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499

LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

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34, 50, 118. L'ultimo sotto-gruppo infine è composto
da stele che racchiudono dentro la cornice una pal-
metta (nn. 95, 120, 123, 172).

In alcuni degli esemplari suddetti, la stessa de-
corazione è sotto la parte figurata nel tratto della
pietra che esce suhito dal terreno, e questo potremmo
scorgere in altri degli stessi esemplari, se non ci fos-
sero pervenuti mutili. Anche nei nn. 21, 40, 76,
106, 173, 194, che hanno cornici a spirali ad onda,
scorgiamo questa decorazione a triangoletti alla base.

Alcune stele hanno la medesima decorazione nei
listelli divisori di zone: nn. 14, 15, 16, 42, 44,
54, 164, 168.

La decorazione geometrica non si limita al già
complicato sistema di triangoletti tratteggiati ed in-
castrati; ma vi sono alcuni esemplari in cui possiamo
notare nelle cornici motivi più semplici : gli ornati
a losanghe, a spina di pesce, il semplice tratteggio
ed infine le semplici scanalature-

È una minuscola stele, opera senza pretese, ma
tuttavia abbastanza diligente, di un modesto scal-
pellatore, la quale esibisce una cornice a semplici
tratteggi orizzontali racchiudente una palmetta a un-
dici foglie (n. 98 = Arnoaldi, fig. 22).

L'ornato a losanghe, cioè a linee incise in modo
assai leggiero, che s'intersecano obbliquamente, si ri-
conosce applicato a due sole stele, nelle quali chiari
sono i contrassegni di una relativa anteriorità a molte
stele felsinee; sono i nn. 112 e 156 (Battistini,
lato A).

La cornice in questi due esemplari è ristretta
assai : i tratteggi sono timidi, tutt'altro che incavati;
caratteri questi di arcaismo, rispetto alle altro stele
decorate con triangoletti. E questo ornato infatti ('),
fu scarsamente usato dagli scalpellatori felsinei, che
ad altri ornati serbarono favore assai più grande.
Messo fuori d'uso, è scomparso lasciando deboli, spo-
radiche traccie di sè nelle pietre funerarie.

Un po' meno rara è l'altra decorazione, assai sem-
plice, della spina di pesce, che pure ci è offerta da
stele, in maggioranza, non molto tarde. La spina di

pesce diretta verso il basso è nei nn. 3, 20, 69. 82,
174, 186; la spina di pesce diretta verso l'alto è
nell'esemplare n. 184.

Infine, tanto nel lato anteriore quanto nel posteriore
della disadorna stele n. 60, si ha una cornice formata
di tre grossi cordoni rilevati, racchiudenti due incavi.

Alcuni tratteggi, a semplici lineette incise obli-
quamente, si scorgono su listelli divisori di zone;
così nel listello divisorio della stele n. 93, nell'esergo
del n. 108, nel 2° e nel 3° listello della stele n. 169
(lato B).

(') Si v. per es. i vasi arcaici dipinti di Cervetri, ora al
Louvre (Martha, figg. 299 e 300; Pottier, Vases du Louvre, I,
D. 150, 151). Così due specchi arcaici hanno una cornice a
linee a losanghe (Gerhard e Kòrte, Spiegel, taw. 97 e 126).

Fig. 13. — Stele n. 173, lato B.

Nella grossa stele Arnoaldi, n. 43, i riquadri figu-
rati sono divisi tra di loro ed incorniciati da brevi e
re^olarissime spine di pesce. Nel lato A della stele
n. 2 si ha il primo listello adorno di cerchietti, l'uno
all'altro tangenti. I due listelli divisori dell'esem-
plare n. 63 hanno ciascuno due linee rette, sì da for-
mare una duplice, stretta o regolare orlatura.

Come decorazione geometrica si debbono da ul-
timo citare le stelle che adornano quattro pietre fel-
sinee; queste forme astrali hanno qui tutta l'appa-
renza geometrica. Così il primitivo simbolo funerario
o religioso che potrà essere stato annesso alla stella
nella civiltà remota pre-ellenica o anche del medio-
evo ellenico, simbolo che si potrebbe tuttavia credere
come mantenuto nell'astro a sedici raggi, sul disco el-
littico della stele villanoviana Grabinski (Noi. Scavi,
 
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