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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Ducati, Pericle: Le pietre funerarie felsinee
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0320

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609

LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

610

Già dalle caratteristiche delle figure rappresentanti
i defunti si può facilmente arguire la tarda esecu-
zione delle stele con lo schema del viaggio agi' In-
feri a piedi, e tale tarda esecuzione viene comprovata
dagli altri caratteri stilistici di queste medesime stele.

La rappresentazione dell'andata della persona
morta agl'Inferi a piedi è dunque nelle stele felsinee
di conio assai recente e a mala pena può rimontare
agli ultimi decenni del secolo V. Ma tale constata-

Eisulterebbe adunque la precedenza nell' uso di
questo motivo per la regione felsinea sulla regione
dell' Etruria centrale ; ma pure qui, come pel caso
dell'andata del morto agl'Inferi su cocchio, non credo
che, dalla mancanza delle testimonianze monumentali,
si debba dedurre che da Pelsina e non dall' Etruria
centrale venisse il primo impulso a dar espressione
al motivo rappresentativo che qui ci occupa.

Anzi in una delle lastre ceretane del Louvre

PiG. 55. - Stele, n. 106.

zione, basata sul materiale felsineo, ha una comprova
anche nel materiale dell' Etruria propria, ove in realtà
tale tipo di rappresentazione s'incontra solo in mo-
numenti seriori. Anzi nessuno di questi monumenti
potrebbe risalire al di là della fine del secolo IV (').

(l) Pei vasi invero posso citare l'anfora da Orvieto (Co-
nestabile, op. cit., t. XVII; Waser, Charon, Charun, Charos,
n. 20) e le due anfore Faina {Man. dtdVlnstituto, XI, t. IV-V,
1-2). Al sec. IV potrebbe rimontare il frammento di sarcofago
tarquiniese edito dal Milani (Iiend. dei Lincei, 1894, pag. 274,
figura 3) prototipo di urne, tra cui una chiusina (Frova, op.
cit., fig. 4) che esibisce somiglianza con il gruppo di Tanaquilla
sulla stele n. 105 (fig. 57). Tardissime sono poi le pitture delle
tombe del Cardinale, del Tifone e Bruschi in cui la rappre-
sentanza si estende a più defunti. Anche in Grecia solo nel
sec. IV si possono fissare le pietre funerarie che esibiscono il
gruppo della persona defunta e dell'Hermes psicopompo.

(Martha, t. IV) mi pare che sia in germe il poste-
riore motivo del viaggio agi' Inferi a piedi. Ivi il dè-
mone trasporta la defunta, quasi la rapisce, confor-
mandosi in tal modo a quello che vediamo espresso
nell'arte jonica, sul monumento di Xanthos, ove le
Arpie trasportano le anime di due morti. Si aggiunga
il gruppetto di un tripode vulcente edito dal Savi-
gnoni (Mon. dei Lincei, VII, p. 534, fig. 25J in cui
sagacemente il Savignoni ha riconosciuto una scena
allusiva ad Herakles e ad Alcesti rapita da &à-
vccTog ('). Dall'antico motivo jonico ritengo facile il
passaggio a quello meno antico, in cui non più il

(') Cito l'analogia col bronzetto posteriore edito in Reinach
S., Répertoire de la statuaire, II, p. 492, 6.
 
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