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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Ducati, Pericle: Le pietre funerarie felsinee
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0255

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le pietre funerarie felsinee

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antichissima civiltà dell'Egeo e passato poi come patri-
monio comune alle susseguenti civiltà ellenica (') ed
etrusca, affini nei loro inizii, più a lungo dovette per-
manere presso quest'ultima civiltà. La frequente ap-
parizione di tali cippi nell'Etruria centrale e la plu-
ralità, in un solo sepolcro, dei cippi stessi di varie

schematico, il corpo umano ; in origine avrebbe offerto
una immagine rozza, geometrica del defunto. L'im-
portanza dapprima maggiore data nella decorazione alla
ellissi, cioè al volto (stele Grabinski — Not. Scavi,
1893, p. 178), si equilibra in sèguito con quella data
al quadrangolo, cioè al corpo (stele dipinta di S. Gio-

Fig. 5. — Cippi n. 157 e 165; stele n. 182.

dimensioni, mi inducono a riconoscere nel tipo di cippo
il lapis manalis ricoprente il mundus etrusco, che ris-
ponde al ftó&Qog ellenico (2).

§ 3. Le stele: loro sagome e melodi decorativi.

La sagoma delle poche stele villanoviane del Bo-
lognese rappresenterebbe, seguendo l'avviso già espresso
da S. Reinach (3) e dall'Hornes (4), in modo assai

(l) Si cfr. una tomba di Megara Hyblaea, che in un angolo
aveva una piramide tronca sormontata da un cippo (Orsi, nei
Monumenti dei Lincei, I, p. 870, sepolcro n. 185, pertinente
alla fine del VI secolo). Tombe ad omphalos sono su vasi ; es.
una lekythos a f. n. in lahrbuck des Tnstituts, 1891, t. 4. Ca-
ratteristico è lo spaccato di un cippo su lutroforo di Atene
(Mon. d. Lnst. Vili, t. 4, 5).

(aj Muller e Deecke, Die Etrusker, II, p. 98 e seg. ; Milani,
in Studi e materiali. III, p. 3 e segg.

(3) L'Anthropologie, 1894, p. 295.

(*) Urgeschichte der Kunst, p. 642.

vanni in Persicelo e stele scalpellata Arnoaldi — Not.
Scavi, 1893, p. 179).

Il tipo di queste poche stele sino a noi pervenute
può scendere sino alla sostituzione della civiltà tipo-
Certosa a quella tipo-Villanova.

E, se si guarda alla congerie delle stele uscite dalle
necropoli felsinee tipo-Certosa, si scorge che, accanto
a forme che sembrano quasi una evoluzione delle forme
di stele villanoviane, altre ve ne sono perfettamente cor-
rispondenti alle poche stele delle necropoli toscane ('),
tutte di arte arcaica, tutte anteriori a quelle etnische
felsinee, come in parte a quelle villanoviane.

Nell'Etruria centrale possiamo in realtà scorgere
nelle sagome delle stele due tipi principali : uno più,
l'altro meno vetusto. La stele vetuloniese di Avle Phe-

C) Verranno riunite nel fase. II di Milani, Monumenti scelti
del E. Museo di Firenze.
 
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