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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Ducati, Pericle: Le pietre funerarie felsinee
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0298

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LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

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Mentre nel n. 118 il viso è quasi del tutto sva-
nito, nel n. 174, conservatissimo, si hanno assai ap-
pariscenti le qualità di esso viso, e, pel modo con
cui sono espressi i lunghi e ricciuti capelli, questo
n. 174 si palesa del tutto coevo ad altri esemplari
(nn. 2, 57, 58, 138) (').

mano una conocchia. Senza dovere di necessità, come
fece lo Zannoni, riconoscere in questo oggetto, di cui
numerosi esemplari dalle necropoli tipo-Villahova sono
a noi pervenuti, un tratto della civiltà villanoviana,
quasi la conocchia non potesse venire usata anche
dalle filatrici etnische; basti accentuare il fatto che

Fig. 37. — Stele, n. 118.

Si staccano dalle altre stele anche i frammenti
della Certosa n. 184 che servivano di copertura ad
un dolio ; il carattere relativamente arcaico di questo
esemplare, oltre che dal modo della sua giacitura, è
costituito dalla sagoma ricostruibile della pietra, dalla
cornice a spina di pesce. Su questi frammenti si ha,
a mala pena distinguibile, una donna che tiene nella

(') Una testa in simile modo ricciuta, coi ricci a chicchi,
ha una figura di giovine su specchio (Gerhard, Spiegel,
tav. CDXVI).

Monumenti Antichi — Vol. XX.

qui, contrariamente a ciò che si osserva negli altri
esemplari, la donna è espressa come tuttora intenta
ad una occupazione della sua vita di lavoro famigliare,
e che il medesimo simbolo di questo lavoro è posto
nella mano di un'altra buona massaia che va agli
Inferi su cocchio (n. 164). Così, anche nella vile are-
naria felsinea rozzamente scalpellata, si vede espresso
il medesimo concetto che un'arte assai più nobile, la
ellenica, ha non di rado manifestato nei marmi se-
polcrali ; basti a tal uopo rammentarsi del frammento
di Tyrnavo (Athenische Miti., 1890, tav. IV, 1), pre-

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