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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 19.1908

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Ghislanzoni, Ettore: Il rilievo gladiatorio di Chieti
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https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0340

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IL RILIEVO GLADIATORIO DI CHIETI

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sentato parimenti un banchetto funebre ; e il modo
come è trattata qui tale rappresentanza merita di
essere osservato. A destra sono i banchettanti sopra
una cline, i quali sono ritratti di fianco, ma con assai
scarsa obliquità ; a sinistra sono scene di lotta e di pugi-
lato. Altre lotte simili l'artista ha voluto rappresentare
come avvenute dinnanzi a la cline; ma per non nascon-
dere le figure dei banchettanti ha rimpicciolito quelle

si presentano appunto in tal guisa istoriate. In queste
opere però la divisione a zone non nuoce all'effetto
giacché la scena d'una zona ha solo un rapporto, dirò,
ideale, non visivo con quella delle altre. Così nella
gemma Augustea di Vienna ora ricordata, la quale
mi sembra che, come composizione abbia una più
evidente somiglianza con l'insieme del nostro fastigio,
le scene ritratte nella zona inferiore sono quasi un

Fig. 26. — Cratere di Corneto.

dei lottatori (e il rimpicciolimento si vede bene para-
gonandole con quelle dei lottatori che sono a sinistra)
e le ha ritratte in atteggiamento tale che esse non
raggiungono l'altezza del piano della cline, sul quale
stanno sdraiati gli spettatori banchettanti. In realtà
dunque costoro, in questo punto, sono in una zona su-
periore a quella in cui sono ritratti i lottatori.

Nel primo secolo dell'impero vediamo anche in
monumenti di grande valore artistico la decorazione
a zone. La corazza della statua di Augusto di Prima
Porta, le grandi gemme di Vienna (') e di Parigi (!)

(') Furtwiingler, Anlike Gemmen, tav. 56, testo p. 257.
(B) Furtwangler, op cit, tav. 60, testo p. 268.

chiarimento di quanto è rappresentato nella zona su-
periore, cioè la glorificazione di Augusto. Nessun rap-
porto visivo passa tra i personaggi della zona supe-
riore e le scene della inferiore.

Quando questo rapporto visivo esiste l'arte ro-
mana non lo trascura e neppure ne scema la perce-
zione dividendo in zone la rappresentanza, ma ricorre
all'espediente, del resto già seguito talvolta dall'arte
greca, di ritrarre la scena che si svolge di scorcio
più o meno forte (alle volte anche più o meno riu-
scito) da un lato del rilievo, e dal lato opposto la
figura o il gruppo di figure che guardano la scena o
ad essa assistono. Così doveva essere, a giudicare dal
frammento riprodotto nella fig. 24, nel rilievo di cui
quel frammento era parte; così è in quella parte
 
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