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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Ducati, Pericle: Le pietre funerarie felsinee
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0267

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503

LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

504

in direzione obliqua sopra le spirali. Nella pittura
della tomba cornetana della caccia e della pesca
(Monumenti dell'Insti luto, XII, tav. XIV = Martha,
fig. 272) è obliquamente un delfino col muso im-
merso nell'acqua: ma la linea della superficie acqua-
tica è ondulata, e non a spirali.

Invece, già in una decorazione di tomba coeva a
questa, cioè pertinente alla prima metà del secolo
VI, nella decorazione della tomba cornetana delle
leonesse (Anlike Denlcmàler, II, tav. 42), attorno
allo zoccolo è la superficie marina espressa con in-
tento meramente ornamentale, e sopra la superficie
ondulata del mare sono in modo simmetrico ed obliquo
disposti dei delfini.

Tale intento decorativo ha la medesima schematica
rappresentazione del mare in specchi; cito l'esemplare
proveniente dalla tomba cornetana del Triclinio, e
che però spetta alla prima metà del secolo V (Gerhard,
Spiegel, tav. CDXXI) (1).

Da questo deriva la decorazione delle spirali ad
onda e dei delfini soprastanti, nota a noi da vari mo-
numenti: per esempio dal lampadario bronzeo di Cor-
tona (la zona sotto le figure di Sileni e di Sirene ;
Martha, fig. 368), delle tardissime pitture di Bo-
marzo (Martha, fig. 273) e della grotta Bruschi a
Corneto (Monumenti dell'Instituto, Vili, tav. 36), da
due specchi (Gerhard, Spiegel, tav. LXX, 2a metà
del secolo V: Minerva e Marsia; ivi, tav. CCOXCIV :
Filottete e Macaone).

Pure per le stele bolognesi saremmo indotti a
supporre un simile concetto primitivo di onde di
mare, per il frequentissimo ornato della spirale ad
onda. Infatti nel lato posteriore della gigantesca stele
n. 10 del Giardino (fig. 82) si vede esibito il mare su
cui si muove, a forza di remi, una nave. Mentre infe-
riormente, dentro linee basse ed ondulate, sono pesci
e delfini talora a indecisi contorni, superiormente, ad
indicare la superficie delle acque, sono cinque ampie
spirali ad onda dirette da sinistra verso destra.

Una spirale ad onda starebbe pure a simboleg-
giare il mare nella zona superiore della stele n. 21,

(•) Si veda pure Gerhard, Spiegel, tav CU, tav. CDXXVIII,
1; Gerhard e Korte, Spiegel, tav. ot. Invece sullo specchio
arcaico (Gerhard, ivi, tav. XCVIII) i delfini sono sotto le onde
del mare nell'esergo sottostante a tre danzatrici.

stele di contenuto essenzialmente marino : chè invero
la zona inferiore esibisce una figura tritonica, la su-
periore un ippocampo e forse il serpente avversario o
un delfino (').

Ma le spirali ad onde nelle stele felsinee hanno
spesso perduto il primitivo carattere di onde, e piut-
tosto ne hanno assunto uno vegetale che vieppiù si
accentua nelle stele più tarde. Invero, anche nelle
stele che sembrano essere le meno recenti troviamo

Fig. U. - Stele, n. 134.

unite all'elemento vegetale le spirali ad onda. Tale
unione, che dapprima appare come un contrastante
avvicinamento di elementi diversi, si va poi sempre
più trasformando in una vera fusione.

Nella lunga e stretta stele De Luca (fig. 14) n. 134
le spirali che costituscono la larga cornice, unica de-
corazione della pietra, non sono riunite tra di loro, ma
sorgono indipendenti l'una dall'altra, simili ad unci-

{') Così i due specchi editi in Gerhard, Spiegel, tav. XXX.
1 e 2 con le due figure di uomo a gambe serpentine nel primo
esemplare, a pinne di pesce nel secondo.
 
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