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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Ducati, Pericle: Le pietre funerarie felsinee
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0234

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LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

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fattura etnisca (Zannoni, Certosa, tav. XXV, 1, 2, 8;
si veda Atti e Memorie, 1908, p. 13 — Pellegrini,
n. 824), due ciotole di argilla rossiccia, piattello di
argilla rossiccia, vasetto di argilla bruna a due anse
verticali. — Bronzo: una tegghia.

N. 163. Stele allungata mancante di parte supe-
riore.

Il lato scolpito (fìg. 86) ha un semplice orlo. Si vede
la mezza figura inferiore di un uomo nudo e curvo verso
destra, col braccio destro piegato sulla coscia. Sul
terreno a destra è posata un'anfora.

Alt. attuale, m. 1.00; alt. primitiva, m. 1,25;
largh. massima, m. 0,67.

Bull. d. Inst., 1872, p. 23 (Brizio). — Arch. Ztg.,
1872, p. 10 (Hirschfeld). — Zannoni, Certosa,
tav. XX, n. 17, p. 83.

Deve questa stele appartenere al sepolcro n. 32,
che si rinvenne del tutto saccheggiato, all' infuori di
due fibule di argento.

N. 164. Stele ovoidale allungata.

Un lato solo di questa stele è scolpito (tav. II). La
cornice che lo attornia è a spirali ad onda dirette verso
l'alto, con palmetta in cima. Tre sono le zone figu-
rate divise da due grossi listelli.

Nella zona inferiore si ha una figura, a si-
nistra, di donna ammantata che alza il braccio destro
con la mano aperta. Questa figura è del tutto con-
servata, all' infuori delle gambe. A destra è la parte
superiore di un dèmone alato ed imberbe con le
braccia aperte, le mani spalancate, la testa di profilo
a sinistra.

Il listello divisorio della zona mediana è adorno
di triangoli tratteggiati. In questa zona vediamo una
biga diretta verso sinistra e preceduta da un uomo
nudo, imberbe, che, pur correndo, volge il viso e la
destra alzata verso la figura che è sul carro. I ca-
valli, sollevando le gambe in corsa, traggono il carro
che ha ruote di otto raggi ed è di forma bassa e
larga, cou cuscino sopra. Sul cuscino è seduta la figura
della defunta con vestito avvolto da mantello, ma
con la testa nuda, dai capelli piuttosto corti. Essa
nella destra alzata tiene l'ombrello: nella sinistra ab-
Monumenti Antichi — Vol. XX.

bassata un utensile che sembra una conocchia con filo
tutt'attorno avvolto.

Un piccolo auriga ammantato pare s«duto sul
dorso posteriore dei cavalli ; tuttora visibile è il fru-
stino, indicato da linee, tenuto dalla sua mano destra
alzata.

Un listello con triangoli tratteggiati separa questa
zona ora descritta dalla superiore, ove è un serpente a
sinistra che morde il dorso di un ippocampo.

Alt. attuale, m. 1,45; alt. totale originaria, m.2,00
circa; largh. massima, m. 1,05.

Bull. d. Inst.. 1872, p. 18 (Brizio). —Arch. Ztg.,
1872, p. 10 (Hirschfeld). — Dennis, voi. II,
p. 519 e seg. — Zannoni, Certosa, tav. XXII,
n. 5-8, p. 84 e seg. — Brunn, Abhandlungen ecc.
XVIII, I, p. 154. — Atti e Memorie, 1885,
p. 205 (Brizio). — Frova, La morte e l'oltre-
tomba nell'arte etrusca, pp. 40 e 49. — Nachod,
Ber Rennwagen, p. 27, n. 1.

La tomba n. 37, a cui apparteneva questa stele,
null'altro ha offerto che uno skyphos, a figure rosse : in
ciascun lato sono due atleti ed un pedotriba (Zan-
noni, Certosa, tav. XXII, n. 2-4).

N. 165. Piccola sfera su base quadrangolare (fìg. 5).
Sono agli angoli superiori della base quattro teste di
arieti unite tra di loro da festoni.

Misure della base, m. 0,315X0,315; alt. della
base e della sfera, m. 0,59.

Zannoni, Certosa, tav. XXYI. 10, p. 90. — Brunn,
Abhandlungen ecc., XVIII, I, p. 151.

È del sepolcro n. 43. Questo sepolcro conteneva :

1. Cratere a campana a figure rosse. Da un lato
è un citaredo barbuto che sta per essere incoronato
da una Nike senza ali ; dall'altro lato è un atleta tra
due figure ammantate (Zannoni, Certosa, tav. XXVI,
1-3; Pellegrini, n. 314).

2. Candelabro con figurina di arciere in cima (Zan-
noni, ivi, tav. XXVI, 4-9 ; Alti e Memorie, 1908, p. 77).

N. 166. Stele piatta con orli dritti e contorno su-
periore tondeggiante.

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