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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Mosso, Angelo: La necropoli neolitica di Molfetta
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0130

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239 LA NECROPOLI NEOI.

§ 2.

La capanna neolitica quadrata.

La fig. 1 della tav. Ili è l'angolo NO. della capanna
come venne scoperta. Dentro (cioè verso il basso della
fotografia) vi è il pavimento di terra battuta; intorno
stanno ancora a posto, formando un angolo retto, i
pezzi di argilla con le impronte dei pali che per un in-
cendio furono induriti, e mostrano come fosse il rive-
stimento della capanna. Nel mezzo in bas.^o una macina
appare come una macchia bianca (').

Il fondo, fatto con argilla rossa battuta, leggermente
cotta alla superficie, trovasi solo a m. 0,55 dalla su-
perficie del campo, e il terreno vergine appare nelle
trincee alla profondità di m. 1,40. Queste quote sug-
geriscono due considerazioni: 1° che i lavori agricoli
distrussero probabilmente molti fondi delle capanne e
che per caso si potè salvare questa ; 2° che essendovi
sotto il pavimento un metro di terra nera con fram-
menti di ceramica, la capanna quadrata venne costrutta
parecchio tempo dopo che la popolazione neolitica abi-
tava in questo luogo. Il pavimento ha lo spessore di
10 cm.: il lato nord-sud è lungo 3 metri, quello da
levante a ponente 4 metri. Questo rettangolo non è
perfettamente piano ; la superfìcie, per avvallamento
del terreno, si è infossata in alcuni punti. Dalla parte
di levante vi è un'appendice quadrata di circa mezzo
mq. che forse serviva come atrio, o per una porta che
chiudeva la casa. Anche nelle urne a capanna, che sono
tra i modelli più antichi delle case, si vede qualche
volta questa specie di atrio con due o quattro colonne
davanti alla porta. Di fronte vi era il pavimento, pure
di terra battuta, di una capanna rotonda. Sebbene in
gran parte disfatto, si potè misurare che aveva il dia-
metro di m. 4. Fra le due capanne passava una stra-
dicciola pavimentata che descriverò subito.

È importante per la storia delle abitazioni neoli-
tiche che le due capanne stessero a livello della strada
e non fossero scavate nel suolo. Tale argomento che
accenno fugacemente, lo svolgerò, con il nuovo mate-
riale archeologico della necropoli, in una prossima pub-
blicazione, dove descriverò un villaggio neolitico che
scavai a Ripoli nella valle della Vibrata.

(l) Ho già pubblicaio nei Monumenti antichi, XVIII, p. 625.
una fotografìa che comprende tutto il pavimento di questa ca-
panna quadrata.

1TICA DI MOFFETTA 240

§ 3.

Strada pavimentata.
(Tav. IH. fig. 2).

Essa è larga m. 0,80 a m. 0,90 e fu costrutta con
quattro o cinque pietre messe di fianco; e le pietre
formano tre strati sovrapposti, generalmente due ed
anche uno solo. Siccome da per tutto le pietre del
marciapiede poggiano sulla terra nera contenente cocci,
si deve concludere che tale terra, fatta con detriti e
scarichi, non era piana, sibbene ammucchiata irregolar-
mente quando fu fatta la strada. Vedremo in seguito
quale valore si debba ammettere a tale osservazione.
Dal pezzo rappresentato nella fotografia (fig. 2 tav. III)
se ne stacca uno ad angolo retto che non posso seguire
oltre un metro, perchè essendo poco profondo, venne
distrutto nei lavori agricoli. Insieme alle strade che
trovai nella necropoli di Molfetta, sarebbe questa una
delle strade più antiche che conosciamo dell'epoca
neolitica: un altro pezzo lo trovai nel villaggio preisto-
rico di Cannatello (').

§ 4.

Rivestimento di argilla della capanna.

Una palizzata formava le pareti della capanna
e conosciamo il diametro dei pali che variano da
cinque a sei centimentri, perchè si conservò l'impronta
(fig. 1 e 2). I pezzi più lunghi dell'argilla che rive-
stiva la palizzata in basso sono poco più di m. 0,25,
ma nessuno combacia per ricostruirne un pezzo com-
pleto. In alcuni luoghi i mucchi sono tanto grandi che
mi venne il dubbio fosse la capanna tutta rivestita di
argilla internamente, ma probabilmente nelle capanne
meno belle e specialmente in quelle rotonde del vil-
laggio vi era solo un zoccolo alto circa mezzo metro,
e sopra questa base, le fessure fra i pali forse erano
chiuse con muschi od erba secca. Lo studio di questo
rivestimento è istruttivo, perchè ci fa comprendere
che la casa neolitica era assai più comoda e spaziosa
che non si credesse.

Dei pezzi di terracotta che cavai alla periferia
della capanna, do la figura 1 e 2 di due frammenti.
L'essere cotti prova che la capanna fu distrutta da

(*) Monumenti antichi, XVIII, 908, pag. C38.
 
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