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LA NECROPOLI NEOLITICA DI MOLFETTA
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ma più piccoli, ne trovai in grande numero, tutti però
spezzati e nessuno completo. Negli scavi che feci
quest'anno nella Valle delle Vibrata in un villaggio
neolitico trovai abbondanti i vasi a fiasco di due forme
del collo ma nessuno intatto. Per farsi una idea di
questi vasi, dobbiamo ricorrere ad altri scavi, e spe-
cialmente alle caverne della Liguria. Qui riproduco
uno di questi vasi (fig. 30), simile per grossezza al
precedente che Don Morelli trovò nella caverna delle
Arene Candide e che mi ha concesso gentilmente di
pubblicare (').
Fig. 31.
Credo utile riferire altri esempi dell'Italia meri-
dionale per mostrare come tale forma fosse comune
in tutta la penisola durante l'età neolitica. Il dottor
Ridola mi favorì la fotografia (fig. 31) di un vaso a
fiasco da lui trovato in un dolmen, a S. Martino presso
Matera in un sepolcro a grandi lastre, nel quale però
mancava la grande pietra superiore. Il dott. Ridola (s)
facendo lui stesso lo scavo, trovò uno scheletro di
adulto colle gambe ripiegate contro l'addome, ac-
coccolato nella posizione caratteristica dei neolitici.
(*) Vasi identici si trovano nella Caverna della Pollerà in
Liguria (Morelli, Iconografia della preistoria ligustica). Un
altro esemplare fu descritto dal Chierici {Boll, di paletn. ital.,
Ili, 1877, ]). 8). Colini raccolse la letteratura di tali vasi (Boll,
paletn. ital., XXIX, 1903, p. 178). Altri esemplari si trovarono
ad Albinea e nella stazione di Alba (Bull, paletn. ital., III,
pp. S e 9, tav. I; Traverso, Stazione neolitica di Alba, pai te
seconda, p. 57, tav. VI).
(3) Boll, paletn. ital., XXV11, 1901.
Nella tomba vi erano due vasi e riproduco la figura
di quello che ha il diametro massimo di m. 0,20 (').
Un bell'esemplare venne fuori dagli scavi neo-
litici di Matrensa, ed il prof. Orsi volle gentilmente
concedermi di pubblicarlo. È un grande fiasco (fig. 32),
alto m. 0,21, con diam. massimo di m. 0,25, di terra
bigia: decorato con fasci di linee angolari piene di so-
stanza bianca, disposte in senso verticale ed oriz-
zontale.
Quattro ansette verticali servono per tenerlo so-
speso con funicelle: il fondo è globoso. È questa una
Fig. 32.
forma tipica del neolitico che sembra scomparire in
Sicilia nel primo periodo siculo.
Colla medesima forma conica del collo ne tro-
vammo di terra fine bigia o rossa ; vi sono di questi
fiaschi di terra nera o marrone colle pareti spesse
un centimetro, decorati colla stecca a linee che si
incrociano formando rombi o con cannuccia simili alle
unghie.
Il collo cilindrico varia in altezza da m. 0,07 a
m. 0,02 ed in alcuni molto grandi oltrepassa i 20 cen-
timetri. Il ventre globoso con la massima espansione
nel mezzo va restringendosi uniformemente dalle due
parti: il fondo è piatto o emisferico e verso il collo
si restringe uniformemente ed è un po' svasato. Due di
questi colli furono descritti nella ceramica colorata e
(') Ulteriori notizie su questa tomba trovatisi nel Boll.
Ital. di paletn., voi. XXVII, fig 35.
LA NECROPOLI NEOLITICA DI MOLFETTA
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ma più piccoli, ne trovai in grande numero, tutti però
spezzati e nessuno completo. Negli scavi che feci
quest'anno nella Valle delle Vibrata in un villaggio
neolitico trovai abbondanti i vasi a fiasco di due forme
del collo ma nessuno intatto. Per farsi una idea di
questi vasi, dobbiamo ricorrere ad altri scavi, e spe-
cialmente alle caverne della Liguria. Qui riproduco
uno di questi vasi (fig. 30), simile per grossezza al
precedente che Don Morelli trovò nella caverna delle
Arene Candide e che mi ha concesso gentilmente di
pubblicare (').
Fig. 31.
Credo utile riferire altri esempi dell'Italia meri-
dionale per mostrare come tale forma fosse comune
in tutta la penisola durante l'età neolitica. Il dottor
Ridola mi favorì la fotografia (fig. 31) di un vaso a
fiasco da lui trovato in un dolmen, a S. Martino presso
Matera in un sepolcro a grandi lastre, nel quale però
mancava la grande pietra superiore. Il dott. Ridola (s)
facendo lui stesso lo scavo, trovò uno scheletro di
adulto colle gambe ripiegate contro l'addome, ac-
coccolato nella posizione caratteristica dei neolitici.
(*) Vasi identici si trovano nella Caverna della Pollerà in
Liguria (Morelli, Iconografia della preistoria ligustica). Un
altro esemplare fu descritto dal Chierici {Boll, di paletn. ital.,
Ili, 1877, ]). 8). Colini raccolse la letteratura di tali vasi (Boll,
paletn. ital., XXIX, 1903, p. 178). Altri esemplari si trovarono
ad Albinea e nella stazione di Alba (Bull, paletn. ital., III,
pp. S e 9, tav. I; Traverso, Stazione neolitica di Alba, pai te
seconda, p. 57, tav. VI).
(3) Boll, paletn. ital., XXV11, 1901.
Nella tomba vi erano due vasi e riproduco la figura
di quello che ha il diametro massimo di m. 0,20 (').
Un bell'esemplare venne fuori dagli scavi neo-
litici di Matrensa, ed il prof. Orsi volle gentilmente
concedermi di pubblicarlo. È un grande fiasco (fig. 32),
alto m. 0,21, con diam. massimo di m. 0,25, di terra
bigia: decorato con fasci di linee angolari piene di so-
stanza bianca, disposte in senso verticale ed oriz-
zontale.
Quattro ansette verticali servono per tenerlo so-
speso con funicelle: il fondo è globoso. È questa una
Fig. 32.
forma tipica del neolitico che sembra scomparire in
Sicilia nel primo periodo siculo.
Colla medesima forma conica del collo ne tro-
vammo di terra fine bigia o rossa ; vi sono di questi
fiaschi di terra nera o marrone colle pareti spesse
un centimetro, decorati colla stecca a linee che si
incrociano formando rombi o con cannuccia simili alle
unghie.
Il collo cilindrico varia in altezza da m. 0,07 a
m. 0,02 ed in alcuni molto grandi oltrepassa i 20 cen-
timetri. Il ventre globoso con la massima espansione
nel mezzo va restringendosi uniformemente dalle due
parti: il fondo è piatto o emisferico e verso il collo
si restringe uniformemente ed è un po' svasato. Due di
questi colli furono descritti nella ceramica colorata e
(') Ulteriori notizie su questa tomba trovatisi nel Boll.
Ital. di paletn., voi. XXVII, fig 35.