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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 19.1908

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Ghislanzoni, Ettore: Il rilievo gladiatorio di Chieti
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https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0330

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IL RILIEVO GLADIATORIO DI CIIIETI

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una stele rinvenuta ad Apollonia in Epiro (') e nel
cippo di Metrodoro che trovasi nel Museo di Berlino (2).
Anche nelle ben note pitture, che decoravano camere
sepolcrali scoperte siili'Esquilino, sono battaglie leg-
gendarie o episodi di guerre storiche (:!).

E colgo l'occasione per rendere noti due monu-
menti sepolcrali con rappresentanza di monomachia;
in uno di questi anzi si sono a torto riconosciute
lotte di gladiatori (*). Il primo è quello che presento
nella tav. V, 2 fatta da fotografia eseguita con grandi
difficoltà e perciò non bene riuscita.

Due guerrieri vestiti di armatura sannitica (r>) oc-
cupano la parte centrale della lastra alta m. 0.72,
lunga m. 1.70. 11 guerriero di destra avanza con
la gamba destra, mentre la sinistra è tesa indietro
e presenta, con una torsione del corpo più che forzata
impossibile, il dorso: imbraccia con la sinistra un
grande scudo e colla destra sta per scagliare la lancia
contro il suo avversario. Il guerriero di sinistra ar-

(') Mouum. grecs pubi, par i'association pour Vencoura-
yement des études grecs, 1877, p. 20 e seg., tav. :i.

(') Beschreib. der aut. sculpl. des K. Musemus zu Berlin,
n. 760 A ; Kékulé, Griech. Sculpt. p. 296.

(3) Brizio, Pitture e Sepolcri suWEsquilino, p. 9 segg. e
tav. 2; Helbig, Fiihrer, II2, p. 257 esegg., n. 11631165a; Girard,
La peinlure antique, p- 300 e segg., fig. 180; Courbaud, Le bas-
reUefromain ti représentations historiques, p. 205 e segg., fig. 13.

(*) Notizie degli Scavi 1879 p. 147; Rom Mittheil. 1890
p. 72.

(6) L'armatura di questi guerrieri si compone dell'ocra
alla gamba sinistra, di una tunica fimbriata, sulla quale è una
corazza di cuoio con spallacci, die cominciano sulla spalla attac-
candosi alle estremità superiori della parte posteriore della co-
razza stessa e si accostano sul petto ; di una spada inguauiata
legata ad un balteo annodato sul davanti ; di un grande scudo
rettangolare, alquanto piegato a scbiena d'asino; di una galea
t'ormata da una calotta, ebe si adatta alla testa, con un treccione
lungo l'orlo. Da questo treccione dipartonsi verso l'alto delle
cingine (elle sian tali dimostra l'essere ritratte in modo identico
al balteo del guerriero di sinistra), le quali si uniscono in alto
formando un cimiero; sulla fronte dal treccione innalzasi una
cresta: la mano destra che impugna la lancia è protetta da un
guantone. Tranne certe particolarità non importanti, panni che
l'armatura corrisponda alla descrizione che di guerrieri Sanniti
dà Livio, IX, 40 : «forma erat scuti: snmmum latius, qua pectus
« atque umeri teguntur fastigio aequali; ad imum cuneatior
« mobilitatis causa; spongia pectori tegumentum, et sinistrimi
« crus ocrea tectnni; galeae cristatae, quae speciem magnitudini
« corporum adderent; tunicae auratis militibus versicolores,
« argentatis linteae candidae ». Che i Sanniti avessero, oltre
che la spada, anche la lancia non si può dubitare: del resto
panni possa rilevarsi anche dal passo di Cicerone (de orat., II,

325): «.....non ut in Samnitium, qui vibrant hastas ante pu-

« gnam, quibus in pugnando nihil utuntur».

Monumenti Antichi — Vol. XIX.

mato come il suo avversario incalzante indietreggia,
e cammina verso sinistra presentando il busto di pro-
spetto e voltando il viso verso destra di tre quarti,
quasi voglia cercare di evitare il colpo, che sta per
vibrargli il guerriero prevalente. A destra e a sinistra
del gruppo formato dai due guerrieri ora descritti,
sono due giovani (') di minor statura; quello di
destra segue da presso il guerriero incalzante e appare
pronto a porgergli un'altra lancia nel caso che quella
che sta per esser scagliata non sortisse l'effetto vo-
luto; e altre due lancio egli stringe con la sinistra.
L'altro giovane di destra par indietreggi pur lui come
il guerriero cui serve. Non ostante le imperfezioni
notate, la forma tozza dei corpi e la mancanza di
proporzioni, il lavoro è abbastanza accurato nei par-
ticolari delle vesti e delle armi; le quali, come si è
già detto, non sono certo di gladiatori, sia perchè
le galee mancano di visiera, sia perchè le corazze sono
proprie di guerrieri, sia ancora perchè il combattimento
è fatto con lance in maniera non conveniente a gla-
diatori, ma a guerrieri.

L'altro monumento sepolcrale che voglio qui di-
vulgare sorgeva nel punto in cui la via, che da Ci-
vitucola (l'antica Capena) conduceva alla via Tibe-
rina in S. Andrea in Flumine, incontrava la odierna
che va a Civitella S. Paolo, e nel terreno denominato
S. Lucia (2). Scarsi avanzi del sepolcro, certamente
grandioso, vedonsi ancor ora nella piazza S. Maria, in
Civitella S. Paolo. In uno di essi (fig. 18) è un guer-
riero (difeso da elmo, da corrazza a squame con spal-
lacci, da scudo con umbone) che con la lancia impu-
gnata si spinge contro un altro guerriero della stessa
armatura. L'altro rilievo frammentato (fig. 19) pre-
senta la parte superiore di un guerriero, vestito di
armi uguali a quelle dei guerrieri ora descritti, il
quale con la spada alzata sopra il capo si avanza a
destra: a sinistra di questo combattente è la parte su-
periore di una donna con le chiome sciolte, la quale

(') I due giovani che sono ai lati, evidentemente servi dei
combattenti, hanno ciascuno tre lance, delle quali una ten-
gono con la destra, per porgerla al combattente quando la ri-
chieda ; altre due con la sinistra. Vestono tunica con cortissime
maniche e sandali accuratamente ritratti nel rilievo.

(2) Questi rilievi mi furono indicati dal eh. Angelo Pasqui,
al quale qui porgo vive grazie. Egli vide ancora a posto nel
novembre dell'anno 1883 i resti grandiosi del sepolcro, che
da questi rilievi era decorato.

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