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ALGHERO. NUOVI SCAVI NELLA NECROPOLI PREISTORICA

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alla tomba per la porta ampia ed a rincasai laterali;
l'anticella a precede la cella b di cui la portella ha
pure i rincassi ai lati e agli spigoli superiori segnate
due incassature verticali destinate ad accogliere le
sporgenze della lastra di chiusura. La cella maggiore
(m. 2,50 X 3,00) aveva in ciascuna delle tre pareti
un'ampia nicchia ad alcova di m. 2,50 di larghezza,
eseguita con molta cura. La tomba servì per numerose
inumazioni, sicché erano ab antico sconvolte le suppel-
lettili, depredate o frantumate dai successivi vio-
latori.

Nell'anticella a erano i resti di due inumati, due
piccozze da scavatore e frammenti di uno scodellone
a tripode eoa piedi tozzi ed anse e resti di rozzi vasi,
di tinta grigio-chiara. La maggior cella era un ossario
coi resti di una trentina di inumati. Si ebbero quasi

Fig. 29. — Pianta della tomba XVIII.

tutti i crani raccolti in un angolo: dalla cella pro-
vennero pochi resti di ceramica per lo più di grossi
vasi, ma anche di ciotolette fine, alcune semisferiche,
altre con lieve cenno di carena. Una delle nicchie,
quella di destra, più profonda, dette maggiori traccie
del deposito primitivo, conservato sotto la coltre di
terra di filtrazione; coi resti di due scheletri si eb-
bero : un pendaglio a bottone tronco conico in conchi-
glia, a foro imbutiforme, del tipo già dato dalle grotte
di Capo S. Elia (') (fig. 11, collana 2); varie lamelle
e cerchielli di valve di cardium ed una bella accettina
amuleto, che il dottore Schmidt ritiene una varietà
di diaspro, di forma trapezoidale, forata all'apice
ed a tagliente smussato, che ricorda per la piccolezza
l'accetta della tomba III ed ha i confronti con le
accettine-amuleto siciliane di Melilli, di Monter-

(') Pinza, op. cit., tav. Ili, 9.

acello e di Palma Montechiaro, date dall'Orsi ('), come
con la bella serie data dai dolrnens eneolitici di Monte
Abracao, in Portogallo (2) ed al pari di esse ha evi-
dente il carattere apoditterio (tig. 11, 3).

Delle stoviglie di questa cella, alcune hanno traccia
di decorazione a pointillée (fig. 28,3,5), altre a trian-
goli con zone incise. Interessante è 1" ciotoletta con
ansa a ponticello provvista di orecchietta alzata (fig. 30)

Fig. 30. — Ansa di vaso della tomba XVIII.

tipo già dato dal tripode di Bunanuaro, edito dal
Pinza (3), di cui non mancano accenni nel nord della
penisola italiana, ma sono più numerosi gli esempì
nelle parti meridionali, come nel villaggio siculo
presso Matera (4), come a Heggio di Calabria (r'),
comparendo nella Sicilia, a Moarda, e con una certa
frequenza in strati neolitici cretesi, a Festo ("). Pure
a confronti con l'orizzonte eneolitico egeo ci richiama

Fig. 31. — Coperchio di vaso a forma di pisside
della tomba XVIII.

anche il coperchio di vaso a pisside in terracotta, dal
colletto più stretto che la parte superiore, convessa ed
a bugna forata (fig. 31); è decorato torno torno da

(') Orsi, Bull, cit., A. XVII. p. 65, tav. V, 4 (Melilli,
sep. VIII): ibid., A. XXIV, p. 19U, tav. XXII (Monteracello);
ibid., A. XXVII, p. 263, %. 4 (Palma Montechiaro).

(a) Santos Rocha, Pequenas hachas de pedra das es/acoes
neoliticas, in Rev. de Ciencias Naluraes da Lisboa, 1, p. 125

(3) Pinza, op. cit., tav. IV, 4.

(4) Patroni, Villaggio siculopresso Matera, fig. 21

(5) Bull. di. Paletn. ital., A. XVI, p. 48, fig. 2.
(«) Colini, Bull, cit., A. XXX, p. 180, fig. 22.
 
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