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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Ducati, Pericle: Le pietre funerarie felsinee
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0346

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LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

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Certamente contemporanee tra di loro sono le due
stele n. 107 e n. 62, per la medesima espressione della
stinge retrospicente, di cui fu a suo luogo parola. Ma,
come già in altro capitolo ebbi a notare, nella triga
sul n. 107 si ha un tentativo di espressione prospet-
tica, tentativo che presuppone uno scalpellatore meno
dozzinale di quello del n. 62; e, in realtà, superiore
è il guerriero della prima stele a quello della se-
conda. Nel guerriero del n. 62 (fig. 71) è già appari-

Fig. 73. — Stelo, n. 101.

scente un tralignamento di espressione artistica del
vetusto motivo. Già v'è contraddizione nel fatto che
le gambe del guerriero sono in movimento, mentre
la lancia poggiata a terra accenna al riposo; le gambe
poi sono troppo discoste l'ima dall'altra, e non bene
proporzionate alla figura intiera. Tale tralignamento
di forme è pure comune alle figure dei nn. 84 e 73,
certo eseguite in età seriore, nel sec. IV. Già il
n. 84 ha la rappresentazione del lato A, come ebbi a
suo luogo ad avvertire, di conio abbastanza tardo.
Questi guerrieri poi mostrano tozzo, anzi deforme
aspetto, così da farci venire alla mente le pesanti e
sgraziate figure di guerrieri analoghi nelle seriori
larainette bronzee della stipe Baratela in Este (').

(l) Tra le laminette edite e descritte dal Gliirardini nelle
Monumenti Antichi — Vol. XX.

Il guerriero, infine, del n. 73, è ben diverso da
quello irrompente nel n. 104; qui v'è palese errore
nella piegatura all' innanzi delle gambe in atto
di camminare, e manca la correlazione di movimento
tra le varie parti della persona, facendosi specialmente
avvertire tale discordanza tra la testa e le gambe.

Indizio di epoca seriore per le stele nn. 73 e 84
è pure l'assenza dell'elmo dal capo dei guerrieri. Questa
assenza si deve pur notare nella figura del guerriero
sul n. 104. Essa pertanto, di fronte alle schematiche
figure elmate, palesa un progresso; il suo scalpella-
tore, elevandosi ad una espressione artistica quasi el-
lenica, ha introdotto una novità dell'arte greca.

La medesima caratteristica della mancanza del-
l'elmo sulla testa del guerriero è comune ad altre
tre stele, forse anche seriori ; sono tre piccole pietre fu-
nerarie, adorna ciascuna solo di una figura di guerriero,
e portano i nn. 80 (fig. 74), 109, 110 (fig. 75). I tre
guerrieri stanno fermi; due (n. 80 e n. 110) si appog-
giano con la destra alla lancia; il terzo (n. 109) tiene
una corta spada. I volti sono imberbi e giovanili, i
capelli corti; dal collo dei guerrieri dei nn. 80 e 109
appare cadente la clamide, su cui risalta il tondo con-
torno dello scudo. Questo scudo, nel guerriero del
n. 110, ha conservato la tonda forma con grossa or-
latura ; già ovaleggiante appare presso i guerrieri dei
nn. 80 e 109 con umbone a spina verticale a forte
rilievo, assai corto nel n. 80, allungato assai nel n. 109.
È qui lo scudo ellittico, di cui esemplari vetusti com-
provano la sua alta antichità, la sua origine italica (1).
Dopo essere stato in disuso nel sec. V ed in parte
del secolo successivo, questo scudo torna ad essere
adoperato: e così lo vediamo in monumenti seriori, quali
le statuette bronzee analizzate dal Paribeni (*), le la
minette bronzee della stipe Baratela, ma specialmente
le urne etnische con combattimenti contro Galli.

Ma stringente a tal proposito è il confronto con
una stele volterrana inedita, in marmo, del Museo
di Firenze, giacente nel giardino.

Not. scavi del 1888, la più nota è quella del guerriero suonante
la bucina presso Montelius, tav. 60,3. = Not. scavi, 1888. tav. IX,
fig. C, p. 106, n. 30.

0) Si vedano gli scudi rilevati nei coperchi di pozzetti
funerari di Vetulonia: Montelius, tav. 175,4,5; Milani, Museo
topografico pp. 24 e segg.; Italici ed Etruschi, tav. X, figg. 50
51, tav. XII, fig. 59.

(s) Ausonia, II, pp. 279-289.

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