1 m. di
larghezza, diviso dal fondo della grotticella per mezzo
di un cordone sporgente dal suolo, alto pochi centi-
metri, simile ai letticciuoli funebri delle grotte sicule,
specialmente frequenti, tanto nel 1 periodo, come nella
necropoli di Castelluccio ('), quanto in periodi più
progrediti, come a Valsavoia (2) ed a Tremenzano (3)
(fig. 20, a). Sulla parete di contro al lettuccio erano
graffite alcune linee, formanti una figura trapezoidale,
riempita da incisioni verticali, che assai probabilmente
denotano il disegno preliminare o l'inizio di scavo di
un portello per accedere ad una cella, che invece non
venne scavata.

Lenticella, piena di terra, dette insieme coi resti
di almeno 6 inumati, 5 ascie da fossore, irregolari,
spuntate dal lavoro, ed un grosso ciottolo o mazzuolo
ovoidale, in calcare giallastro; pochi pendagli di valve,
e resti di ceramica di rozzo impasto La celletta b

Fig. 20. — Sezione della cella d, della tomba XIV,

non dette elio i residui di 4 cadaveri e frammenti di
rozza ceramica di forma incomprensibile: la cella c,
per quanto avesse la vòlta sfondata e piena di ter-
riccio, conteneva ancora traccia di un cadavere e della
suppellettile e serbava oltre a due accette da scavo
appiattite, anche un piccolo vasetto lilipuziano che
andò frantumato, con fondo tondeggiante, a carena ta-
gliente e pareti coniche ed un pendaglietto, o piccola
cote, di forma rettangolare allungata, a sezione qua-
drata (fig. 21), con largo foro alla testa, tondeg-
giante, e traccie di sfregamento ai quattro spigoli. E di
forma insolita nella nostra necropoli, ma ricorda però

(') Orsi, Bull, cit., A. XVIII, sepp. I, XVI; pp. 10, 15,
tav. I.

(") Orsi, Bull, cit, A. XXIX, p. 109, fig. D.

(3) Orsi, Bull, cit., A. XVIII, sep. V, p 88.

ALGHERO. NUOVI SCAVI NELLA NECROPOLI PREISTORICA
 
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