Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

DOI Artikel:
Taramelli, Antonio: Il Nuraghe Lugherras: presso Paulilatino
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0103
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
185 IL NURAGHE LUGHERRAS PRESSO PAULILATINO 186

Sulla faccia del calathos sono espresse le colombe che si incontra nella massa dei doni votivi. Il ti-
contrapposte e le bacche, appena accennato è il velo miaterio, dalla forma elegante ed armonica, pre-
che scende dal calathos ai due lati del capo. Alcuni senta la sola parte anteriore del volto con il collo,
esemplari di questo tipo spiccano per la esagerata Le fattezze regolari e severe serbano appena un vago
sporgenza del naso e del mento, le grosse ciocche dei riflesso dell'arte arcaica nell'occhio ampio a mandorla;
capelli, quasi nodi attorno alla fronte, il calathos di- la fronte incorniciata dai capelli divisi sulla metà ed
sadorno dall'ornamento delle colombe, e pochi tocchi ornati da bacche e da uno stretto nastro o diadema,
di colore scialbato, posti a meglio rialzare le labbra. Sul capo le due colombe affrontate al calathos, poco
Si noti che la maggior parte di questi esemplari alto e svasato; il collo è ornato da collana con ferma-
furono trovati in fondo alla buca scavata nel pavi- glio rotondo, gli orecchi da pendenti, talora con sem-
mento della cella nuragica, dal che si potrebbe desìi- plice, spesso con doppia goccia.

1 2 3

Vie. 14. — N. 1, tipo H; N. 2, tipo C; N. 3, tipo E grande.

mere che sono gli oggetti più anticamente offerti e
portati nella favissa, quando però già dai prodotti
della coroplastica locale e dai loro modelli andava
perdendosi il ricordo di motivi e di inspirazione del-
l'arcaismo ellenico.

Tipo D (fig. 13, i). — È un tipo rappresentato
da non molti esemplari. Il viso è assai grosso in con-
fronto al calathos, il collo dato in alto rilievo, le
fattezze grossolane, gli occhi grandi e sporgenti, i
riccioli dei capelli trattati in modo sommario, le due
colombe invece e le bacche mediane sono trattate con
il medesimo risalto che i tratti del volto. Le orecchie
hanno il consueto ornamento del pendaglio a lunga
goccia, manca il velo con i nodi ai due lati del capo.
In complesso è un tipo assai goffo e di spiccato ca-
rattere locale.

Tipo E (tìgg. 9, 1, IO, l; 11, 2; 13, 2.3; 14,3;
15, 1, 3. — È il tipo di gran lunga più copioso
Monumenti Antichi — Vol. XX.

I migliori esemplari di questa serie, di fine ese-
cuzione e di perfetta cottura, portano le tiaccie di
aggiunte di colore bianco e rosato; alcuni serbano
alcuni resti di colorazione, pur troppo guasta dalla
umidità del terreno. Si hanno per lo più le sopracci-
glia e l'occhio dipinti esageratamente grandi e di co-
lor bruno ; talora anche una corona intorno ai capelli
e volute a linee serpeggianti alle tempie, con cui il
modesto artefice volle forse raffigurare i riccioli dei
capelli (figg. 9, 1 ; 13, 3). Tali timiaterii policromi
hanno una notevole aria di famiglia con alcune terra-
cotte policrome cipriotte, come le statuette della col-
lezione Piot, date dal Perrot e la statuetta del Mu-
seo Britannico ('), pure di provenienza cipriotta e come
le consorelle, attestano l'efficacia dell'arcaismo greco,
sia sull'arte cipriotta che sulla sardo-punica.

(2) Perrot, op. cit., Ili, pagg. 536, 540, figg, 362, 367.

13
 
Annotationen