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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Gàbrici, Ettore: Necropoli di età ellenistica: a Teano dei Sidicini
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0028

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39

la rosetta sono poi elementi di arte orientalizzante,
ovvii nei monumenti ionici ed etruschi. Gioveranno
a conferma di ciò i richiami al grifo delle monete
di Abdera e di Teos, come pure la Stìnge simile delle
monete di Chios (').

Oggetti di ornamento personale.

Vanno segnalate in primo luogo le fìbule, che
presentano alcune varietà proprie delle necropoli cam-
pane. 11 tipo frequente (tìg. 21) ha l'arco d'argento

40

Un altro tipo frequente è quello delle fibule ad
arco pieno, alquanto rigonfio e rivestito di tre fascette a
cordoni, una nel mezzo, due più strette agli estremi (').
Trovansi pure le fibule con arco a laminetta costo-
lata sul dorso e con arco a foglia con costolatura
mediana.

I tipi di fibule accennati hanno una linguetta me-
tallica, che fa corpo con la stalla ed a cui era infi-
lato un cilindretto di pasta vitrea, per lo più disfatto
o un tronco di ramicello di corallo, che trovasi sem-
pre scolorito o decomposto; tra il cilindretto e la
staffa s'interpone talvolta un dischetto metallico (tom-
ba 71). È da notare la fibula d'argento della tomba 7

NECROPOLI DI ETÀ ELLENISTICA

placcato di sottile lamina d'oro, che trovasi spesso
distaccata o ridotta ad un pulviscolo aureo impalpa-
bile. L'arco di queste fibule è formato da una lami-
netta d'argento accartocciata, ed è perciò vuoto. At-
torno ad esso sono saldate quattro laminette d'argento,
una sul dorso, una sulla curva interna e due sui lati.
Su queste quattro facce sono saldati, con soverchia
abbondanza, ornamenti di filigrana, per lo più a due
fili ritorti, con palline di varia grandezza. Dalla di-
versa combinazione di questi elementi risultano doppie
spiraline, treccioline, vaghi fiorellini. Gli spigoli tra
le quattro facce sono ricoperti e saldati da un cor-
doncino a nodi ; le estremità sono cinte da fasci di
cordoncini. Dall'interno dell'arco esce un bastoncello
cilindrico, che dopo una o due spire dà origine all'ago;
all'estremo opposto è saldata la staffa, anch'essa de-
corata a filigrana o graffita, e rivestita, come l'arco,
di lamina d'oro (tombe 9, 23. 24, 27, 28, 32, 38, 46,
58, 69, 71, 74, 76).

ad arco semplice con tubercoli (tre nel mezzo e tre
a ciascuno degli estremi).

Più semplici sono le fibule di bronzo, quasi sem-
pre ad arco un po' rigonfio. Quella della tomba 57,
a foglia, ha la particolarità che la linguetta, di so-
lito infilata nel cilindretto di corallo o di pastiglia,
è ripiegata a spiralina sulla staffa. Si trovano adope-
rati due metalli per una stessa fibula: ad esempio,
l'arco è di piombo, il resto di bronzo (tomba 19); ov-
vero l'arco è di argento, il resto di bronzo (tomba 46).
Unica è la fibuletta della tomba 76, che è di bronzo
con ago d'argento e che ha la staffa con un'appen-
dice a forma di fiocco.

Ad onta di tali varietà, le citate fibule hanno un
carattere comune, quello cioè di avere un arco troppo
corto e largo in proporzione con piccola staffa, or-
nata all'estremità da un cilindretto. Esse rappresen-
tano, come si è osservato per altre categorie di og-
getti di questa necropoli, un'ulteriore evoluzione di

(*) Per le monete di Abdera e di Teos, v. Head, ffist. Num.,
p. 218, fig. 161, e p. 511; per quelle di Chios, v. Head, op.
cit., p. 513.

(') Simili fibule sono state rinvenute a Clima (collez. Ste-
vens) e ad Alife (Dressel, Annali, 1884, tav. d'agg. P, 12).
 
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