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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Gàbrici, Ettore: Necropoli di età ellenistica: a Teano dei Sidicini
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0030

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NECROPOLI DI ETÀ ELLENISTICA

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e coperto da una rosetta a stampo. Simili pendaglietti
di collana si conservano nel Museo Nazionale di Na-
poli (n. d'invent. 24895). Le altre collane consistono
in un laccio a fili d'oro intrecciati, formanti un corpo
cilindrico o piatto, i cui estremi sono introdotti in due
tubi conici, terminati a testa leonina, e sono fermati
da fili d'oro che li attraversano, e passando per due
forellini di ciascun tubo, si avvolgono attorno a questo
[tombe 62 (fig. 24) e 79 (tav. II)]. Nelle bocche leo-
nine sono saldati i gancetti maschio e femmina. Di
simili lacci si rinvennero a Cuma e nell'Etruria, e i
loro prototipi si trovano nella più antica oreficeria di
Cipro (').

bulino e perciò meglio osservate le regole del disegno.
Sulle pietre dure le incisioni sono schematiche e con-
venzionali, laddove sulla faccia dello scudetto d'ar-
gento, o d'oro, duttile e quindi facile a scalfire, l'in-
cisore sentivasi più libero nel rappresentare, ad esem-
pio, la figura di Herakles o della Nike, o di una gio-
vanotta al bagno, accovacciata nella posa della Venere
(tomba 69), o di animali, come il cervo, la pantera.

La corona d'oro della tomba 75, a suo luogo de-
scritta, ha una decorazione semplicissima a punzone,
che consiste nella doppia spirale, nel motivo ad oc-
chiali, nell'ovulo, nell'ornato a S ; tutti elementi de-
corativi di arte etnisca e sannitica, che troviamo, per

Fig. 24.

Gli anelli sono d'oro, d'argento, di bronzo. Questi
ultimi, i più semplici, riduconsi ad una fascetta o ad
un bastoncello cilindrico. Gli anelli d'argento sono i
più numerosi e vanno distinti in due categorie: a
verga cilindrica un po' rastremata, raramente a fa-
scetta, con scarabeo di corniola o anche di agata,
che reca un'incisione sulla faccia piana; ovvero a
scudetto ovale con incisione. Quelli della prima specie
sono più antichi. Lo scarabeo vi è applicato per mezzo
di un riletto d'argento che lo attraversa per lungo,
e che in alcuni esemplari si avvolge attorno ai due
estremi del cilindretto ricurvo ed aperto che forma
l'anello. Questo tipo si trova in una forma più com-
pleta e precisa a Cuma. Sulla faccia piana dello sca-
rabeo è incavata a trapano una figura umana o di
animale. Dati i mezzi, di cui l'incisore disponeva, il
disegno è assai approssimativo. Questi scarabei a glo-
buli sono l'unico genere di pietre incise nella necro-
poli di Teano. Le incisioni sullo scudetto ovale del-
l'anello, data la qualità della materia, sono fatte a

non citare altri esempì, sopra olle fittili con coperchio
a fasce nere e ornati bianchi, delle tombe sannitiche
in Campania. L'ornato ad occhiali ò poi caratteristico
dell'arte sannitica di Autìdena. L'uso di deporre sul
capo del defunto una corona d'oro fu molto esteso

Fig. 25.

nel mondo classico ed in Italia particolarmente presso
gli Etruschi. La saldatura delle foglie d'oro, fatta con
grappette è simile a quella di una tomba vulcente (')
e di altre corone etnische che si conservano nel Museo
del Louvre.

Unicamente perchè attesta una civiltà progredita,
ricorderò la saldatura di denti della tomba 18 (fig. 25),

(') Cesnola, Cypern, tav. LVIII.

(') Daremberg et Saglio, s. v. Corona fig. 1972; Avellino
in Mera. delVaccad. ercolcuiese, I, (1822) p. 218 sgg.
 
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