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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Ducati, Pericle: Le pietre funerarie felsinee
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0272

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513

LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

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Eracle (ivi, tav. 20), ecc., ed anche nei coperchi di
tazza e nel collo di lekythoi. Si schematizza sempre
più questo ramo, diventando uno degli elementi deco-
rativi maggiormente «sitati e caratteristici nella ce-
ramica negligente del secolo IV. E tale viene assunto
dalla ceramica italiota ed anche etnisca (es. la zona
sul collo del notissimo cratere dell'addio di Alceste e
di Admeto: Martha, fig. 324).

Le doppie palmette oblique, che si ritrovano sui
listelli divisori di cinque stele, sono desunte, senza
dubbio alcuno, dal patrimonio ceramico attico. Esse
duplici palmette, che sono anche su vasi di stile severo
(es. la zona sotto i lati esterni di tazza cornetana di
Pamfeo in Monumenti dell'Instituto, XI, tav. XXIV),
cominciano a ricorrere con gran frequenza nei vasi po-
lignotei, e sono una decorazione non rara a trovarsi
sull'orlo superiore dei bellissimi crateri a calice che
giungono, degenerandosi vieppiù, allo scorcio del se-
colo V. E gli scalpellatori felsinei ben potevano avere
sotto i loro occhi i modelli, dai quali poter desumere
questa decorazione riprodotta nei listelli divisori delle
stele, listelli che vengono in certo qual modo a cor-
rispondere alle zone incornicianti le ampie figurazioni
dei vasi cui sopra ho accennato.

Ed invero, le stele nn. 2 (fig. 83) e 10 (tav. I) su
cui vediamo queste palmette oblique, appartengono
tuttavia, come io credo, al secolo V; mentre più re-
cente, ma non di molto, sarebbe la stele n. 160 (fig. 76).

Così per gli specchi figurati : il gruppo di Ercole
e di Malachè, che si ripete su quattro specchi (Ger-
hard, Spiegel, tavole CLIX, CLX, 1. 2, eCCCLXLIV)
e che palesa tuttora tratti di arcaismo, è circondato
da queste doppie palmette oblique.

§ 4. Decorazione jitomorfa dentro le zone di stele,
e stele con decorazione puramente filomorfa.

Palmette, foglie di edera contrapposte, rami tri-
lobati, tralci di edera, costituiscono il repertorio decora-
tivo che si può vedere dentro le zone delle stele felsinee.
Abbiamo già notato che in molte di queste stele, es-
sendovi una divisione a zone, di queste la superiore,
più di frequente, e talora anche la inferiore (nei casi
in cui la stele è a tre fascie), per essere assai limi-
tata e ristretta, male può essere adatta a contenere
rappresentazioni figurate; per questo, ed in special

modo alla zona superiore, è riserbata una decorazione
vegetale che bene può convenire allo spazio stret-
tissimo limitato dalla curva circonferenza in alto (nel
caso della zona superiore), o in basso ed ai lati (nel
caso della zona inferiore).

Eccezionalmente, in un solo esemplare, nel n. 169
(lato B), si ha una fascia, decorata con elementi vege-
tali, la quale è posta tra altre due fascie figurate: due
corti e rigogliosi rami di edera, scalpellati nei loro
particolari di quattro foglie e di un grosso corimbo
ciascuno, stanno simmetricamente ed orizzontalmente
l'uno di fronte all'altro. È questo un elemento vege-
tale reso in modo assai naturalistico e che si riscontra
inoltre solo nella zona superiore dei frammenti Ar-
noaldi (n. 68), che infatti esibiscono un bel tronco di
edera.

Questo elemento vegetale, che abbiamo visto non
essere raro nello spessore e nelle cornici delle stele,
applicato ad una zona dei due suddetti esemplari, ci
richiama alla memoria i rigogliosi naturalistici tralci
di edera, che appariscono sull'altare del timpano e nella
travatura grossa centrale della tomba del Triclinio.

L'edera contribuisce ad adornare anche le zone di
altre stele, ma solo sotto forma di foglia. Già in un
esemplare arcaico, nel n. 130 (De Luca) vediamo in
embrione ciò che sarà compiutamente svolto in altri
esemplari. Due foglioline di edera con lungo gambo
sono ripiegate sì da convergere insieme, e costituiscono
l'unica decorazione della zona inferiore (tav. III).

Negli altri esemplari le foglie, divenute proporzio-
natamente più grandi, sono poste orizzontalmente in
direzione inversa, riunite insieme pel gambo in un pic-
colo germoglio appuntito. Tale schema si adatta assai
bene a riempire lo stretto spazio della zona superiore:
ed infatti esso ci apparisce sempre nella zona più alta,
all'infuori di un esemplare in cui, circondando l'orla-
tura decorata tutto il campo figurato, la zona inferiore
viene ad assumere l'identico spazio che, in senso in-
verso, ha la superiore. Tale schema ricorre poi esclu-
sivamente in esemplari molto recenti e sempre in stele
il cui campo è circondato dalle spirali ad onda, o
con foglie all'inizio o con foglie alternate alle spirali.

Forma una eccezione il n. 47, in cui tuttavia ab-
biamo già accentuato due volte il carattere vegetale
delle spirali ad onda che, senza le foglie, costituiscono
la cornice.
 
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