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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 19.1908

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Taramelli, Antonio: Alghero: nuovi scavi nella necropoli preistorica a grotte artificiali di Anghelu Ruju
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https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0262

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ALGHERO. NUOVI SCAVI NELLA NECROPOLI PREISTORICA

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sto, e dalle rappresentazioni abbastanza copiose sopra debbono essere posti accanto al frammento di vaso

vasi, gioielli e gemme incise offerte da varie parti del miceneo, dato dalle necropoli di Salamina, in Cipro (').

mondo miceneo, questi oggetti, specie di basi munite In questo vaso, una figura di « corno di consacrazione »,

di sporgenze che imitano le corna taurine, hanno ca- sormontato da doppia ascia, simbolo di divinità, è

rattere e significazione religiosa, chiaramente diino- posta in mezzo a due teste appena stilizzate di bove

sfrata e dai luoghi in cui queste rappresentazioni fu- o di toro, egualmente sormontate dalla doppia scure:

rono rinvenute e dalla loro associazione sia con segni, in due casi avremmo l'espressione completa, originaria

betilici, sia con altari, con doppie asce o con alberi del simbolo, nell'altro la riduzione posteriore, nella

sacri. Rimandando il lettore alla trattazione fatta dal- quale non rimangono evidenti che le sporgenze cor-

l'Evans ('), mi sia solo consentito di accennare alla nule. È però significante che, sia nella civiltà micenea,

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Fig. 36. — Sezioni dell'asticella e della cella principale della tomba XIX.

importanza che può assumere la presenza nella nostra
tomba eneolitica di un simbolo, che, pure accostandosi
alle « corna di consacrazione » dimostra uno stretto

Fig. 37. — Testa di toro stilizzata rappresentato in alto rilievo
nella tomba XIX.

legame con la figura della testa bovina o taurina e
può dare spiegazione della origine di questo simbolo,
che nell'età micenea si è svolto, allontanandosi dal
punto di partenza e rendendosene meno chiaro il signi-
ficato. A mio giudizio, i tre simboli della tomba XIX

(') Evans, The Ilorns of Consecration, in Mi/cenacan Tree
and pillar cult, p. 137 e seg.

nelle isole egee, a Cipro ed in Creta, come in quella
eneolitica sarda appaia un consimile simbolo reli-
gioso, connesso alla immagine del bove, o del toro, e
che fra questi vari gruppi di genti preistoriche abbia
avuto sviluppo la stessa concezione, per cui la testa del-
l'animale fecondo, possente ed utilissimo, esprima in
forma sensibile la divinità superiore, che accanto ai
viventi e ai defunti esercita la sua vigile azione (2).

(') Evans, ivi, p. 9, fig. 3; 0. Richter, Kypros, p. 21. Per
la diffusione della testa taurina, connessa o meno con la doppia
ascia, vedasi anche Evans, Excavations at Knossos, 1005, p. 114,
fig. 70; Ilogarth, The Dyctaean cave in B.A. S., VI, 34, 39;
Knw,Altcretischc Kultsstàtte (Archiv. fùr fìeligionsiviss, VII,
41).

(a) Il prof. Milani già aveva collegato alcune concezioni
espresse dagli antichi monumenti sardi dell'età del bronzo, con
i concetti apparenti nelle regioni elleniche (Studii e materiali
di archeologia e numismatica, III, 123. L'Evans, del resto, ha
posto le basi di questa interpretazione, giacché nei « corni di
consacrazione » ha veduto un oggetto rituale « derived frolli
the actuals horns of the sacrificai oxen (p. 59). Significante,
non meno del frammento di vaso di Salamina e di questi sim-
boli di Anghelu Kuju, è la stela lapidea, di Teima, nell'Arabia
settentrionale, data dallo Evans (fig. 20), col doppio corno sor-
montato dalla testa di bove. Questa stela offrirebbe un paral-
lelo significante, nell'ambiente semitico, di concezioni preelle-
niche mediterranee. Questi di A. R. non sono del resto i
primi esemplari dati dagli strati archeologici occidentali,
come fu egregiamente accennato dal dott. Paribcni, Corni di
consacrazione nella prima età del ferro europea, in Bull, di
Paletn. ital., a. XXX (1904), p. 304 e seg. esemplari di og-
 
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