551
IL RILIEVO GLADIATORIO DI CHIETI
552
Una domanda di missio, chiaramente rappresen-
tata riconoscesi nell'ultima coppia di questa lastra.
Il primo combattente di essa - 7 - è un oplomaco, che
pianta sulla gamba destra ed è volto a dritta; il
braccio destro, la cui mano stringe ancora la spada
(spezzata nel rilievo), ha inerte lungo il corpo, e la
lastra: ha il busto quasi di prospetto, la gamba sini-
stra piegata in avanti e la destra, la cui parte infe-
riore doveva continuare nella lastra contigua, distesa
indietro, il volto di profilo sinistro : la sua parma
quadrata è in parte nascosta dall'oplomaco prima de-
scritto, e il braccio destro è alzato e piegato. Il suo
Fig. 7. — Particolare dell'elmo, della visiera e del busto del gladiatore 7.
mano sinistra, coll'indice eretto, alza in atteggiamento
umile ; ha gettato a terra lo scudo, che vedesi dietro
il piede sinistro del suo avversario, che ora descrive-
remo. Assai imponente e ben conservato è il suo elmo
(fig. 7), al quale bene si addicono le parole colle
quali Livio (IX, 40, 2) descrive la galea dei guerrieri
sanniti :.....galeae crhtal.ae, quae speciem magni-
tudini adderent.
Il gladiatore avversario e vincitore di quello ora
descritto è il trace -8 - dell'estremità sinistra di questa
desi un bell'esempio di tale genere nella quarta coppia (da si-
nistra) nel rilievo del monumento di Scauro ; Mazois, Ruines
de Pompeji, I, tav. XXXI.
atteggiamento ardito ci rivela la soddisfazione per
essere riuscito vincitore nella lotta cruenta: indubbia-
mente attende il responso dell'editor. Può parer strano
che egli volga il viso alla parte opposta a cui è volto
l'oplomaco vinto ; forse guarda alla folla che più ac-
clama alla sua vittoria. Del resto non devesi dimen-
ticare che in questo come in simili rilievi, fatti da
artisti di secondo ordine, si incontrano assai spesso
anomalie e trascuratezze.
Nella lastra che fin qui abbiamo esaminata sono
dunque, iu buono stato di conservazione, quattro coppie
di gladiatori; composte ciascuna di un oplomaco e di
un trace.
IL RILIEVO GLADIATORIO DI CHIETI
552
Una domanda di missio, chiaramente rappresen-
tata riconoscesi nell'ultima coppia di questa lastra.
Il primo combattente di essa - 7 - è un oplomaco, che
pianta sulla gamba destra ed è volto a dritta; il
braccio destro, la cui mano stringe ancora la spada
(spezzata nel rilievo), ha inerte lungo il corpo, e la
lastra: ha il busto quasi di prospetto, la gamba sini-
stra piegata in avanti e la destra, la cui parte infe-
riore doveva continuare nella lastra contigua, distesa
indietro, il volto di profilo sinistro : la sua parma
quadrata è in parte nascosta dall'oplomaco prima de-
scritto, e il braccio destro è alzato e piegato. Il suo
Fig. 7. — Particolare dell'elmo, della visiera e del busto del gladiatore 7.
mano sinistra, coll'indice eretto, alza in atteggiamento
umile ; ha gettato a terra lo scudo, che vedesi dietro
il piede sinistro del suo avversario, che ora descrive-
remo. Assai imponente e ben conservato è il suo elmo
(fig. 7), al quale bene si addicono le parole colle
quali Livio (IX, 40, 2) descrive la galea dei guerrieri
sanniti :.....galeae crhtal.ae, quae speciem magni-
tudini adderent.
Il gladiatore avversario e vincitore di quello ora
descritto è il trace -8 - dell'estremità sinistra di questa
desi un bell'esempio di tale genere nella quarta coppia (da si-
nistra) nel rilievo del monumento di Scauro ; Mazois, Ruines
de Pompeji, I, tav. XXXI.
atteggiamento ardito ci rivela la soddisfazione per
essere riuscito vincitore nella lotta cruenta: indubbia-
mente attende il responso dell'editor. Può parer strano
che egli volga il viso alla parte opposta a cui è volto
l'oplomaco vinto ; forse guarda alla folla che più ac-
clama alla sua vittoria. Del resto non devesi dimen-
ticare che in questo come in simili rilievi, fatti da
artisti di secondo ordine, si incontrano assai spesso
anomalie e trascuratezze.
Nella lastra che fin qui abbiamo esaminata sono
dunque, iu buono stato di conservazione, quattro coppie
di gladiatori; composte ciascuna di un oplomaco e di
un trace.