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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Taramelli, Antonio: Il Nuraghe Lugherras: presso Paulilatino
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0114

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207

IL NURAGHE LUGIIERRAS PRESSO PAUMLAT1NO

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uscita indipendente all'aperto come è il caso di una
delle celle aggiunte del nuraghe Losa (').

Il fasciamento del nuraghe verso la fronte del-
l'edifìcio protende come due braccia robuste la mura-
glia dello spessore di m. 2,60 che congiunge il nu-
raghe primitivo al torrione fronteggiante innestandosi
con esso, come si ebbe nel nuraghe Giuereddu, presso

riorc dell'edificio. Lo stato di rovina di questa parte
non no concede una chiara comprensione, ma è pro-
babile che la scala conducesse ad un terrazzo, che
girando attorno al cortiletto sopra la muraglia che lo
serrava, permettesse di vigilare tanto sull'esterno che
verso l'interno del recinto e rendesse quindi possibile
una difesa attiva.

Fig. 21. — Il recinto B innanzi al nuraghe, con le porte d'accesso alla cella c ed all'andito d'ingresso gg.

la Giara di Gesturi (2), e nel nuraghe Palmavera, di
Alghero, in modo da formare un sol corpo di costru-
zione.

Questo corpo fronteggiante comprendeva una cella
di pianta presso a poco elittica, G (m. 4,95 x 3,20) a
cui si accedeva dal cortiletto, cella che era in origine
coperta da volta ora crollata per oltre due terzi. La
porta d'ingresso aveva un'ampia strombatura aperta
verso l'interno e l'architrave di essa era alleggerito da
ampia feritoia. Fu anche sgombrata dalle macerie una
scaletta (fig. 6, II), che dal piano della cella saliva,
piegando con un gomito brusco, verso la parte supe-

(') Vedi il piano di F. Nissardi, in Pinza, Monumenti
primitivi della Sardegna, tav. Vili, lett. h.

(a) Taramelli-Nissardi, La Giara di Gesturi, pagg. 7, 8,
fig. 27.

Da questa cella si accedeva anche per mezzo di
un andito, che si andava gradatamente restringendo,
al corridoio d'ingresso principale al monumento. Questo
ingresso si apriva sul lato settentrionale con una porta
sormontata da poderoso architrave e da una feritoia
abbastanza ampia; esso venne rintracciato con un pro-
fondo scavo fra l'alta congerie del materiale crollato
(pianta gg fig. 20). L'andito di accesso si allargava,
appena passata la porta e presentava una copertura a
calotta circolare. Alla destra di chi entrava si apriva,
come dicemmo, lo stretto passaggio che dava alla cella
della torre fronteggiante, dal quale si sorvegliava l'in-
gresso, essendo il difensore riparato e dalla strettezza
del passaggio e dall'oscurità in cui egli si veniva a
trovare. Lo sbarramento dell'ingresso contro l'esterno
era possibile, data la forma leggermente strombata
dell'andito e la presenza dell'architrave, dietro al
 
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