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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Mosso, Angelo: La necropoli neolitica di Molfetta
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0185

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349

LA NECROPOLI NEOLITICA DI MOLFETTA

350

tenevano sempre in vista delia terra, giungendo in
faccia al promontorio del Gargano, dove attraversa-
vano l'Adriatico.

Questo lo sappiamo per l'affermazione di Erodoto,
dove narra la spedizione di Minosse e la sua morte
a Camico in Sicilia e la fondazione della Japigia (').

Ho già toccato questo argomento nella Memoria
sugli scavi di Coppa Nevigata, dove mi venne per la
prima volta il dubbio (2) che nel tracciare le correnti
della civiltà neolitica ed eneolitica, non dobbiamo
imaginare che la coltura si diffonda dalla Sicilia verso
il nord d'Italia, ma tener calcolo della via più co-
moda che attraversa l'Adriatico dove il mare è più
stretto, ed erano più facili le comunicazioni coi paesi
orientali : forse il capo Gargano fu il molo dove ap-
prodavano i primi navigatori.

Con questa ipotesi spiegasi perchè la Sicilia sia
relativamente scarsa di rame e perchè troviamo sul
Continente gli incunaboli della ceramica di Stentinello
e Matrensa e del primo periodo siculo.

Il non trovare la ceramica colorata fatta col tornio
nel primo periodo siculo, sebbene il tornio si adope-
rasse anteriormente a Creta, viene a confermare il
ritardo nello sviluppo della civiltà sicula. Si aggiunga
in questo confronto l'abbondanza delle armi e degli
strumenti di rame nell'Italia centrale e il fatto notato
dal Colini che il primo periodo della civiltà dei
metalli della Sicilia in confronto di quello corrispon-
dente della Penisola, si distingue non solo per la scar-
sità degli oggetti di rame e di bronzo, ma anche per
la notevole povertà e semplicità di forme in tutti gli
altri prodotti, ad eccezione di quelli fìttili.

Le stratificazioni di Coppa Nevigata dal terreno
neolitico simile a quello di Molfetta fino agli strati
superiori con ceramica di tipo miceneo, vennero a ret-
tificare la cronologia, mostrando che la ceramica neo-
litica è molti secoli, forse parecchi millenii, più an-
tica che non si credesse. Fino ad ora in Sicilia non
trovaronsi stazioni neolitiche anteriori a Coppa Nevi-
gata ed a quelle che stanno intorno a Molfetta. Fatti
che provano un isolamento di note regioni nel bacino
del Mediterraneo, li abbiamo nello studio recente della
Tessaglia fatto dallo Tsountas.

(') VII, 170.

(*j Monumenti antichi, XIX, p. 345.

(3) Boll, paletn. itul., XXX, 1904, p. 192.

I presenti scavi fecero conoscere nel Continente
le origini della ceramica di Stentinello e Matrensa e
di quella colorata del primo periodo siculo. Questa è
una parte importante del mio lavoro, che per mezzo
di un materiale nuovo e con raffronti più estesi ret-
tifica la direzione della corrente civilizzatrice, facen-
doci intravedere che dal promontorio garganico si
muove verso il sud. I nuovi documenti della ceramica
neolitica colorata rischiarano alcuni punti della pa-
letnologia e devonsi modificare le ipotesi e le conclu-
sioni di data recente fatte sull'origine degli Italiani
da ricercatori competentissimi. Coll'aver trovato nel
continente gli incunaboli della ceramica neolitica
della Sicilia, si fece un passo che sarà decisivo e
fecondo.

RIEPILOGO

Il villaggio e la necropoli neolitica di Molfetta,
il dolmen di Bisceglie, le stazioni neolitiche di Na-
varino e di Monteverde presso Terlizzi che studiai
con don F. Samarelli, allargarono il campo delle
nostre conoscenze sull'età neolitica col ricco materiale
che venne in luce. Era già noto che ogni regione e
periodo dell'età neolitica, ha caratteri suoi speciali;
le vaste esplorazioni compiute intorno a Molfetta
dimostrarono questa varietà tipologica in modo più
evidente.

Volgendo iudietro lo sguardo sembrami che un
fatto culminante sia la scoperta della ceramica neo-
litica colorata. Se indugiai nei raffronti con altre parti
d'Italia e specialmente con Matera e il Capo di
Otranto, descrivendo la ceramica che trovarono il
dott. Ridola e il prof. Stasi, fu perchè sentivo l'im-
portanza che hanno tali paragoni per la cronologia, e
la diffusione degli Italici primitivi sulla penisola
nell'età della pietra. In un prossimo lavoro sul vil-
laggio neolitico di Ripoli che scavai nella Valle della
Vibrata, farò un raffronto più esteso colla ceramica
neolitica colorata che si trovò recentemente nella
Grecia settentrionale e nell'Asia Minore.

Fra le cose notevoli che vennero in luce accenno
le capanne quadrate colla loro struttura evoluta. Lo
studio di tali capanne assume una importanza spe-
 
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