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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Ducati, Pericle: Le pietre funerarie felsinee
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0316

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601

LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

602

Simbel (Jaìirbuch des Instituts, 1907, p. 149, n. 3)
della XIX dinastia, ed è quivi propria degli Hethei
che vi sono rappresentati.

Costantemente le ruote in questi carri hanno otto
raggi; tale numero, come è noto, è quello solito a
ritrovarsi nelle ruote dei monumenti arcaici dell'Etru-
ria e di quelli dell'oriente ellenico che appartengono
all'àmbito della civiltà joniea ('). Nelle stele felsinee
questi raggi, dapprima con accuratezza scalpellati, in
seguito sono indicati con leggiere incisioni (esempio,
il n. 195).

Così costituito, il carro presenta una forma solida
e sicura ; non è il leggiero e basso carro da corsa che
vediamo espresso nell'esemplare felsineo n. 109 (lato B,
zona 2a; fìg. 30), ma è un carro da passeggio o da
trasporto.

Fig. 53. — Frammento, n. 54.

Come sopra ho detto, nei carri ove è una defunta,
questa siede su cuscini : la rappresentanza più com-
plessa, più realistica interamente conservata ci è offerta
dalla stele n. 169 (tav. V). Quivi la cassa quadrilatera
del tipo di carro prima esaminato, si allunga sì da
costituire due parti distinte: anteriormente si ha un
parapetto a contorno curveggiante, posteriormente si
ha la cassa della solita forma sormontata da tre pic-
coli e semicircolari appoggi. Il distacco tra le due
parti è espresso mediante una forte rientranza curva
col contorno superiore ; la parte posteriore è adorna
del solito reticolato indicante un lavoro ad intreccio,
la parte anteriore esibisce a rilievo una figura di Si-
rena, la notissima figura simbolica funeraria. Mani-
festamente nella parte anteriore si deve immaginare
che fosse fissata una lamina di bronzo lavorata a

(') Il numero di otto raggi, noto anche nel mondo omerico
{xvxht òxrùxvTjfia, Iliade, V, v. 723), nella civiltà jonica può
essere considerato come un retaggio tramandato da secoli dalla
civiltà dell'Asia Minore e della Mesopotamia (Studniczka, Jahr-
buch des Instituts, 1890, p. 147 e seg.).

sbalzo, metodo di lavorazione esemplificato dagli in-
signi bronzi arcaici di Perugia ('). Nella parte ante-
riore l'auriga è ginocchioni, nella posteriore, seduta
comodamente su cuscini, è la defunta.

Caratteristica è la forma della ruota di questo
carro. Essa si riscontra pure nei carri delle stele
nn. 63 (fig. 50) e 12 (fig. 52), nei carri che trasportano
figure femminili; però sarei di avviso che defunte
fossero rappresentate anche negli esemplari a cui ap-
partengono i frammenti nn. 45 (lato B) e 158 (fig. 18),
che tale forma di ruota esibiscono. Forse anche i
carri delle stele nn. 86 e 194 (fig. 51) avevano
ruote così formate.

È una forma di ruota di conio, a mio avviso, re-
cente; essa, come è noto, costituisce l'emblema del
rovescio di monete di Thezle (Fiesole?) (2) del IV se-
colo e riappare su tardi monumenti (es. il sarcofago
vulcente, Martha, fig. 246) (3). Anche nelle stele
nostre essa ruota appare solo su esemplari piuttosto
seriori, mentre in altri esemplari, anche riferibili a
carri di defunta, abbiamo la tradizionale ruota ad otto
raggi (così nella stele Tamburini, n. 2). Ma questa
forma di ruota non riesci a sappiantare totalmente
l'altra ad otto raggi ; prova ne sia che nella stele
n. 164 (tav. II, b), tarda, pur essendo femminile la
persona effigiata, abbiamo la ruota con otto raggi (4).

Il carro della stele n. 169 si trova già modificato
nella stele n. 63, ove la parte anteriore curveggiante
non si distacca dalla posteriore per mezzo dell'avval-
lamento. In tal modo manca il luogo adatto per l'au-
riga; gli appoggi poi, non più semicircolari ed espressi
con irregolarità, sono in numero di quattro.

Nel carro del n. 164 ove, come già fu notato, l'au-
riga è posto sul timone del carro tra i cavalli, la
cassa, piuttosto allungata ed a linee intrecciate, ha
sei appoggi superiormente, protetto dai quali è steso
il cuscino della defunta. Di proporzioni più ristrette
e meschine sono i carri nelle tarde stele nn. 12, 86,
194 e, per quel che appare, anche nel n. 85 (fig. 10);

(l) Si cf. il Icone rilevato sulla cassa del carro in un ri-
lievo ionico di Brussa (B. CU., 1909, tav. VII, 2).

(a) Deecke, Etruskische Mùnzwesen, p. 102; Martha,
fig. 400; Head, Historia numorum, 1911, fig. 5. La identifica-
zione di Thezle con Fiesole è negata nel G-1. E., I, p. 7.

(3) Si ponga mente anche alla corrispondenza dell'auriga
su questo monumento e la stele n. 169.

(*) Anche nella tardissima tomba del Cardinale (Martha,
fig. 267) si vede mantenuta la ruota ad otto raggi.
 
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